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7 criticati film italiani che ho guardato e amato (ma non ditelo in giro)

scusa ma ti chiamo amore
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Il cinema italiano vanta una lunga e importante tradizione, fattA di momenti molto significativi, ma anche di altri decisamente meno d’impatto. Il nostro patrimonio artistico è ricco di pellicole di altissimo livello, che hanno fatto la storia del cinema in tutto il mondo, ma anche di molte opere decisamente più dimenticabili, che data la vastità della produzione italiana costituiscono un assortimento decisamente numeroso. È inevitabile, specialmente ai ritmi della produzione cinematografica italiana: per ogni film apprezzato e osannato, ce ne sono diversi che invece vengono criticati, ma ciò non toglie che non possano comunque lasciare la loro impronta, che varia da uno spettatore all’altro.

Oggi, dunque, vogliamo dedicarci a questa seconda categoria di film, a quelle pellicole bistrattate che però, per chi scrive, hanno avuto comunque un significato, anche se solo di mero intrattenimento. Vi parlerò, dunque, di sette film italiani che sicuramente non sono dei capolavori e che hanno raccolto molte (giustamente) critiche, ma che ho guardato diverse volte e ho amato incondizionatamente. Mi raccomando, però, non ditelo in giro.

Scusa ma ti chiamo amore

Scusa ma ti chiamo amore
Michela Quattrociocche e Raoul Bova (640×360)

Il primo titolo di questa lista è Scusa ma ti chiamo amore, un film che incarna a pieno il cinema italiano a cavallo dei primi due decenni del Duemila, intriso all’inverosimile di rom-com, spesso dal valore discutibile. Scusa ma ti chiamo amore è il terzo film da regista di Federico Moccia, un mattatore di quegli anni coi suoi romanzi, e il primo in cui lo scrittore adatta un suo stesso scritto, dopo i grandi successi di Tre metri sopra il cielo e Ho voglia di te. Viene raccontata la storia d’amore intergenerazionale tra Niki e Alex, interpretati rispettivamente da Michela Quattrociocche e Raoul Bova, e il film ebbe anche un discreto successo di pubblico, che ha portato poi anche alla realizzazione del sequel Scusa ma ti voglio sposare.

Scusa ma ti chiamo amore è una sorta di manifesto, come detto, di cui cinema molto in voga in quegli anni, leggero e poco impegnativo, fatto di grandi, e abbastanza utopiche, storie d’amore che rompevano sicuramente con l’immaginario quotidiano. La produzione di quegli anni è piena di commedie romantiche di questo tipo, ma personalmente Scusa ma ti chiamo amore occupa un posto di rilievo nel mio cuore e per questo è entrato di diritto in questa lista.

Scusa ma ti chiamo amore e altri criticati film italiani che ho amato: Tifosi

Scusa ma ti chiamo amore
Tifosi (640×360)

Dopo Scusa ma ti chiamo amore cambiamo scenario e andiamo parecchio indietro nel tempo. Se la rom-com è la fotografia del passaggio tra il primo e il seconda decennio del XXI secolo, la commedia pura, decisamente parodica e grottesca, è invece il simbolo della produzione precedente, che ha dominato gli anni Novanta e i primi Duemila. Christian De Sica e Massimo Boldi sono tra i mattatori di questo cinema, suggellato poi dal celebre filone dei cine-panettoni, e tra le opere più significative della loro collaborazione c’è sicuramente Tifosi, uno spaccato dissacrante e divertente della più grande passione degli italiani: il calcio.

Come di consueto in queste opere, si affiancano diverse storie, con differenti protagonisti, e in Tifosi ogni narrazione corrisponde a una partita. L’elemento vincente qui, almeno personalmente, è ovviamente quello calcistico: Tifosi offre una sincera parodia in cui ogni appassionato sfegatato di una squadra italiana si riconosce e, rispecchiandosi, si diverte. Nessuno è immune dalla satira di Tifosi: interisti, milanisti, juventini, romanisti, laziali, napoletani, le divisioni del tifo vengono appiattite dalla parodia e il risultato è estremamente divertente, permettendo inoltre anche di vivere queste differenze di tifo come andrebbero vissute, con ironia e leggerezza.

I soliti idioti

Scusa ma ti chiamo amore
Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio interpretano Ruggero e Gianluca De Ceglie (640×360)

Facciamo un bel salto in avanti del tempo dopo Tifosi e ci riavviciniamo agli anni di Scusa ma ti chiamo amore, giungendo proprio alle porte degli anni Dieci del Duemila. Prima che i social e le piattaforme in streaming stravolgessero il concetto di viralità, il veicolo prediletto di diffusione era ancora la televisione e tra gli ultimi a sfruttare sapientemente questo mezzo troviamo Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, che tra il 2009 e il 2012 hanno ideato la serie I soliti idioti, trasmessa da Comedy Central e da MTV tra il 2009 e il 2012.

Il coronamento del lavoro dei due è sicuramente rappresentato dallo sbarco al cinema, avvenuto nel 2011 col primo film de I soliti idioti e replicato poi, con un successo sempre decrescente, nel 2012 e nel 2015. I soliti idioti nella sua versione cinematografica è un condensato del lavoro di Biggio e Mandelli e presenta i personaggi più celebri dei due, a partire dall’irresistibile coppia padre-figlio composta da Ruggero e Gianluca De Ceglie, passando per la celebre “Sono subito da lei” e gli “(Im)moralisti”. Per chi ha amato la celebre serie, è stato impossibile non amare anche il film, incarnazione di un fenomeno mediatico davvero enorme in quegli anni.

Scusa ma ti chiamo amore e altri criticati film italiani che ho amato: Paparazzi

Scusa ma ti chiamo amore
Christian De Sica e Massimo Boldi in Paparazzi (640×360)

Dopo la parentesi su I soliti idioti torniamo indietro nel tempo e ancora una volta a Boldi, De Sica e compagnia, con un altro dei loro film più celebri, che incarna un’altra delle grandi passioni degli italiani: il gossip. Paparazzi è una pellicola del 1998, un anno prima di Tifosi, e segue le vicende di quattro paparazzi di Roma, che tentano di piazzare il colpo della vita tramite il loro mestiere. Paparazzi vede avvicendarsi una quantità impressionante di personaggi dello spettacolo e rispecchia in pieno quel gusto un po’ ossessivo del pubblico italiano per lo star-system.

Il film in sé non è tra i più riusciti di questo filone, ma come gli altri offre un intrattenimento semplice e diretto, e soprattutto è interessante perché, al pari di Tifosi, intercetta il pubblico nei suoi gusti più ossessivi e sinceri. Il rapporto d’amore tra gli italiani e il gossip è un dato di fatto, si esplica quotidianamente in tantissime trasmissioni e trend sui social, e al tempo si è incarnato in questo film che chi scrive ha visto, come tutti i lungometraggi di questo filone, e ha amato in modo particolare rispetto agli altri.

Come tu mi vuoi

Cristiana Capotondi e Nicolas Vaporidis (640×360)

Riavviciniamoci tematicamente e cronologicamente a Scusa ma ti chiamo amore con un’altra rom-com che rispecchia in pieno la produzione di quegli anni. Come tu mi vuoi è un film datato 2007, con due dei principali protagonisti della scena del tempo: Nicolas Vaporidis e Cristiana Capotondi. Reduci dallo strepitoso successo di Notte prima degli esami dell’anno prima, i due qui non si ripetono, complice anche una sceneggiatura che esalta il lato utopico della storia d’amore messa in scena e mantiene poca stabilità. Tuttavia, Come tu mi vuoi è un film che personalmente ho amato e che, come Scusa ma ti chiamo amore, è la fotografia di una produzione (queste rom-com) che ho sempre trovato molto intrattenente.

Al centro della storia ci sono Riccardo e Giada, due ragazzi completamente agli antipodi. Lui è un giovane festaiolo, lei incarna lo stereotipo della ragazza timida e impacciata. Il loro incontro porterà Giada a una trasformazione completa per aderire agli standard di bellezza imposti dalla società e desiderati da Riccardo, ma al contempo il ragazzo matura si avvicina alla natura di Giada. Viene confezionata una storia d’amore ai limiti della credibilità, abbastanza tossica e con un’infinita di stereotipi: eppure quando lo vidi al tempo Come tu mi vuoi mi colpì tantissimo, rimanendo tutt’oggi uno dei miei feticci più reconditi.

Scusa ma ti chiamo amore e altri criticati film italiani che ho amato: Merry Christmas

Massimo Boldi e Christian De Sica in Merry Christmas (640×360)

A proposito di feticci, ora giungiamo al più grande di tutti, abbastanza introdotto dalle considerazioni su Tifosi e Paparazzi. C’è una parte del mio cuore che proprio non riesce a staccarsi dai cine-panettoni, che per molto tempo sono stati l’appuntamento più atteso dell’anno. Il cine-panettone, per chi come me è cresciuto nel momento del loro apice, era una sorta di rituale, l’impegno associato a un periodo felice come il Natale e che impressionava per la sua capacità di riunire tanto pubblico. La visione al cinema dei cine-panettoni mi è rimasta talmente dentro da perpetuarla ancora oggi, tra le mura domestiche, ad anni di distanza, e pur riconoscendo gli evidenti limiti, l’intrattenimento è sempre assicurato.

Come simbolo massimo del cine-panettone ho scelto Merry Christmas, uno degli episodi più grotteschi e per questo più divertente di questo filone. Chiaramente è viva la consapevolezza del livello basso di queste produzioni, ma film del genere hanno sempre avuto una capacità di intrattenermi, di farmi spegnere completamente il cervello per un’ora e mezza, per un’esperienza che trovo puntualmente catartica. A ciò si aggiunge il filtro della nostalgia ed ecco qui che Merry Christmas, insieme agli altri “Natale” in giro per il mondo, rientrano in questa lista di film italiani giustamente criticati, ma che ho incondizionatamente amato.

Scusa ma ti chiamo amore e altri criticati film italiani che ho amato: Un’estate al mare

L’indimenticabile Gigi Proietti nello sketch de La signora delle camelie (640×360)

Chiudiamo con un altro film che si riallaccia alla commedia molto in voga negli anni Novanta e nei primi Duemila e che, staccandosi dal contesto natalizio, ha trovato nuova linfa nell’incedere del decennio. Un’estate al mare rappresenta una sorta di risposta estiva ai cine-panettoni e ripropone la formula a episodi che contrassegna indelebilmente questo tipo di produzione. C’è qui, in particolare, un episodio che ha portato di diritto Un’estate al mare in questa lista ed è quello dello sketch de La signora delle camelie di Gigi Proietti, un trionfo di uno dei più grandi geni della comicità italiana. L’intero film vale decisamente anche questo solo passaggio, tanto è stato folgorante.

A questo punto, dunque, possiamo concludere questo viaggio tra i bassifondi del cinema italiano. Da Scusa ma ti chiamo amore a Tifosi, passando per I soliti idioti e Paparazzi, vi ho confidato alcuni dei miei segreti più inconfessabili a tema cinema, ma mi raccomando ancora una volta, non dite in giro che ho guardato e amato questi criticati film italiani.