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Altre 10 (+ 1) iconiche scene del cinema che sono state del tutto improvvisate

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La bravura di un attore o di un’attrice si vede anche e soprattutto nei momenti in cui esce fuori dal copione e decide di aggiungere qualcosa di nuovo al personaggio interpretato, senza per questo uscire dal ruolo e perdere di credibilità. Non è un argomento nuovo quello che riguarda le scene iconiche del cinema improvvisate da un membro del cast e poi tenute in fase di montaggio perché estremamente efficaci. È raro, ma succede anche questo nel mondo dello spettacolo, e quando accade è tutto più divertente. Non si smette mai di analizzare i film e le serie televisive che amiamo per indagarne ogni aspetto e oggi vogliamo portare qualche simpatico dettaglio alla vostra attenzione.

Di scene non programmate ma divenute famose ne avevamo già parlato, ma continuando a spulciare tra le nostre pellicole preferite, ne abbiamo trovate altre le cui particolarità non potevano non essere approfondite. Anche i film ritenuti cult intramontabili hanno avuto i loro momenti folli e geniali lontani dai piani originali. Inutile dire che a volte sono stati così apprezzati dal pubblico proprio per questo motivo.

Vediamo quali sono le altre scene iconiche del cinema che sono state improvvisate e, a distanza di anni, possiamo ritenerle perfette proprio per questo.

1) Momenti di intimità – Breakfast Club

breakfast-club scene iconiche del cinema Breakfast Club
Breakfast Club (640×337)

Siamo nel 1985 quando esce Breakfast Club, la commedia scritta e diretta da John Hughes, ma è nel 1984 che il film è ambientato, precisamente nella città di Chicago. Un gruppo di studenti irriverenti viene costretto dal preside della scuola a trascorrere un’intera giornata in punizione nella biblioteca scolastica. Il preside, per cercare di placarne gli spiriti ribelli, suggerisce loro di concentrarsi sul tema “Chi sono io?” e di trovare una risposta entro la fine della giornata. Ciò mette i cinque ragazzi davanti a un confronto forzato, ma lo sfogo che ognuno di loro riesce a buttare fuori, vale la pena di essere ascoltato. Ebbene, proprio questa scena, il momento delle confessioni di Brian, Claire, John, Andy e Allison è stato improvvisato da tutti gli attori. Dalla regia, hanno ricevuto solo qualche vaga indicazione, spronati da Hughes a dire tutto ciò che gli veniva in mente. I disagi e le insicurezze di cui hanno parlato, quindi, sono reali e per questo davvero credibili. Le cose che hanno detto sono profonde e fanno scendere una lacrima anche ai meno sensibili. Pensare che nessuna di quelle battute era scritta sul copione. Una delle scene più iconiche del cinema ed è frutto di un’ottima improvvisazione.

2) A che serve il parrucchiere? – 50 e 50

50 e 50 scene iconiche del cinema
50 e 50 (640×353)

Nel 2011, Joseph Gordon-Levitt ha vestito i panni di Adam Lerner nella commedia drammatica diretta da Jonathan Levine, intitolata 50 e 50. Al fianco di Adam c’è Kyle, interpretato da un simpatico Seth Rogen, che non approva e mal sopporta la sua fidanzata Rachael, e che gli sta vicino durante tutto il suo percorso di diagnosi e cura del cancro alla colonna vertebrale. Ovviamente, ogni persona ha una reazione differente alla scoperta di un male come questo, e per rimanere nel personaggio e al tempo stesso però dare un tocco di originalità alla sua interpretazione, Joseph Gordon-Levitt ha compiuto un gesto che nessuno aveva inserito in fase di scrittura. Adam è con Kyle, il pubblico li vede come se fossero riflessi in uno specchio e, mentre i due hanno una conversazione, Gordon-Levitt prende un rasoio elettrico e inizia a radersi la testa, un gesto che Adam avrebbe fatto per evitare che la terapia gli facesse perdere tutti i capelli. Nel farlo, è riuscito a non perdere la concentrazione nemmeno per un istante e a non uscire mai dal personaggio, nonostante la reazione di autentica sorpresa del suo collega, che rimasto sbigottito. Le espressioni allibite di Rogen sono davvero uniche e il pubblico ha ancora impressa la scena, per la spontaneità con cui i due hanno saputo continuare a girare senza distrarsi.

Senza dubbio, tra quelle improvvisate, una delle scene più iconiche del cinema.

3) Piccoli particolari – Will Hunting: Genio ribelle

will-hunting scene iconiche del cinema
Will Hunting: Genio ribelle (640×391)

 Un cast incredibile per un film unico, delicato e malinconico, ancora attualissimo eppure uscito nelle sale cinematografiche nel 1997. Il dramma diretto da Gus Van Sant, Will Hunting – Genio ribelle, ha visto come protagonisti un giovane e affascinante Matt Damon nei panni del caotico Will Hunting e un eterno Robin Williams in quelli dello psicologo a cui Will viene affidato, il dottor Sean Maguire. Hunting è un ragazzo estremamente intelligente e sensibile, eppure diffidente e quindi incapace di creare un rapporto sano con le persone per paura di soffrire, specialmente con la ragazza di cui piano piano si innamora, Skylar (Minnie Driver). Sean ha quindi il compito di renderlo capace di esprimere tutto il proprio potenziale e di aiutarlo a capire che gli esseri umani sono tutti fatti di piccole imperfezioni e che sono quelle che li rendono davvero speciali. Nello specifico, a un certo punto del film, durante una seduta, Robin Williams dimostra la propria bravura improvvisando un discorso estremamente tenero sul rapporto di Sean con sua moglie: “Mia moglie scoreggiava quando era nervosa. Aveva una serie di meravigliose debolezze. Aveva l’abitudine di scoreggiare nel sonno. […] Una notte fu talmente forte che svegliò il cane“. Ecco, proprio questo momento, divenuto talmente famoso da essere sempre ricordato quando si parla di questo film, è stato tutto frutto della fantasia e del talento dell’attore. Così, quando lui e Matt Damon hanno iniziato a ridere a crepapelle subito dopo le battute, la reazione è stata così naturale che Van Sant non ha potuto non tenerla. Lo ringraziamo immensamente per averlo fatto.

4) Il ballo improvvisato – Le iene

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Le iene (640×353)

È il 1992 quando Quentin Tarantino esordisce sul grande schermo con un lungometraggio, inaugurando uno stile tutto suo e dando il proprio originale contributo alla storia del cinema. Il film con cui fa il suo spettacolare ingresso fra i grandi di Hollywood è Le iene, divenuto poi un cult assoluto nonostante (e forse proprio per) la sua violenza, il black humour utilizzato, un intreccio narrativo che rende il tempo del racconto non lineare, e i personaggi numerosi e controversi. La scena di cui vi stiamo per parlare, riguarda proprio uno di loro, nello specifico Mr. Blonde, qui interpretato da Michael Madsen. A un certo punto nel film, Madsen è in un capannone insieme a un altro uomo, legato e imbavagliato e, prima di torturarlo, dà al pubblico un piccolo assaggio della sua follia con balletti, canti, smorfie e minacce di morte al povero malcapitato che ha di fronte. Tutto ciò tenendo in mano un coltello affilato e mostrando una divertita nonchalance. Qualcosa che fosse scritto sulla sceneggiatura? Assolutamente no. Tarantino ha dato carta bianca all’attore statunitense, inaugurando una proficua e stimolante collaborazione che è proseguita in alcuni dei film successivi del regista (alcuni dei quali sono disponibili su Netflix per lo streaming). Non è facile dare un’idea della pazzia di un personaggio, ma Madsen ci è riuscito in pieno.

Come non inserirla tra le scene più iconiche del cinema che sono state frutto di improvvisazione?

5) L’orgasmo simulato – Harry, ti presento Sally…

harry-ti-presento-sally scene iconiche del cinema
Harry, ti presento Sally… (640×356)

Scene più iconiche del cinema? Senza ombra di dubbio c’è quella dell’orgasmo simulato da Sally Albright (Meg Ryan) nel film di Rob Reiner del 1989? Harry, ti presento Sally… scritto da Nora Ephron, negli anni è stato inserito tra le migliori commedie romantiche di sempre, conquistandosi alcuni premi importanti e numerose candidature agli Oscar e ai Golden Globe. Uomini e donne possono essere amici? Questa è una delle domande che più tormenta l’essere umano. Bene, Harry (Billy Crystal) e Sally sono molto amici per tutto il film, si confidano le rispettive paure e si danno conforto reciproco nei momenti di tristezza. Eppure, ci sono dei momenti in cui il loro legame inizia a diventare ambiguo, come quando, una sera a cena, i due parlano della loro idea di intimità ed esce fuori il discorso delle simulazioni durante i rapporti. Ammettendo che le donne a volte simulano l’orgasmo, Meg Ryan decide di darne una prova a Billy Crystal e a tutto il resto della troupe, improvvisando un finto momento di piacere che lascia tutti sbigottiti e perplessi, ma permettendo a Crystal di suggerire alla mamma del regista (scelta come comparsa) di fare una battuta che è addirittura entrata a far parte della lista delle migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi: “Prendo quello che ha preso lei“. Un momento esilarante e indimenticabile, e pensare che non era stato programmato.

6) Amici pelosi – Il padrino

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Il padrino (640×379)

La prima pellicola che compone la trilogia su Il padrino, diretta da Francis Ford Coppola, è stata distribuita nei cinema nel 1972. È il primo film in cui Marlon Brando veste i panni del grande boss della mafia a New York, don Vito Corleone, ed è anche uno dei film gangster più famosi di tutti i tempi. Un cult assoluto e un punto di riferimento per tutti gli altri film e le serie tv di questo genere. Un kolossal che ha incassato milioni e milioni di dollari al botteghino. L’interpretazione di Marlon Brando è stata magistrale, anche quando ha improvvisato e ha aggiunto particolari al suo personaggio. In particolare, in una delle scene più memorabili di questo film, proprio quella che di solito anche chi non ha mai visto il film conosce, l’attore ha dimostrato di essere un vero talento. Don Vito Corleone è seduto su una sedia, dietro un’ordinatissima scrivania di legno ed è impegnato ad accarezzare un micetto mentre impartisce ordini spietati a chi gli sta di fronte. Qui, il contrasto generato dalla delicatezza con cui accarezza il gattino e dalla brutalità di ciò di cui parla ha contribuito a rendere unica e indimenticabile questa scena. Le battute erano scritte sul copione, ciò che invece non era programmato era la presenza dell’animale domestico sulle gambe del boss. Infatti, Marlon Brando lo aveva trovato in giro per il set e aveva pensato di portarlo con lui in scena. Un’intuizione geniale che ha reso questa una delle scene più iconiche del cinema.

7) Una barca più grande – Lo squalo

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Lo squalo (640×347)

Andiamo avanti di qualche anno e analizziamo Lo squalo, film horror del 1975 diretto dall’immenso Steven Spielberg. L’isola di Amity è devastata dalla presenza di uno squalo bianco che continua a mietere vittime e sembra non voler lasciar perdere i suoi abitanti nemmeno per un secondo. Per questo, il capo della polizia Martin Brody (interpretato da Roy Scheider) è costretto a servirsi dell’aiuto del biologo marino Matt Hooper (Richard Dreyfuss) per cercare di ucciderlo e restituire la tranquillità a tutti. Lo squalo, oltre a essere stata la prima grande produzione cinematografica girata in mare aperto e ad aver di parecchio superato il budget iniziale, può vantarsi di aver dato vita a un modo di dire tuttora usato. Quando Brody, nel film, si trova per la prima volta davanti al micidiale predatore, e capisce che la barca con cui il cacciatore di squali Quint (Robert Shaw) non è affatto sufficiente per fronteggiarlo, Roy Scheider spiazza tutti con una battuta non da copione ma che è ben presto diventata iconica e simbolo del film: “You’re gonna need a bigger boat“, letteralmente “Avrai bisogno di una barca più grande“. Dopo anni, potrebbe capitare di sentire qualcuno pronunciare queste parole de Lo squalo, divenute un modo di dire da usare quando ci si trova a dover affrontare una situazione più difficile del previsto. È incredibile come, a volte, il talento di improvvisazione di un attore possa influenzare positivamente il successo di una pellicola.

8) La cabina telefonica – Rain Man: L’uomo della pioggia

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Rain Man – L’uomo della pioggia (640×353)

Nel 1988 è uscito Rain Man – L’uomo della pioggia, dramma diretto da Barry Levinson che ha come protagonisti un giovane Tom Cruise nei panni del venditore di auto di lusso, Charlie Babbitt, e Dustin Hoffman in quelli di suo fratello affetto da autismo, Raymond. Il film si è aggiudicato ben 4 premi Oscar (Miglior film, Miglior regia, Miglior attore protagonista per Dustin Hoffman e Miglior sceneggiatura originale) ed è ufficialmente entrato a far parte di quelle pellicole di cui non si può fare a meno. Ecco perché, la scena improvvisata dai due protagonisti è indimenticabile. Charlie e Raymond sono in una cabina del telefono. Il primo è agitato perché sta cercando di concludere un affare importante, ma il secondo è ancora più nervoso perché non vede l’ora di uscire da lì. Così, all’improvviso, Raymond annuncia: “Oh oh, fart“, letteralmente “Oh oh, scoreggia“. Una battuta che non era stata scritta nella sceneggiatura, perché non era programmato che Hoffman lo facesse davvero. Tom Cruise è stato colto alla sprovvista ma è riuscito a non dimenticarsi di rimanere nel personaggio. Ha assecondato la gag del suo collega e ha continuato la telefonata facendo finta di non riuscire a respirare. Inutile dirlo, Levinson ha deciso di tenere la scena e ha fatto benissimo.

Altro che scene iconiche del cinema. Questa improvvisazione è unica nel suo genere.

9) Lo starnuto – Io e Annie

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Io e Annie (640×359)

Quando si pensa a Woody Allen, non si può non riportare alla memoria il film che per primo ha contribuito a renderlo uno dei migliori registi statunitensi (alcuni dei suoi film sono disponibili per la visione su Prime Video). Con Io e Annie, del 1977, Allen si è portato a casa 4 Premi Oscar: Miglior film, Miglior regista, Migliore sceneggiatura originale e Miglior attrice protagonista (a Diane Keaton per Annie Hall). Un successo sotto tutti i punti di vista. Eppure, non tutto ciò che gli spettatori hanno visto sullo schermo faceva parte del copione. C’è stata una scena in particolare, un errore che in altre situazioni avrebbe spinto la regia a girare una seconda volta, così apprezzata da Woody Allen, che è stata inserita nel montaggio finale. Fuori luogo in qualsiasi situazione, Allen interpreta nel suo film il comico Alvy Singer che, finita la relazione con Annie Hall, ne ripercorre a ritroso il rapporto, cercando di individuare le motivazioni che possono averli portati alla rottura. In uno di questi momenti, lui è in salone con Annie e alcuni amici di lei e, per fare colpo su di loro, finisce per sniffare la coca che il gruppo aveva portato. Fino a qui niente di strano, tutto da programma. Quello che però non era stato calcolato dal regista, era la reazione naturale del suo corpo dopo aver sniffato davvero la polvere bianca che avevano usato nella scena. L’attore ha starnutito e ha mandato all’aria tutta la sostanza. Un momento assolutamente naturale, un dettaglio non calcolato che ha però donato naturalezza alla scena e al film.

10) Il ballo del vaso – Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma

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Pirati dei Caraibi (640×370)

Negli anni, il Capitano Jack Sparrow è diventato un personaggio iconico. Gesti, espressioni, movenze e carattere. Ogni particolare ha fatto del pirata interpretato da Johnny Depp una figura indimenticabile. Iniziato nel 2003 con La maledizione della prima luna, il franchise di Pirati dei Caraibi ha proseguito con La maledizione del forziere fantasma, nel 2006, vincitore di un Oscar per i Migliori effetti speciali nel 2007. Qui, Jack cerca in tutti i modi di fuggire dal terribile Davy Jones, capitano dell’Olandese Volante. Jones, per aver in qualche modo restituito a Sparrow il comando della Perla Nera, pretende da lui in cambio che, come ricompensa, si unisca alla sua ciurma maledetta. Tuttavia, all’inizio del film, Calipso consegna a Jack una boccia piena di terra che ha lo scopo di proteggerlo da Davy Jones. Nella sceneggiatura, quindi, era scritto che Depp dovesse portarsi dietro e tenere sempre in mano la sua protezione, senza dire niente a nessuno e senza spiegare il motivo della sua fissazione. Ma l’attore ha deciso di completare il quadretto con qualcosa di spiritoso. C’è un momento in questo film di Pirati dei Caraibi in cui Johnny Depp sventola davanti a Davy Jones la boccia di vetro, si muove sgambettando per la nave e rotola già dalle scale al grido di “Hei, faccia di seppia! Io ho un vaso di terra!“. Ebbene, questa scena di Pirati dei Caraibi è tutta merito della fantasia di un’interprete grandioso, che ha avuto la brillante idea di regalare al suo personaggio un pizzico in più di spontaneità e al tempo stesso di irresponsabilità.

+ 1: La lite – Titanic

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Titanic (640×344)

Ormai tutti hanno visto Titanic, il capolavoro di James Cameron uscito nel 1997. Anche in questo caso parliamo di un cult assoluto, tratto dalla vera vicenda storica della nave RMS Titanic, naufragata nel 1912. Un film da record agli Oscar (con ben 11 statuette vinte nel 1998) e non possiamo pensarci senza che ci venga in mente la struggente storia d’amore tra Rose (Kate Winslet) e Jack (Leonardo DiCaprio). Ma la protagonista, prima di conoscere il giovane squattrinato che poi perderà la vita per lei in mezzo all’Oceano, era fidanzata con il ricco e decisamente poco sensibile Caledon Hockley (Billy Zane). A un certo punto del film, quando Rose inizia a nutrire delle forti simpatie per Jack, Caledon tenta in tutti i modi di contrastare la loro unione e durante una colazione con Rose, ha un violento scatto d’ira con il quale rovescia addirittura il tavolino con sopra tutti i piatti e bicchieri. Lo scambio di battute tra i due era tutto scritto nel copione, peccato che Billy Zane, reso troppo emotivo dall’intensità della scena, se la sia presa d’impulso con il tavolo. Il regista è rimasto sbalordito da Zane e ovviamente anche Kate Winslet che (da quei frame si capisce) non si aspettava uno scatto di quel tipo. Eppure, la protagonista di Titanic è rimasta nel personaggio e la sua reazione è risultata perfettamente credibile, tanto che Cameron ha deciso di tenerla.

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