Era il dicembre 2019 quando su Netflix approdò la prima stagione di The Witcher, serie tv fantasy basata sulla Saga di Geralt di Rivia scritta dall’autore polacco Andrzej Sapkowski. Lo show era sulla bocca di tutti e ovunque sentivamo risuonare le note dell’iconica Toss a Coin to Your Witcher: fu un grandissimo successo, un successo che la piattaforma streaming ha scelto di cavalcare. Pochi mesi dopo, le prime novità in merito. Non solo la serie fu rinnovata automaticamente per più stagioni, ma vennero anche annunciati altri prodotti legati al franchise: una serie tv live action sulle origini degli Witcher e il film anime incentrato sulle avventure giovanili di Vesemir (il saggio mentore del nostro amato Geralt di Rivia) intitolato The Witcher: Nightmare of the Wolf di cui vi parleremo oggi.
The Witcher: Nightmare of the Wolf è sicuramente un prodotto che intrattiene e che potrebbe aprire vari e interessanti scenari per il panorama del fantasy su Netflix e altre piattaforme streaming. Ma prima di darci a speculazioni e teorie, vi lasciamo alla nostra recensione del film. Buona lettura!
Ancor prima del suo rilascio, in molti avevano espresso le proprie perplessità su The Witcher: Nightmare of the Wolf. Che senso poteva avere parlare già di prequel, per di più animati, per una serie madre che ancora non aveva spiccato il volo e la cui storia pareva ancora solo un’introduzione? A posteriori però, l’operazione risulta più sensata di quanto potessimo pensare inizialmente perché il film in questione non solo introduce il personaggio di Vesemir, che avremo modo di conoscere nella seconda stagione dello show, ma approfondisce anche la mitologia della saga e molti di quegli aspetti che nella serie principale erano stati solo vagamente accennati (e che il pubblico di non appassionati a libri e videogiochi non aveva potuto cogliere).
Un’ora e venti che intrattengono a dovere e che regalano momenti di divertimento, ma, inaspettatamente, anche di drama e di profonda introspezione: un buon bilanciamento che consente al pubblico di affezionarsi in poco tempo al protagonista, di cui impariamo a conoscere i sogni, i vizi e i pregi. The Witcher: Nightmare of the Wolf è il travagliato percorso di formazione che trasformerà Vesemir per sempre, il racconto dei profondi traumi che lo segneranno a vita e che lo faranno maturare fino a farlo diventare l’uomo saggio e assennato conosciuto nella saga letteraria.
Quella di The Witcher: Nightmare of the Wolf è una storia adulta, cruda, in cui non esistono veri eroi, dove non vi è una netta distinzione tra bene e male e dove i personaggi non fanno altro che sbagliare.
La trama presenta i soliti dilemmi morali a cui la serie ci abituati: per cosa è giusto lottare? Fino a dove può condurre la sete di ricchezze o di vendetta? Questioni importanti che porteranno a grandi cambiamenti non solo nel protagonista, ma anche in tutto il Continente: eventi che segneranno il punto di non ritorno per i cacciatori di mostri.
Insomma, una storia avvincente, ricca di azione ma anche di approfondimento psicologico dei personaggi, di cui vediamo ricordi e incubi, speranze e paure. Ottima e per nulla scontata è la storia d’amore del film, dolce e senza tempo, inaspettata ma funzionale persino alla trama. La scelta di narrare avvenimenti che nella saga cartacea sono solo accennati risulta funzionale e permette di raccontare una storia nuova senza uscire troppo dai limiti imposti dall’autore, nonostante la presenza di alcune retcon rispetto al canone.
Ma passiamo ora lato visivo: The Witcher: Nightmare of the Wolf aveva senso di essere raccontato in un film anime? La nostra risposta è affermativa. Se ricordate bene, molte delle più feroci critiche rivolte alla serie madre riguardavano gli effetti speciali dello show, ancora parecchio scadenti se paragonati a quelli che un film fantasy poteva vantare al cinema. Bene, immaginate come sarebbe stato difficile ricreare degli effetti visivi sufficientemente all’avanguardia come quelli visti nell’anime in live action. Completamente infattibile!
Le magie e i mostri visti in The Witcher: Nightmare of the Wolf sono invece davvero ben fatti, e, salvo alcune sequenze dove la compresenza di CGI e di animazioni 2D parevano stonare, riescono a rendere bene la portata di quanto si verifica in scena. I combattimenti risultano fluidi e con adeguato tasso di frame, i colori sono accesi e sgargianti e il character design dei personaggi risulta interessante, riuscendo a fondere lo stile prettamente asiatico degli anime con stilemi più occidentali, che garberanno maggiormente ai non amanti degli anime.
Il merito di questo connubio va allo Studio Mir, già responsabile di grandi serie animate come The Legend of Korra e Dota: Dragon’s Blood.
Ma se, tecnicamente parlando, sono davvero ottime, è dal punto di vista narrativo che le animazioni non sempre fanno il loro dovere: per compiacere agli standard legati agli anime spesso esse risultano davvero esagerate. I personaggi sembrano eccessivamente potenti rispetto ai canoni imposti da The Witcher e i combattimenti, per quanto spettacolari, paiono parecchio sopra le righe, così come i poteri degli Witcher. I canonici segni, quelli che sono da sempre definiti come “semplici magie“, efficaci ma di certo basilari, non potrebbero infatti essere paragonati in nessun modo a quelli visti nel film. Dettagli, certo, ma comunque sufficienti a far calare la sospensione dell’incredulità dello spettatore.
Completano il tutto una regia nella norma e una colonna sonora di buon livello, ma ancora lontana dai fasti di quella sentita nei videogiochi, forse non canonica, ma di certo capace di trasmettere al meglio le atmosfere delle ambientazioni del Continente.
Che dire, dunque? Un buon film che ben si presta a raccontare le origini di un personaggio che rivedremo altrove, ma che comunque potrebbe non piacere a coloro che non apprezzano molto lo stile di animazioni e ad alcuni fan hardcore della Saga di Geralt di Rivia. Divertente, ma dalle tinte splatter, adulto seppur semplicistico in alcune soluzioni di trama: The Witcher: Nightmare of the Wolf è un prodotto godibile che amplia la mitologia della serie, ma che resta un qualcosa di più, non indispensabile ma comunque apprezzabile.
Quel che è certo è che Netflix, dopo due anni di attesa, non vede l’ora di farci catapultare nuovamente nel Continente e di farci appassionare ancora una volta al suo destino: il prossimo appuntamento va al 17 dicembre 2021 con l’uscita della seconda stagione di The Witcher. Geralt vi aspetta!