Nella storia del cinema, ci sono tantissimi casi di film ripudiati dal regista o dagli attori protagonisti. Nella lista di oggi vogliamo parlarvi di alcuni dei casi più eclatanti in questo senso, analizzando alcuni degli esempi più noti. Per quanto il motivo principale dietro ai ripudi riguardi quasi sempre problemi con la produzione, ci sono anche casi ben più assurdi. Nella lista che vi proponiamo oggi troverete un po’ di tutto, dai film sui supereroi ad alcuni grandi capolavori del cinema. I registi chiamati in causa sono i più disparati: ci sono alcuni dei migliori registi del cinema, maestri di stile e narrativa, e anche diversi innovatori che, col senno di poi, potrebbero aver osato un po’ troppo.
1) Forse il caso più noto di questa lista: Spartacus, il grosso rimpianto di Stanley Kubrick, uno dei migliori registi del cinema
Partiamo con un caso molto noto che coinvolge uno dei migliori registi del cinema di tutti i tempi, Stanley Kubrick. Nella sua lunga ed eterogenea carriera cinematografia, Kubrick ha sperimentato lavorando a una moltitudine di generi diversi. Tra tutti quanti, quello che lo ha messo più in difficoltà è il period storico, nello specifico con Spartacus, film del 1960. Spartacus racconta la storia di Spartaco, gladiatore che guidò una rivolta di schiavi contro la Repubblica Romana nel 73 a.C. Il cast stellare include Kirk Douglas nel ruolo di Spartaco, Laurence Olivier come Crasso, Jean Simmons e Charles Laughton. Nonostante il successo commerciale e critico, Stanley Kubrick ha ripudiato il film per una serie di motivi. Principalmente per la mancanza di controllo artistico che ha avuto durante la produzione, considerando che Kubrick è noto per essere stato un perfezionista con delle aspettative artistiche molto precise.
I dissidi principali furono tra il regista e il protagonista Kirk Douglas, che era anche il produttore principale del film. Douglas assunse Kubrick per sopperire al licenziamento del regista originale, Anthony Mann, ma ha imposto il proprio controllo creativo. Kubrick ha avuto poco potere nelle decisioni finali e ha dovuto lavorare con un copione e un cast già selezionati.
Il regista dichiarò di non essere un fan della sceneggiatura realizzata da Dalton Trumbo, si sentiva limitato dal dover lavorare su un’opera già chiusa. Peraltro, l presenza di Trumbo nella blacklist di Hollywood e il contenuto politico del film, che trattava temi di ribellione e libertà, hanno creato tensioni aggiuntive. Inoltre, come abbiamo anticipato, il problema stava proprio alla base, nell’incastro tra Kubrick e il genere storico classico. Stanley Kubrick ha sempre cercato di innovare e spingere i confini del linguaggio cinematografico, ma con Spartacus è dovuto scendere a compromessi, utilizzando uno stile più convenzionale.
2) Suicide Squad, diretto da David Ayer
Ora cambiamo totalmente genere e peso specifico con un altro caso molto noto e decisamente più attuale. Stiamo parlando di Suicide Squad film del 2016 diretto da David Ayer e basato sui personaggi dell’omonimo team di antieroi della DC Comics. La pellicola è parte del DC Extended Universe e punta tutto su un cast corale di primissimo livello. Will Smith nel ruolo di Deadshot, Margot Robbie come Harley Quinn, Jared Leto come Joker, Viola Davis come Amanda Waller e Cara Delevingne come l’Incantatrice. Suicide Squad inizia con la storia di Amanda Waller, un’ufficiale governativa che propone di formare una Task Force X, una squadra di criminali pericolosi che possono essere utilizzati per missioni suicide in cambio di pene ridotte. Nonostante anche in questo caso si tratti di un buon successo commerciale, il regista David Ayer ha espresso tutto il proprio disappunto per il risultato finale del film.
Il ripudio di David Ayer deriva principalmente dalle interferenze della Warner Bros., in particolare nel processo di montaggio del film. Infatti, dopo le critiche a Batman vs Superman per il suo tono cupo, Warner impose numerose modifiche per rendere Suicide Squad più leggero e più simile a un film d’azione convenzionale. Questi cambiamenti, essendo stati apportati solo in fase di montaggio, hanno completamente alterato la visione originale di Ayer per via di una dose molto più ampia di umorismo. Inoltre il film venne notevolmente ridotto in termini di durata. Molte scene furono tagliare, compresi momenti che nella visione di Ayer erano significativi e centrali nello sviluppo dei personaggi. Come se non bastasse, David Ayer dovette sopportare le pressioni temporali dettate dalla produzione: ebbe solo sei settimane per scrivere la sceneggiatura. Tuttavia, dopo l’uscita del film, molti fan hanno espresso il desiderio di vedere la “Ayer Cut”, la versione di Ayer.