5) Catwoman (2004)
Femme fatale, villain, alleata e persino interesse amoroso del Cavaliere Oscuro. Stiamo parlando ovviamente di uno dei personaggi femminili più intriganti e famosi dell’universo DC. Originariamente nota come The Cat, Selina Kyle, il vero nome di Catwoman, è stata concepita come una ladra di gioielli esperta, dotata di un’eleganza felina e di un’astuzia che la rendeva un’avversaria formidabile per Batman. Con il tempo però le sfumature del personaggio si fanno sempre più grigie, oscillando tra il bene e il male. E mantenendo al contempo una relazione intricata e spesso romantica con Batman. Non è mai stata una classica antagonista, poiché le sue motivazioni sono generalmente personali piuttosto che alimentate dal desiderio di distruzione o caos. Come accade con altri nemici di Batman come il Joker o Due Facce.
La trama della pellicola con protagonista Halle Berry ruota attorno a Patience Phillips, una donna timida e insicura che lavora come grafica per una grande azienda cosmetica. Dopo aver scoperto i segreti di un nuovo prodotto dannoso per la salute, Patience viene uccisa. Tuttavia, è riportata in vita da un misterioso gatto egiziano e acquisisce poteri simili a quelli di un felino, tra cui agilità, velocità e sensi acuti. La nuova identità di Patience come Catwoman la porta a cercare vendetta contro i responsabili della sua morte. Con una trama che mescola, in modo maldestro, elementi di vendetta personale e denuncia sociale.
Che dire se non che il film non c’entra assolutamente nulla con la origin story del personaggio?
La protagonista, Patience Phillips, non ha nulla a che fare con Selina Kyle, l’iconica Catwoman dei fumetti DC. Anche la mancanza di collegamenti con l’universo di Batman ha privato il film del suo potenziale di attrazione, rendendolo una storia generica di vendetta che poteva essere interpretata da qualsiasi altro personaggio. Senza alcun legame con il materiale originale. Negli ultimi anni, Catwoman ha continuato a evolversi come personaggio, con ruoli di rilievo in serie a fumetti soliste e nei crossover con Batman. Le storie più recenti approfondiscono il suo lato umano e la sua complessa relazione con Gotham, la città che ama e odia allo stesso tempo. Sia Anne Hathaway che Zoe Kravitz, seppure con cifre stilistiche diverse, sono state in grado di trasmettere l’ambiguità peculiare di Selina e del suo alter-ego. Ma nella versione della Berry non c’è spazio per scandagliare la psiche dell’antieroina.
Sebbene l’attrice abbia cercato di portare carisma e sensualità al personaggio, è rimasta vincolata da una sceneggiatura debole e da un’idea di base confusa. Il risultato è un’interpretazione priva di profondità e motivazione, che non riesce a coinvolgere il pubblico. La Berry ha affrontato il fallimento del film con grande ironia: si è presentata di persona alla cerimonia dei Razzie Awards – premi dati ai peggiori film e attori dell’anno – per accettare il premio per la peggior attrice, scherzando sul fatto di aver “sbagliato tutto”. Un altro aspetto ampiamente criticato del film è stato inoltre il costume stesso di Catwoman. Composto da pantaloni di pelle strappati e un top che lasciava gran parte della pelle scoperta, il look della nuova Catwoman sembrava più adatto a un video musicale che a una pellicola di supereroi. Davvero male male.