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9 film che sono stati rinnegati dal proprio regista

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9) Touch of Evil, capolavoro senza tempo di Orson Welles, uno dei migliori registi del cinema

Touch of Evil

Chiudiamo la lista di oggi con il film più datato di tutti: Touch of Evil, capolavoro di Orson Welles. Si tratta di un film noir del 1958 diretto e co-sceneggiato da uno dei registi più rivoluzionari della storia. Indubbiamente, uno dei migliori registi del cinema. Il film è noto per il suo stile visivamente innovativo e per il suo status di capolavoro del genere noir. Ma non tutti sanno che Touch of Evil è stato anche il campo di battaglia per numerose controversie creative. Infatti, il risultato finale non rispecchia l’idea che lo stesso regista si era prefissato. La trama del film segue tre personaggi principali e racconta una storia di corruzione e giustizia.

I protagonisti sono Mike e Susan Vargas, coppia di messicani in viaggio di nozze negli USA, e Hank Quinlan, detective corrotto, interpretato da Welles in persona. Ma se parliamo un film di successo che ha fatto scuola a tanti, allora dove sta il problema? 

Il punto è che Welles, noto perfezionista, aveva una visione molto chiara per Touch of Evil. Una visione che includeva tutta una serie di elementi stilistici e narrativi che riflettevano il suo approccio innovativo al noir. Durante la produzione, Welles riscontrò difficoltà significative con i produttori e la Universal Pictures. La versione che il regista aveva girato era molto più lunga e includeva scene e dettagli che furono successivamente modificati o rimossi. Basti pensare al celebre lungo piano sequenza iniziale, che dura circa tre minuti e mezzo e che viene considerato un capolavoro di tecnica. Ecco, Welles aveva in serbo più di un altro espediente simile. I produttori della Universal, preoccupati per la durata e il tono del film, ordinarono numerosi tagli e modifiche. Welles scrisse una lettera alla Universal Pictures, parlando delle sue preoccupazioni riguardo al montaggio del film e suggerendo modifiche per preservare la sua visione artistica.

Tuttavia, molte delle sue richieste furono ignorate e il film venne distribuito con una versione che non rispecchiava appieno la sua idea originale

Nel 1998, venne pubblicata una versione restaurata del film, nota come Director’s Cut. Tale versione tentò di recuperare e restituire alcune delle intenzioni originali di Welles, basandosi sulla sua lettera di 58 pagine e su altre fonti disponibili. Sebbene non fosse una versione totalmente fedele alla visione del regista, fu un tentativo significativo di onorare la sua creatività.

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