7) “The Sound of Silence” risuona in una delle migliori scene inquiete di Il Laureato
Parliamo di una frazione di narrazione che utilizza la musica per sottolineare il senso di smarrimento e isolamento emotivo del protagonista, interpretato da un brillante Dustin Hoffman. La canzone, scritta e interpretata da Simon & Garfunkel, diventa un tema ricorrente che definisce l’atmosfera malinconica e riflessiva del film. Ma entrando nel vivo della storia, Benjamin Braddock è un giovane appena laureato che torna a casa dai genitori, confuso sul proprio futuro e incerto su cosa fare della sua vita. Si ritroverà dunque coinvolto in una relazione con Mrs. Robinson, un’amica di famiglia, per poi innamorarsi di sua figlia Elaine. La canzone in realtà appare in più momenti del film, ma una delle migliori scene si verifica all’inizio, quando Benjamin torna a casa dopo aver completato gli studi universitari.
Il ragazzo atterra a Los Angeles e si avvia verso il terminal. La telecamera lo segue mentre si muove tra la folla, ma lui sembra scollegato da ciò che lo circonda. In sottofondo inizia a suonare dunque The Sound of Silence, con il suo intro malinconico e la voce di Paul Simon che canta “Hello darkness, my old friend.” Ma una delle immagini più emblematiche è quella in cui si trova sul tapis roulant dell’aeroporto. Qui lui resta immobile, portato passivamente dal movimento del nastro… metafora visiva della sua passività e del suo senso di impotenza rispetto alla vita.
Poco dopo Benjamin arriva nella casa dei genitori
Si tratta, pertanto, di un tipico ambiente benestante ma privo di calore. E la canzone che continua a suonare enfatizza dunque il contrasto tra l’apparente successo esteriore e il vuoto interiore del protagonista. La musica sottolinea la distanza emotiva tra Benjamin e i suoi genitori, che sembrano incapaci di comprendere il suo disagio. Il messaggio del brano pertanto è chiaro e rivela la crisi esistenziale e la difficoltà di trovare un senso in un mondo apparentemente privo di direzione. Il suo ritmo lento si sposa inoltre con il linguaggio visivo del regista Mike Nichols, creando un’atmosfera di annichilimento generale.
Inoltre il regista, essendo un fan di Simon & Garfunkel, ha deciso di includere anche altre loro canzoni nella colonna sonora. Infatti Il Laureato è uno dei primi film a utilizzare canzoni contemporanee come parte integrante della colonna sonora, piuttosto che come semplice accompagnamento. E nonostante questa tra le migliori scene musicali rifletta il disagio generazionale degli anni ’60, rimane comunque rilevante per il pubblico contemporaneo, grazie alla sua potente combinazione di musica e immagini.
8) American Psycho, di certo, non poteva mancare all’appello delle migliori scene!
La scena musicale di Hip to Be Square, nello show senza senso che menzioniamo, è davvero uno degli scorci più inquietanti del film (ecco qualche news sul remake di Guadagnino). Qui la canzone vivace e ottimista di Huey Lewis and the News contrasta brutalmente con l’orrore e la violenza della scena. Questo contrasto crea un’atmosfera di tensione e ironia che definisce il personaggio principale e il tono generale del film. La storia ruota intorno a Patrick Bateman, un ricco e superficiale uomo d’affari di New York negli anni ’80, che nasconde una personalità psicopatica e violenta dietro la facciata di un giovane professionista di successo.
L’uomo invita pertanto il collega Paul Allen nel suo appartamento per una serata apparentemente amichevole. Così questi, ubriaco e ignaro delle vere intenzioni di Patrick, si rilassa mentre il collega si prepara a ucciderlo in modo brutale. Patrick infatti accoglie Paul nel suo appartamento ultra-moderno e sterile, decorato con uno stile freddo e minimalista. Subito dopo gli offre da bere e inizia a parlare con entusiasmo di Huey Lewis and the News.
Bateman, dunque, mette su Hip to Be Square e inizia a raccontare con precisione maniacale il significato della canzone, descrivendola come una vera ode al conformismo e al successo. Mentre la canzone suona, Patrick spiega a Paul che Huey Lewis ha saputo reinventarsi per il pubblico degli anni ’80, con testi che celebrano la vita moderna e l’auto-realizzazione. Questo monologo è un mix di commento culturale e delirio personale, riflettendo il fascino disturbante di Patrick per l’apparenza e la superficialità. Subito dopo, questi si allontana per indossare un impermeabile trasparente e raccogliere un’ascia. Dunque ritorna ballando ironicamente e attacca brutalmente Paul con l’arma!
La scena si intensifica mentre Patrick, coperto di sangue, continua a muoversi a tempo di musica
Il contrasto tra il suo comportamento esuberante e la violenza dell’atto rende la sequenza surreale e disturbante. La canzone, con il suo ritmo allegro e il messaggio apparentemente innocuo, rappresenta dunque i temi centrali del film. La scena rivela pertanto l’indole morbosa di Bateman, che in maniera aberrante tratta l’omicidio quasi come una performance, esibendo una calma inquietante e un entusiasmo decisamente inappropriati. Ma la vera chicca è che, mentre inizialmente Huey Lewis approvò l’uso della canzone nel film, in seguito si disse contrario per via dell’arena violenta in cui veniva utilizzata.
Il brano pertanto fu temporaneamente rimosso dalla colonna sonora ufficiale del film. Infine, Bale si è ispirato ad alcune interviste di Tom Cruise per interpretare Bateman. Di fatto ha notato nell’attore un “intenso entusiasmo superficiale” che ha integrato nella sua performance. E questa tra le migliori scene storiche, non solo è tratta fedelmente dal romanzo di Bret Easton Ellis, ma è diventata un esempio brillante della combinazione di humor nero e critica sociale tipici di American Psycho.