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5 film ingiustamente dimenticati di 5 tra i migliori registi nella storia del cinema

il protagonista di Arizon Junior seduto su una poltrona

3. Arizona Junior – Fratelli Coen

i Fratelli Coen con in mano le statuette Oscar

Fargo (1996), Il grande Lebowski (1998), Non è un paese per vecchi (2007), Il grinta (2010), – anche questo, a mio parere, snobbato- La ballata di Buster Scruggs (2018 – disponibile su Netflix). Solo alcuni dei capolavori di Joel ed Ethan Coen, la coppia di fratelli registi difficilmente separabili, i cui lavori rientrano tra i miei film preferiti. Tra questi, c’è una commedia folle e sottovalutata che merita di essere riscoperta: Arizona Junior (Raising Arizona, 1987).

Questo film, il secondo nella carriera dei Coen, mescola il loro l’emblematico umorismo surreale e l’azione frenetica con un tocco di tenerezza, offrendo uno sguardo unico sul cinema degli anni ’80. La storia segue Herbert I. “Hi” McDunnough (Nicolas Cage), un piccolo criminale incallito, e sua moglie Edwina “Ed” (Holly Hunter), un’ex poliziotta. Quando i due scoprono di non poter aver figli, Hi convice Ed a rapire uno dei quintupletti dei McDunnough, una ricca famiglia. Il risultato è un vortice di situazioni assurde, inseguimenti esilaranti e personaggi eccentrici, tipici della firma dei Coen.

Arizona Junior è un film che brilla per il suo ritmo scatenato e il mix di comicità slapstick. Le riflessioni su temi più profondi non mancano: dal desiderio di famiglia, alla redenzione. Le inquadrature dinamiche e un’estetica vivace, che accompagnano una colonna sonora travolgente, composta da Carter Burwell, arricchiscono il tutto. Nonostante sia meno conosciuto rispetto ad altre opere dei Coen, Arizona Junior cattura perfettamente il loro spirito creativo e il loro amore per i personaggi strambi e fuori dagli schemi. Una commedia irresistibile, capace di coniugare caos e sentimento con uno stile che possiamo ritrovare anche nelle opere più recenti. Segno indelebile che lo stile dei Coen, tra i migliori registi del cinema, non stanca mai!

4. Amistad – Steven Spielberg

Steven Spielberg in primo piano

Tra i grandi film di Steven Spielberg, Amistad (1997) è una delle opere meno ricordate, eppure rappresenta un capitolo fondamentale nella filmografia del regista. Si tratta, infatti, del primo film DreamWorks diretto dal regista. Questo dramma storico, ispirato a eventi realmente accaduti e basato sul romanzo di Barbara Chase-Riboud La rivolta della Amistad, racconta la storia del processo legale che seguì la rivolta degli schiavi a bordo della nave La Amistad nel 1839. Come in altri film del regista (Schindler’s List in primis), i temi come libertà, dignità umana e lotta contro l’ingiustizia tornano, forse qui più forte che mai.

Il film si distingue per la profondità emotiva e il rigore con cui Spielberg affronta uno dei periodi più bui della storia americana. La storia segue Cinqué (un incredibile Djimon Hounsou), uomo africano reso schiavo, e il suo disperato tentativo di riconquistare la libertà. Cinqué è supportato da un giovane avvocato (un giovane Matthew McConaughey) e dall’ex presidente John Quincy Adams (Anthony Hopkins, straordinario nella sua interpretazione).

Attraverso una narrazione potente e immagini di grande impatto visivo, Spielberg esplora le complessità morali e politiche della schiavitù, restituendo una storia che parla tanto del passato quanto del presente. Nonostante la sua importanza tematica e il talento del cast, Amistad è spesso oscurato da altri lavori del regista come Schindler’s List o Salvate il soldato Ryan. Un’opera di straordinaria rilevanza, oggi più che mai, Amistad parla del valore universale della libertà e della necessità con il passato, in vista di un futuro più giusto.

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