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9 scene dei film che non mi stancherò mai di rivedere

Migliori scene dei film

5) Il monologo di Leonardo DiCaprio (Django Unchained)

Già sono innamorata pazza di Leonardo DiCaprio, figuratevi se me lo ritrovo in un film di Tarantino che fa un monologo di questa portata, rubando la scena praticamente a tutti gli altri interpreti. Da vedere sia in originale, sia doppiato perché Francesco Pezzulli fa un lavoro magistrale. Si percepisce chiaramente la tensione che Calvin Candie crea con le sue parole, così cinico e crudele da intimorire persino il diavolo in persona; il tutto poi trasformato in ansia reale quando colpisce il tavolo, rompendo un bicchiere di vetro con la mano. Cosa che, ovviamente, non era prevista. Osserviamo, infatti, l’attore alla sinistra sobbalzare, alzare la mano e abbassarla subito, cercando di far notare il sangue che gronda da quella di DiCaprio, il quale intanto inizia a togliersi pezzi di vetro da essa; sentiamo il ting quando sbatte sul tavolo; vediamo Christoph Waltz e Jamie Foxx visibilmente preoccupati e spaventati, che non sanno se continuare o meno.

DiCaprio, però, non interrompe una delle migliori scene dei film e li trascina tutti in questo capolavoro di sequenza.

Una vera e propria lezione di recitazione in cui l’attore, di fronte a un imprevisto, lo ha reso parte del momento mediante l’improvvisazione, dandogli ancor più crudezza e forza. E l’Oscar, cari miei signori dell’Academy, se lo meritava appieno, perché ha messo letteralmente il sangue nel suo personaggio.

6) “Scusa se ho aspettato la pioggia” (A Cinderella Story)

Se dovessi scegliere IL film della mia infanzia/adolescenza, non avrei dubbi nel selezionare A Cinderella Story, quello con Hilary Duff nei panni della moderna principessa e Chad Michael Murray in quelli dell’atipico principe azzurro. Guardandolo con gli occhi di oggi, riconosco che è la solita commedia adolescenziale romantica parecchio distante dalle mie corde; eppure, ieri come allora, continua a farmi sognare. Potrei citarne tante di scene che mi sono rimaste impresse nella memoria: da Sam che scende dalla scalinata a lei che affronta Austin nello spogliatoio dei ragazzi. Quando però risuona My Angel di Jimmy Eat World, il mio cuore batte ancora come quello di una sedicenne. Perché so esattamente quello che sta per succedere.

Sam non riesce ad affrontare quel momento, con tutti che incitano il ragazzo che l’ha ferita più di quanto pensasse, e se va. Austin la vede e, in pochi secondi, deve decidere: continuare a giocare e a vivere una vita che non vuole o fermare Sam prima che se la lasci scappare un’altra volta? E il buon caro Austin fa la scelta migliore. Lascia il campo, lascia il sogno del padre e corre verso le gradinate, verso la sua Cenerentola per baciarla e renderla sua, mentre quella poetica goccia di pioggia gli cade sul viso. Non solo i rain kiss sono così romantici, ma parliamoci chiaro: chi non vorrebbe un Austin Aimes che ci corteggia e ci corre dietro in quel modo?

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