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I 7 sequel cinematografici più sottovalutati degli ultimi 5 anni

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I sequel dei film sono un po’ come ritornare a casa dopo un lungo viaggio. Uno di quelli che ci ha portati lontano e alla scoperta di luoghi nuovi e affascinanti ma che, una volta tornati dove siamo stati bene, ci sembra di non essercene mai andati davvero. La storia del cinema, anzi il cinema stesso d’altronde, si basa per l’80% della sua essenza proprio su quel sentimento di nostalgia e malinconia che ci trasporta, film dopo film, in mondi esotici, realtà parallele, strani universi, città distopiche e via dicendo. Nei drammi di famiglie borghesi, quasi del tutto simili alle nostre, possiamo ritrovare le stesse paturnie che affliggono la nostra vita quotidiana. Nelle commedie la spensieratezza di cui abbiamo sempre più bisogno e nel fantasy e nello sci-fi quella fuga dalla realtà che ci permette di viaggiare pur rimanendo seduti nel nostro salotto. Persino l’horror, genere purtroppo bistrattato, assume una funzione catartica incanalando sotto forma di mostri sotto il letto quei mostri reali che siamo chiamati ad affrontare nella vita vera.

E quindi, dato che la nostalgia è una delle parole chiave del cinema, non sorprende che a questo medium faccia comodo e piacere tornare, di tanto in tanto, su storie già raccontate. Il fenomeno dei sequel non è certo una novità. Già nei primi giorni del cinema, registi come Georges Méliès e Edwin S. Porter esploravano le potenzialità narrative di storie interconnesse. Tuttavia, è con l’avvento dell’era moderna che i sequel hanno raggiunto nuove vette di popolarità e creatività. Soprattutto con le saghe cinematografiche e gli universi espansi. Uno degli esempi più emblematici è rappresentato da Star Wars, per citarne una. George Lucas ha trasformato un’epopea spaziale in un fenomeno culturale mondiale, e i suoi sequel hanno continuato a portare gli spettatori in galassie lontane, lontane. Ma non si tratta certo del solo caso famoso. Da Matrix a Terminator, da Harry Potter a Il Signore degli Anelli, da Insidious (considerato uno dei film più spaventosi di sempre secondo la scienza) a The Ring, la storia del cinema è piena zeppe di esempi validissimi e che incontrano i gusti di tutti.

Tuttavia, non possiamo ignorare che, a volte e soprattutto negli ultimi anni, i sequel possano anche deludere le aspettative. L’abuso che se ne fa mina l’originalità delle storie al cinema e la sua stagnazione. È una sfida per i registi bilanciare la nostalgia dei fan con la necessità di innovare e stupire il pubblico e non sempre tutti ci sono riusciti. Come è pur vero il caso, ed è questo di cui vogliamo parlare nell’articolo di oggi, di alcuni sequel degli ultimi cinque anni che non hanno ricevuto l’apprezzamento dovuto. Discostandosi dal primo capitolo e, allo stesso tempo, omaggiandolo velatamente, i sequel di questa lista sono stati ingiustamente sottovalutati.

Ecco quindi 7 sequel di film molto famosi e apprezzati che, per un motivo o per un altro, sono caduti nell’oblio. Voi cosa ne pensate? C’è qualche altra pellicola che avreste inserito?

1) Soldado (2018)

Soldado

Diretto da Stefano Sollima, il sequel del film di Denis Villeneuve non è sfortunatamente riuscito a raggiungere i fasti dell’originale nonostante una regia solidissima, una trama avvincente e un cast d’eccezione.

Il film ci trascina ancora una volta nel mondo brutale dei cartelli della droga al confine tra Stati Uniti e Messico, ma questa volta il tango mortale della criminalità si intensifica, portandoci verso territori ancora più oscuri. Benicio del Toro e Josh Brolin, che riprendono i loro ruoli come Alejandro e Matt, sono magnetici e accattivanti, muovendosi come serpenti su quello sfondo desertico che non lascia scampo a nessuno e in cui la regia di Sollima si muove sensuale in un susseguirsi di scene ad alta intensità.

La trama di Soldado è un labirinto intricato, dove le linee morali si sfumano e i personaggi si trovano in un costante conflitto interiore. La fedeltà diventa una moneta di scambio e la lealtà è un lusso che pochi possono permettersi. Il film ci cattura in un vortice di emozioni contrastanti, lasciandoci incerti su chi sia il vero protagonista di questa danza di spie, tradimenti e vendette. Il deserto tace e osserva immobile quel tango che si sta compiendo tra le sue dune. Partner silenzioso di questa danza cinematografica. Le infinite distese di sabbia e polvere offrono uno sfondo suggestivo per le operazioni segrete e le alleanze oscure che si svelano nel corso del film quasi rendendo lui stesso un personaggio della storia. Contrariamente al primo film, Soldado osa molto di più mostrando un parterre di personaggi in cui nessuno è moralmente accettabile, nessuno è buono. Ma la crudezza della sceneggiatura di Taylor Sheridan, purtroppo, è rimasta incompresa.

2) The Lego Movie 2 – Una Nuova Avventura (2019)

Sequel film
The Lego Movie 2

Un franchise animato che, forse, avrebbe potuto continuare ancora per un po’ se la Universal non si fosse riappropriata dei diritti dei mattoncini più famosi al mondo. Dopo lo straordinario successo della prima pellicola c’era da aspettarselo che venisse messo in cantiere un sequel ancora più colorato ed esagerato, dove i vecchi volti si affiancano a facce nuove legate, come sempre, alla pop culture. Il film inizia nel cuore di Bricksburg, ora trasformata in un desolato paesaggio post-apocalittico chiamato Apocalypseburg, e la storia si sviluppa con l’arrivo di nuovi invasori provenienti dallo spazio, introducendo i personaggi di Sorella Stellare e Generale Sweet Mayhem.

I mattoncini LEGO, come già accaduto nella prima pellicola, diventano un mezzo per esplorare temi universali come l’accettazione, la crescita e l’amicizia. Pur mantenendo una goliardia e una spensieratezza di fondo, questo sequel è stato anche in grado di fondere umorismo, azione e sentimento in una miscela esplosiva. Uno degli aspetti più brillanti del film è la sua ironica autoriflessività. Con uno spirito metacinematografico, il film gioca con il concetto di sequel, sottolineando quanto sia difficile eguagliare il successo del primo capitolo. Proprio questa autocoscienza contribuisce a rendere il film irresistibilmente divertente, invitando gli spettatori a ridere insieme ai personaggi delle sfide e delle situazioni paradossali in cui si trovano

3) Jay e Silent Bob – Ritorno a Hollywood (2019)

Sequel film
Jay e Silent Bob

Gli anni passano anche nella finzione cinematografica ed è così che Jay e Bob devono fare i conti con il tempo trascorso e con la consapevolezza di non essere più i protagonisti della loro storia. Da questo presupposto, ha inizio il sequel di uno spin-off tratto a sua volta dal film Clerks del 1994, in cui facevano per la prima volta la loro comparsa i personaggi di Jay e Silent Bob creati dal comico americano Kevin Smith. Il film del 1994 è, ancora oggi, un cult senza tempo mentre i personaggi hanno fatto capolino in molti altre pellicole del cosiddetto View Askewniverse ma anche in film come Scream 3. In questo sequel del 2019, quindi, Kevin Smith e l’amico Jason Mewes tornano a vestire i panni dei due spacciatori imbranati del New Jersey celebrando l’umorismo irriverente e l’amicizia indissolubile tra questi due iconici personaggi.

La trama segue Jay e Silent Bob nel loro viaggio verso Hollywood, ancora una volta, ma questa volta con un obiettivo epico: fermare la produzione di un reboot cinematografico basato sulla loro vita. La coppia dinamica si imbarca in un’avventura comica attraverso le strade di Hollywood, incontrando una serie di personaggi strambi e bizzarri lungo la strada. Il film è una festa del fanservice, un’ode ai fan di lunga data che hanno riso e amato le avventure precedenti di questa coppia improbabile. Ma non temete, anche i nuovi spettatori possono godere appieno dello spettacolo, perché il cuore del film è un mix irresistibile di comicità scatenata, autoironia e un tocco di nostalgia.

4) Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen (2019)

Attacco al Potere 3

La saga cinematografica con protagonista Gerard Butler è ormai diventata un’icona del cinema d’azione. Nel 2019 il terzo capitolo promette di trasportare gli spettatori in un viaggio ancora più intenso e imprevedibile, aggiustando il tiro rispetto a un secondo capitolo debole e scontato. Mike Banning si trova nuovamente coinvolto in un intrigo internazionale che rischia di mettere a repentaglio non solo la sua vita, ma anche l’equilibrio geopolitico del mondo. Già i primi dieci minuti della pellicola ci catapultano nell’adrenalinica trama di questo sequel con un inizio mozzafiato: un attacco coordinato mette in ginocchio le istituzioni, aprendo la strada a un nemico oscuro e senza scrupoli. Il protagonista, figura iconica di giustizia, si trova ad affrontare un dilemma morale mentre cerca di smascherare i cospiratori e salvare la democrazia a ogni costo.

Accusato di essere il responsabile di un attacco di droni contro il neo-eletto presidente degli Stati Uniti (Morgan Freeman), Banning si trova costretto a fuggire. Nella sua missione per riabilitare il proprio nome, si unisce al padre (Nick Nolte), formando un’inconsueta alleanza per svelare la verità e sgominare coloro che stanno cercando di incastrarlo. Le sequenze di combattimento coreografate con maestria sono intervallate da dialoghi taglienti e colpi di scena ma Attacco al Potere 3 non è solo un altro film d’azione perché tra le sparatorie e le esplosioni riesce ad emergere anche tanto tanto cuore. Il personaggio di Mike non rimane uguale a se stesso ma è effettivamente possibile notare un’evoluzione tangibile dovuta alle vicissitudini dei film precedenti e a quelle del presente. Il suo carattere viene approfondito, il suo passato arricchito risultando più carismatico che mai.

5) Magic Mike – The Last Dance (2023)

Magic Mike

Il film diretto da Steven Soderbergh potrebbe non rappresentare l’ultima apparizione di Magic Mike al cinema. Ebbene gentili lettori, il terzo capitolo del franchise con protagonista Channing Tatum nel ruolo del caliente spogliarellista non è detto che sia anche il capitolo conclusivo. Sicuramente e contrariamente a quanto ci potrebbe aspettare, si tratta del film più riflessivo e maturo dei tre, in grado davvero di portare a casa una trama con un inizio e una fine logica, intermezzata da balletti e spogliarelli graditi ma non necessari. Troviamo Mike al punto più basso della sua carriera, dopo che un investimento l’ha quasi lasciato in bancarotta. Senza un soldo, stanco e un po’ invecchiato, Mike non si da per vinto e torna sul palco ma stavolta non come ballerino. La sua strada si incrocia con quella della bella e misteriosa Max (Salma Hayek) una ricca socialite che lo invita a Londra con una proposta allettante: ballare nel suo spettacolo per una cifra da sogno.

Il resto della storia procede in maniera abbastanza lineare, eppure Magic Mike – The Last Dance riesce a raggiugere dei guizzi inaspettati approfondendo di gran lunga il protagonista rispetto al passato. Mike non è più (solo) un bambolotto dagli addominali scolpiti ma un uomo sulla quarantina che si rende conto ormai sempre più conto dei propri limiti, fisici e non. Pur non volendosi esibire, il ballerino non riesce a resistere al canto della sirena rappresentato ed è proprio con un ballo sotto la pioggia che s conclude questo terzo e sorprendente sequel.

6) The Souvenir: Part II (2021)

Sequel film
The Souvenir

Come un fiore delicato si schiude il secondo capitolo della dulogia semi-autobiografica di Johanna Hogg, in cui la regista racconta in maniera delicata e candida alcune sue esperienze di vita e il suo percorso nel mondo del cinema. Il film è molto più di un semplice sequel ma una profonda immersione nell’anima di un’artista in divenire. La narrazione inizia dove il primo capitolo si è interrotto, con la protagonista Julie (Honor Swinton Byrne) ancora alle prese con le ferite del passato e gli interrogativi sul suo futuro. Il film si apre pian piano mostrando uno a uno i suoi petali e rivelando gli alti e bassi della crescita personale e professionale della donna.

La pellicola si svolge in una Londra palpitante, ma l’atmosfera è intrisa di malinconia. Le scene sembrano dipinte con una tavolozza di colori pastello, allo stesso tempo tenui e intensi, mentre la colonna sonora accompagna il pubblico tra le emozioni di Julie. Se la sua relazione con Anthony (Tom Burke) era la centro del primo film, stavolta è il rapporto con il cinema a essere messo in scena. l film offre uno sguardo approfondito nel mondo della creazione cinematografica, rivelando le sconfitte e le conquiste nel perseguire la propria visione artistica. La regia di Hogg è un’opera d’arte, in grado di guidare gli attori e noi pubblico attraverso un percorso emotivo ma mai pesante da gestire. La Byrne offre una performance straordinaria, insieme a Tilda Swinton, trasmettendo la complessità del suo personaggio con una grazia e una forza sorprendenti.

7) Mary Poppins Returns (2018) – Il sequel sottovalutato di un film leggendario

Sequel film
Mary Poppins

Tra la regia di Rob Marshall, la presenza scenica di Emily Blunt e le musiche di Lin-Manuel Miranda, Mary Poppins Returns aveva tutte le carte in regola per essere ricordato molto più che come il sequel di un film del 1964. Eppure qualcosa deve essere andata storta, solo che non riusciamo a capire cosa. Perché la pellicola funziona davvero e riesce a intrattenere spettatori grandi e piccini. Ci sono canzoni orecchiabili, scenografie curate, ottime interpretazioni e la fantasia tipica della Disney. Non mancano nemmeno riferimenti e ester egg che strizzano l’occhio al film originale con buona pace dei fan più severi. La versione di Emily Blunt non è solo una copia di quella di Julie Andrews ma un personaggio nuovo, affascinante e con caratteristiche peculiari diverse da quello del passato. La Blunt incarna con maestria l’iconica tata, portando il suo tocco di eleganza e stravaganza al personaggio amato da generazioni.

La trama del film torna alla famiglia Banks, una generazione dopo. La nostalgia pervade ogni angolo della casa, finché Mary non fa la sua entrata trionfale, riportando con sé il vento della magia e la melodia di canzoni indimenticabili. La storia del sequel, sebbene ambientata anni dopo gli eventi del primo film, riesce a catturare l’essenza del suo predecessore e non solo. Mary Poppins Returns è si un ritorno alle radici, un abbraccio caloroso da parte di un’icona intramontabile ma è anche una favola nuova che celebra la gioia, la magia e la famiglia, dimostrando che, a volte, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è davvero solo un po’ di zucchero.