Lo aveva detto Tarantino, e prima di lui Jaco Van Dormael: il potere del cinema non è soltanto quello di creare una storia, ma anche quello di distruggerla e rifarla da capo. Analizzare cosa sarebbe potuto succedere se un determinato fatto non si fosse mai avverato, se quel giorno il destino fosse stato un altro. Lo abbiamo visto in produzioni come Bastardi Senza Gloria, e lo abbiamo visto anche in racconti fittizi che non avevano nulla a che fare con la realtà. Lo abbiamo visto in Perfetti Sconosciuti, e anche in Mr. Nobody. Le pellicole citate non hanno assolutamente niente in comune, se non un’ucronia al centro della storia. All’interno di questi prodotti eventi reali e immaginari vengono infatti stravolti per dar voce a una realtà alternativa che non si è mai avverata, una possibilità che non è mai diventata reale e che i registi di questi film hanno provato a portare alla luce, rispondendo alla domanda: che cosa sarebbe successo se…?
In alcuni casi queste pellicole hanno cercato di raccontare cosa sarebbe successo se la Germania avesse vinto la guerra, in altri che cosa avrebbe significato lasciare un telefono sul tavolo. Queste realtà alternative, qualsiasi fosse il loro contenuto, hanno stravolto le sorti della storia reale o fittizia, portando alla luce delle ipotetiche risposte a domande che ognuno di noi si è spesso fatto.
1) È Pericoloso Sporgersi – Jaco Van Dormael
Distribuito nel 1984, È Pericoloso Sporgersi di Jaco Van Dormael è uno dei film che più rispondono alla domanda: che cosa sarebbe successo se avessi saputo prima il mio destino? Il regista, lo stesso di Mr. Nobody, sceglie di rispondere a questa domanda attraverso il figlio di due genitori separati che deve scegliere con chi dei due crescere. Giunto in stazione, il bambino riesce a vedere il suo futuro sia con il padre che con la madre. In entrambi i casi il destino non sembra sorridergli, non fino alla fine almeno. La sua possibilità di guardare avanti gli permette di vedere cosa accadrebbe, portandolo così a prendere la decisione di non andare con nessuno dei due. Tra le due strade, lui ne sceglie una che non conosce, una in cui potrà vivere una realtà che non gli è mai stata mostrata e di cui non sa l’epilogo. La domanda che più invade la mente umana si chiede che cosa si farebbe se si riuscisse a scoprire cosa riservi il futuro, e a questo stesso quesito Jaco Van Dormael risponde che è meglio non saperlo. Il personaggio creato da lui, nonostante questa possibilità, fa intuire al telespettatore che la bellezza dell’incognita è necessaria, e che per questa ragione imboccare un’altra strada era l’unica cosa possibile da fare per riappropriarsi di questo interrogativo.
2) It Happened Here – Andrew Mollo, Kevin Brownlow
Facciamo adesso un salto nel 1965 con It Happened Here, un prodotto cinematografico che risponde alla domanda: che cosa sarebbe successo la Germania nazista avesse occupato l’Inghilterra durante la Seconda Guerra mondiale? Presentato alla settimana internazionale del 18°Festival di Cannes, It Happened Here sposta l’orologio indietro fino al 1944 raccontando la storia di Pauline, un’infermiera collaborazionista che afferma di non voler entrare in politica. Le cose cambiano quando, una volta giunta a Londra, diventa membro di un’organizzazione diretta dai nazisti. Come anticipato, l’Inghilterra è oramai occupata dalla Germania nazista, diventando così teatro di terribili eventi di cui Pauline sarà protagonista. I suoi pazienti polacchi e russi sono infatti stati uccisi dai nazisti, e questo evento così tragico e quotidiano in questa Londra alternativa la porterà a prender parte a diverse manifestazioni e proteste. Londra diventa così protagonista di una storia che purtroppo si è verificata davvero, ma che in questa narrazione trova sede in un altro luogo.
3) Oltre le nuvole, il luogo promessoci – Makoto Shinkai
Con un titolo che anticipa già la poetica di quest’opera, Makoto Shinkai racconta la storia di un Giappone spaccato in due in seguito a un conflitto mondiale e ai due conseguenti accordi di pace. Il Sud è infatti alleato con gli Stati Uniti, mentre l’Hokkaido con l’Unione. Le due diverse alleanze cercano in tutti i modi di colpire il bersaglio, di vincere la partita e mettere a tappeto l’avversario, ma questo non è tutto. Al centro della storia c’è infatti un’altra temuta preoccupazione che preoccupa i nippo-americani, ed è una torre altissima costruita in Hokkaido dagli scienziati dell’Unione. Al timone delle vicende narrate troviamo Takuya e Hiroki, degli scienziati che cercano di studiare un mezzo attraverso il quale giungere nella torre senza farsi beccare, ma nel farlo attirano l’attenzione di Sayuri, una ragazza a cui si affezioneranno entrambi. Il loro rapporto diventerà presto il centro focale della storia, l’origine non solo del male, ma anche del bene. Il destino della ragazza è però strettamente connesso a quello della torre, elemento che darà vita a un finale spiazzante e straziante. La pellicola così ricostruisce una realtà alternativa del Giappone, mettendo però in atto anche una storia in cui – almeno per un istante – non esisterà alcuna divisione, ma solo l’umanità e i legami che questa crea.
4) Delitto di Stato – Christopher Menaul
Facciamo adesso un salto nel 1994 con Delitto di Stato, una pellicola che ancora una volta cerca di raccontare una realtà alternativa in cui la Germania nazista vince la Seconda guerra mondiale. Christopher Menaul, attraverso questo film, cerca di fare una vera e propria indagine politica per cercare di spiegare che cosa sarebbe successo se questo evento si fosse davvero verificato. Ambientata nel 1964, Delitto di Stato comincia la propria narrazione nello stesso giorno in cui Hitler compie 75 anni, l’anno in cui – secondo la pellicola – si starebbe preparando anche l’alleanza tra il terzo Reich e gli Stati Uniti d’America guidati dal Presidente Kennedy. Al centro della storia troviamo un giornalista americano e un poliziotto tedesco che si incontrano a causa di diversi omicidi che li porteranno a conoscere un complotto che avrà come unico scopo quello di distruggere tutte le prove del genocidio. Delitto di Stato prova così a raccontare una storia in cui la Germania nazista non è soltanto la vincitrice della Seconda guerra mondiale, ma anche una realtà che ancora – vent’anni dopo – terrorizza e manda avanti il proprio teatro degli orrori.
5) Mr. Nobody – Jaco Van Dormael
Perché io sono io e non qualcun altro? Perché ricordiamo il passato e non il futuro? Quando lo chiedo a mamma, lei risponde: smettila di chiedere perché. È troppo complicato.
È Pericoloso Sporgersi fu la base da cui Jaco Van Dormael partì per creare la storia di Nemo, il protagonista della pellicola ucronica Mr. Nobody. L’umanità, in questo film, ha raggiunto l’immortalità. Nessuno può più morire eccetto Nemo, un uomo di 118 anni, l’ultimo detentore della mortalità. Con ricordi sbiaditi e confusi, l’uomo ripercorre i suoi anni tra storie d’amore e d’infanzia, facendo spazio a diverse linee temporali che danno vita a destini sempre alternativi. La storia non si sviluppa infatti in modo cronologico e semplice ma, al contrario, viene raccontata in modo non lineare e sempre diverso. Il destino di Nemo cambia perennemente a seconda della realtà creata in quella linea temporale e, proprio attraverso questa, il suo percorso di vita si mostra ampio e pieno di scelte sempre diverse che riportano in scena il film degli anni ’80 È Pericoloso Perdersi. Il protagonista è infatti lo stesso in entrambe le pellicole e, anche in questo caso, giunto alla veneranda età di 118 anni, capisce qualcosa che aveva già intuito quando scappò dalla stazione ferroviaria del primo film: scegliere è complesso, bisogna fare la scelta giusta. Ma finché non scegli, tutto resta ancora possibile.
6) Bastardi Senza Gloria – Quentin Tarantino
Bastardi Senza Gloria di Quentin Tarantino è certamente una delle pellicole ucroniche più acclamate del genere. Il regista ha sempre parlato del cinema come un mezzo per dar vita non solo a delle nuove storie, ma anche a delle realtà alternative in cui tutto quello che è successo può essere azzerato per poi essere ricostruito. Ancora una volta la Seconda guerra mondiale diventa dunque protagonista di questo genere, ma in un modo decisamente diverso dal solito, un modo tarantiniano. Nel dettaglio, gli andamenti degli eventi si discostano dall’originale e danno vita a una storia in cui gli ebrei si vendicano attraverso una lotta sanguinaria che cambia il destino degli eventi. L’inversione di rotta si palesa dunque in uno stile che da sempre caratterizza il regista, e che conduce il telespettatore in un contesto in cui vittime e carnefici entrano nello stesso tunnel di violenza che non conosce alcuna via di fuga, un soffocante labirinto da cui non sembra poter più scappare.
7) Perfetti Sconosciuti – Paolo Genovese
Paolo Genovese risponde a una domanda opprimente e soffocante, una domanda di cui forse conosciamo la risposta: cosa accadrebbe se ci svelassimo davvero per quello che siamo? Cosa accadrebbe se vivessimo mettendoci totalmente a nudo di fronte all’altro? Perfetti Sconosciuti immagina questa realtà alternativa in cui i protagonisti si mostrano totalmente a nudo, rimanendo di fatto soli. Attraverso la lenta e graduale rivelazione dei loro segreti più profondi e orribili, i personaggi della pellicola perdono pian piano le persone che hanno a fianco, rimanendo di fatto soli. Nella realtà, ognuno di loro è già perso e smarrito da sé, ma gli altri non lo sanno, ed è attraverso questo tacito accordo di riservatezza che riescono a non svelarsi per quello che sono davvero, e ad accettare che anche gli altri possano far lo stesso. Come dice la pellicola, siamo tutti tangibili, e la realtà a volte è troppo forte per non spezzarci in due.
8) C’era una volta a…Hollywood – Quentin Tarantino
Chiudiamo questo viaggio tra i film ucronici con un’opera che fa da ode al cinema, il prodotto più emotivamente forte e sensibile di Quentin Tarantino. Il regista decide infatti in questo caso di utilizzare il suo potere per cambiare la storia di Sharon Tate, un’attrice emergente degli anni ’60 che ha perso la vita a causa dell’evento che passò alla storia come l’omicidio Manson. Tarantino ricostruisce la storia dell’attrice in modo delicato, restituendole non soltanto i suoi sogni e le speranze, ma anche un futuro che non ha mai potuto avere. In modo quasi poetico, il regista si veste qui come l’eroe della storia che riesce a salvare l’attrice dal drammatico evento che mise fine alla sua storia, permettendole di avere almeno in questa occasione la possibilità di guardare al futuro. C’era una Volta a…Hollywood diventa per questo motivo una delle pellicole più emotivamente forti e poetici della sua filmografia, un’opera che lascia dei puntini in sospeso lì dove era stato messo un drammatico punto.