Per ogni Batman di Christopher Nolan (che potete rivedere sul catalogo Prime Video qui) esiste anche un Batman capezzoluto, protagonista di uno dei peggiori film sui supereroi mai realizzati. Almeno a detta del pubblico di appassionati che, per amore dei propri beniamini fumettistici, hanno davvero visto di tutto. Dal b-movie su un motociclista venuto dritto dall’inferno a un reboot dei Fantastici 4 che vorremmo dimenticare. E forse con il loro ingresso nell’MCU saremo in grado di farlo. Passando poi per ladre DC dai vestitini succinti a sequel destinati a fallire. Insomma, un articolo che raccoglie il meglio del peggio che è uscito in questi anni nel panorama supereroistico. Così se vi viene da pensare che Thor Love & Thunder sia un film brutto (anche Christian Bale lo ha odiato!) ricordatevi sempre che c’è di peggio. I film in questo articolo ne sono la prova.
Quindi senza ulteriori indugi, prendete una bella boccata d’aria e immergetevi tra i 7 peggiori film sui supereroi mai realizzati nella storia del cinema. Abbiamo dimenticato qualcuno?
1) Ghost Rider: Spirito di vendetta (2011)
Il mondo fumettistico Marvel è pregno di personaggi dalle mille sfumature psicologiche. Eroi che, prima di diventare tali, affrontano un percorso introspettivo che li mette a confronto con le proprie debolezze. Un percorso che li vede cadere più e più volte, soffrire e crescere rendendoli in questo modo più “umani” rispetto ai colleghi DC. C’è poi un filone della Marvel in cui protagonisti sono personaggi decisamente più dark del solito: il cacciatore di vampiri Blade, il mercenario Moon Knight e, appunto, il “phantom rider”. Il primo e più noto Ghost Rider è Johnny Blaze, uno stuntman motociclistico che, per salvare la vita del padre adottivo morente, fa un patto con il demone Mephisto. In cambio della salvezza di suo padre, Johnny accetta di legarsi allo spirito demoniaco di Zarathos, diventando Ghost Rider. Mephisto inganna Johnny, e il patto lo condanna a vivere come il vendicatore soprannaturale, punendo i malvagi.
Il personaggio è stato trasposto una sola volta al cinema, interpretato da Nicolas Cage. Il primo film, del 2007, ha dimostrato solidità e struttura, introducendo il personaggio di Blaze e la sua backstory. Il regista Mark Steven Johnson fuse furbescamente alcuni elementi principali delle tre versioni cartacee più famose nel protagonista del film. Il risultato, seppur non autoriale, era un film capace di intrattenere e appassionare, lasciando aperte numerose porte narrative.
Il secondo capitolo, però, del 2011 cambiò totalmente tono e registro. L’intenzione di concentrarsi principalmente sugli effetti speciali e l’azione andò a scapito della trama, lasciata in disparte e dimenticata. In esilio autoimposto, Johnny Blaze lotta per controllare il demone che vive dentro di lui. Ma quando viene contattato da un monaco di nome Moreau per proteggere un ragazzo dal diavolo, Johnny dovrà trasformarsi nuovamente in Ghost Rider.
Riscrivendo, in parte, ciò che Johnson aveva fatto nel primo capitolo, i registi Neveldine e Taylor portarono in vita un film visivamente caotico e uno dei peggiori sui supereroi mai realizzati.
La caoticità della trama si realizzava in scene d’azione disordinate e un uso eccessivo di effetti visivi che spesso distraevano dallo svolgimento della storia. Nicolas Cage, che non è affatto un attore scarso come tristemente quasi tutti pensano, di certo è noto per il suo stile di recitazione sopra le righe. Per molti la sua interpretazione del personaggio è stata vista come esagerata e caricaturale. Di fatto, Ghost Rider: Spirito di Vendetta è a tutti gli effetti un b-movie. Il film sembra oscillare tra un tono serio e uno volutamente assurdo. La commistione dei due stili non ha funzionato, risultando in un prodotto finale che non è né abbastanza serio da essere drammatico, né abbastanza ridicolo da essere divertente.
2) Fantastic Four (2015)
Negli anni ’60, la Marvel Comics cercava di competere con la popolarità della Justice League della DC Comics. Stan Lee, su richiesta dell’editore Martin Goodman, creò una squadra di supereroi che si distinguesse dai canoni tradizionali. Così, in collaborazione con l’artista Jack Kirby, nacquero i Fantastici Quattro, che introdussero elementi innovativi e un realismo mai visto prima nei fumetti. Ciò che rese i Fantastici Quattro un successo immediato e un punto di riferimento per i fumetti fu la loro complessità emotiva e la dinamica familiare. Prima del loro debutto, i supereroi erano spesso rappresentati come figure impeccabili e infallibili, ma i Fantastici Quattro introdussero eroi con difetti e problemi personali. Cosa poi diventata frequente nel mondo Marvel dove tutti i personaggi presentano una tridimensionalità
Essendo stati il primo supergruppo della Marvel, Reed, Sue, Jonnhy e Ben hanno un ruolo centrale nell’universo narrativo della casa editrice. Molti degli elementi fondanti del Marvel Universe sono nati proprio dalle loro storie. Non c’è da stupirsi quindi se i fan abbiano chiesto a gran voce e per lungo tempo, il loro ingresso nell’MCU. Soprattutto, dopo i fallimentari trascorsi cinematografici.
Dopo le versioni del 2005 e 2007 dirette da Tim Story, un reboot esce al cinema nel 2015 in cui la storia dei Fantastici 4 viene totalmente e inspiegabilmente stravolta.
La pellicola ha avuto, già da subito, numerosi problemi di produzione. Il regista Josh Trank, reduce dal successo del film “Chronicle” (2012), sembrava una scelta azzeccata per dare una nuova visione a questi supereroi, ma durante la produzione ci sono stati gravi dissapori tra lui e lo studio, la 20th Century Fox. Secondo fonti interne, Trank avrebbe avuto difficoltà a mantenere il controllo creativo del progetto, con la Fox che interveniva pesantemente sulle riprese e sul montaggio finale del film. Trank stesso ha espresso il suo disappunto per il risultato finale, affermando che la versione rilasciata nelle sale non era quella che aveva inizialmente concepito.
Il punto più debole del film è di conseguenza la sceneggiatura, che soffre e tentenna trasformando i supereroi nei peggiori personaggi possibili.
La prima metà del film tenta di raccontare l’origine del team, ma lo fa in modo noioso e con un tono troppo cupo per un film sui Fantastici Quattro. Non c’è traccia dell’ avventura o del senso di scoperta che si associa generalmente al gruppo nei fumetti. Quando finalmente i protagonisti ottengono i loro poteri, il film sembra perdere del tutto la sua direzione. Le dinamiche interne non vengono sviluppate adeguatamente, e l’idea di vederli uniti come una squadra risulta del tutto assente. Il conflitto con Victor Von Doom, ridotto a un cattivo banale e bidimensionale, è trattato in maniera frettolosa, con un climax finale che appare improvvisato e privo di tensione. L’annuncio del nuovo film (ecco tutti i dettagli inclusi cast e uscita) dedicato al ai Fantastici Quattro ha riacceso le speranze dei fan e speriamo che questa sia la volta buona.