Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Film » Il film della settimana: Una donna promettente

Il film della settimana: Una donna promettente

Tutti abbiamo vissuto quella spiacevole situazione raccontata brillantemente da Zerocalcare in Strappare lungo i bordi: chi non è mai stato ore a scorrere i film sulle piatteforme streaming e non trovare niente da vedere pur avendo a disposizione “tutto l’audiovisivo del mondo” e pensando “è possibile che son tutti film de m*rda”? Certo, la roba bella magari l’abbiamo già vista, altra siamo in ritardo e altra ancora la teniamo per il momento giusto – se arriverà. Vogliamo evitare, però, di finire nella fantascienza polacca del ‘900 in lingua originale, andare a letto frustrati con la nostra coscienza sottoforma di Armadillo che ci costringe a interrogarci su noi stessi dicendo: “Dai su, se su ottomila film non te ne va bene manco uno, forse sei te che non vai bene”. Proprio per questo nasce la seguente rubrica settimanale, in onda ogni lunedì e rivolta sia a chi la pellicola in questione non l’ha mai vista, sia a chi l’ha già visionata e vuole saperne di più: infatti, nella prima breve parte vi consigliamo un film; nella seconda invece ve lo recensiamo, analizziamo o ci concentreremo su un aspetto particolare. E questa settimana abbiamo scelto Una donna promettente.

PRIMA PARTE: Perché, dunque, vedere Una donna promettente? Ecco la risposta senza spoiler.

Disponibile in streaming su Amazon Prime Video (a noleggio su Infinity e da acquistare su Apple TV), Una donna promettente è incentrato su Cassie, ragazza modello ed eccellente studentessa di medicina dal futuro roseo davanti a sé. Lo stupro della sua migliore amica Nina – che porta quest’ultima al suicidio – sconvolge pesantemente la sua esistenza, tanto da portarla ad abbandonare gli studi. Adesso lavora in una caffetteria, senza un piano ben preciso per la sua vita, e di notte si finge ubriaca per vedere quanti “bravi ragazzi” vogliono approfittarsi del suo stato, svelando poi l’inganno e mettendoli di fronte alla loro meschinità. Mentre da un lato è intenta in questa sua azione da giustiziera notturna e dall’altro sta scoprendo l’amore, farà un incontro decisivo che forse le permetterà finalmente di rendere giustizia a Nina.

Vincitore dell’Oscar alla miglior sceneggiatura originale, Una donna promettente è un revenge movie che esce dai canoni del genere – e del sottogenere del rape-and-revenge – per raccontarci qualcosa di più sulla nostra contemporaneità. Allo stesso tempo mainstream e autoriale, Emerald Fennell ci regala un film potente, difficile, disturbante nel modo in cui denuncia la cultura dello stupro, la colpevolizzazione della vittima e l’ipocrisia verso i diritti delle donne. Una denuncia che è ancor più impattante proprio grazie al modo in cui il genere stesso viene manipolato. Non vuole rassicurarci, né vuole solo colpirci allo stomaco con una botta secca; manipola e sconvolge in maniera sottile, usando quell’arma che Pirandello definiva la più potente di tutte, ovvero l’ironia. Ed è nella brillante scrittura e nella performance strabiliante e magnetica di Carey Mulligan che si celano due dei motivi del suo successo.

Dietro i colori allegri e la confezione zuccherosa, si nasconde puro veleno. Ci vengono offerti tantissimi spunti di riflessione, facendoci capire che questo è un film che necessita di essere visto. E ciò che lo rende ancor più originale e impattante è il suo simbolismo, che andremo ad analizzare nella seconda parte del pezzo.

SECONDA PARTE: Il simbolismo di Una donna promettente

Una donna promettente

Fin da subito, Una donna promettente vuole svelare ciò che si nasconde dietro l’apparenza. A partire dal titolo originale, ovvero Promising Young Woman, che tradotto è “Una giovane donna promettente”. Sembra riferirsi a una dichiarazione di un celebre caso giudiziario statunitense e, ampliandone il senso, ai diversi pesi che si assegna al futuro dei giovani in base al sesso. Brock Turner era uno studente di Stanford che nel 2016 venne dichiarato colpevole per aver stuprato una studentessa. La condanna, però, fu solo di sei mesi, ridotti infine a tre. Il giudice si giustificò dicendo che la vita di Brock non poteva essere distrutta per soli venti minuti, dato che era un “promising young man”. Senza pensare, invece, che quella della ragazza ormai era andata in pezzi. I suoi venti minuti non erano importanti, nonostante anche lei fosse promettente. Oltre a essere un crudele gioco di potere, come a volerla togliere di mezzo in favore di Brock, c’è qualcosa di più oscuro, evidenziato dalle parole di Fennell:

“Una cosa interessante, sulla frase ‘giovane promessa’, è che non viene quasi mai usata, e se viene usata, di solito è per descrivere una ragazza che non è più viva. Puoi essere davvero solo un ‘giovane donna promettente’ quando è troppo tardi, quando la tua promessa è completamente fallita.”

Infatti, in casi di violenza come quello del film in streaming su Amazon Prime Video, spesso sono applicati processi che colpevolizzano la vittima e deresponsabilizzano il colpevole. Le azioni di quest’ultimo vengono minimizzate, addirittura giustificate perché la ragazza di turno ha bevuto troppo o si è vestita in maniera provocante; quindi doveva aspettarsi un esito del genere. Oppure non è stata usata violenza bruta, come se ignorare la mancanza di consenso fosse accettabile. O ancora, e nella pellicola viene detto parecchie volte, quelli sono dei “bravi ragazzi” al quale non può essere rovinato il futuro. Per sottolineare questo aspetto, cioè che il più delle volte è dietro un volto rassicurante che si cela il vero pericolo, Fennell sovverte le nostre aspettative con le scelte di casting. I ragazzi incontrati da Cassie fanno parte di un immaginario comico, romantico o da teen drama, come Adam Brody (il Seth Cohen di The O.C.), Max Greenfield (Schmidt di New Girl), Sam Richardson (presenti in Veep e I Think You Should Leave) o lo stand-up comedian Bo Burnham (l’interprete di Ryan).

Sono questi presunti bravi ragazzi che, in Una donna promettente, hanno segnato la vita di due amiche: Nina, che ha subito la violenza, e Cassie, che ha abbandonato gli studi per starle vicina, devastata dallo stupro e dalla mancanza di appoggio dei suoi amici.

Entrambe dal futuro roseo, colore importantissimo all’interno del film in streaming su Amazon Prime Video.

Il rosa, infatti, rappresenta l’innocenza a cui Cassie si aggrappa dopo la perdita di Nina, motivo per cui il suo guardaroba ne è pieno e perché la casa dei suoi genitori ne è inondata. Del resto, c’è un netto contrasto tra come lei si veste di giorno – è l’immagine della fanciullezza allegra e colorata – e come lo fa di notte – sexy e che rappresenta la brava ragazza che si è divertita troppo. Alla luce del sole appare ingenua, infantile, dolce e facilmente conquistabile, con quegli abiti che sono, in un certo senso, la sua maschera, il suo travestimento e la sua arma preferita. Allora, Una donna promettente vuol mettere in luce il fatto che spesso le donne vengono giudicate esclusivamente in base a ciò che indossano. Ad esempio, gli uomini parlano a Cassie come fosse una bambina quando è al bar; il loro entusiasmo sale se lei si veste da infermiera sexy; viene poi trattata come una persona competente se indossa un abito grigio.

Inoltre, lei usa figure stereotipate come l’infermiera sexy o la damigella in pericolo per portare a termine la sua vendetta. Sebbene gli uomini, una volta scoperto che non è ubriaca, si comportino in maniera arrabbiata, infantile e non accettano di essere definiti violenti o dei predatori sessuali. Evidenziando purtroppo quanto determinati atteggiamenti siano normalizzati e che, se chi li compie non è disposto ad accettarli, raramente potrà chiederne il perdono.

Una donna promettente
Carey Mullingan è Cassandra in Una donna promettente, in streaming su Amazon Prime Video

Se il rosa, poi, viene tradizionalmente associato alla femminilità, il blu invece è accostato alla mascolinità: emblema di ciò è la scena dell’innamoramento della protagonista, in cui lei è in rosa e Ryan in blu (anzi, lui è sempre vestito con questo colore). Sfumature di azzurro sono presenti nel bar dove lavora Cassie, rimarcando che vive in un mondo dominato dagli uomini, e le poche volte che indossa quel colore è mentre è intenta nella sua vendetta. Il blu è anche il colore del perdono: quando Ryan perdona Cassie dopo averla vista con un altro ha in mano una tazza blu; nella sua visita all’avvocato di Al Monroe, che lei perdona, Cassie indossa un elegante abito estivo celeste, contrapposto a quello nero e attillato che aveva la sera precedente. Il blu è pure speranza, che Cassie vede sia nella colpa dell’avvocato, sia nella sicurezza che Ryan sembra darle nella pellicola in streaming su Amazon Prime Video.

Il blu è, inoltre, collegato al rosso in Una donna promettente. Quest’ultimo indica un pericolo imminente e ciò emerge fin dalla prima scena, dove Cassie sonnecchia in un salottino con le poltrone in pelle rossa, in un nightclub dalle luci rosse, che illuminano sinistramente il volto degli uomini. Per indicare la consapevolezza della violenza maschile a tutti i livelli, il rosso è usato in maniera sottile ad esempio nelle tazze dietro Cassie nella caffetteria, nei pois rossi che rivelano la complicità di Ryan nello stupro di Nina o nella macchia rossa sulla tovaglia bianca, dopo che Madison ha affermato che “Quando ti ubriachi, le cose accadono”. Oltre a ciò, questo colore indica l’ambiguità di Cassie: la mattina dopo aver colpito la sua prima vittima, sembra le coli del sangue dalle mani; in realtà, è ketchup. Rappresenta, infatti, la metafora per le gesta di Cassie, perché ci fa credere di aver fatto del male agli uomini, quando in realtà non infligge mai violenza fisica (tranne alla fine, quando vuole incidere il nome di Nina su Al). Questo momento vuole ricordare la scena quasi identica in Joker, sottolineando anche la fragile sanità mentale della protagonista.

L’uso più straziante del rosso è, però, nell’addio al celibato di Al. Vengono messi in risalto i tacchi rossi di Cassie, soprattutto quando entra volontariamente all’interno della cabina, ergendosi dunque a simbolo del suo sacrificio.

Il rosso e il blu sono significativi anche nella religiosità cristiana, con il primo solitamente associato al diavolo e il secondo al divino (la Vergine Maria è solitamente rappresentata in blu); nel caso di Una donna promettente, si riferiscono i ruoli contrastanti di Cassie come vendicatrice e perdonatrice. È vista spesso con aureole alle sue spalle o con una disposizione del mobilio tale da creare una sorta di ali che la elevano ad angelo vendicatore. Le stesse ali che si intravedono dietro l’ex avvocato di Al Monroe, pentito delle sue azioni e unico alleato di Cassie, facendo così cadere le accuse sulla presunta misandria del film in streaming su Amazon Prime Video. L’immagine più potente, però, rimane la prima, quando vediamo Cassie con le braccia aperte che ricordano una crocifissione, diventando emblema del sacrificio della ragazza per un bene superiore. E non è solo dalla religione che attinge Una donna promettente. Cassie è il diminutivo di Cassandra e, nella mitologia greca, era la profetessa condannata da Apollo, al quale rifiutò di concedersi, a rimanere inascoltata. Pure la Cassandra della pellicola ci prova a mettere in guardia la gente, dà loro varie opportunità, ma incontra sempre orecchie sorde. Ed è anche un parallelismo con le donne vittime di violenza, le cui parole spesso cadono nel vuoto.

Anche la musica incarna la doppia anima di questo film; basti pensare al quartetto d’archi che arrangia Toxic di Britney Spears mentre Cassie si prepara alla vendetta finale, che contrasta con la ragazza e Ryan che cantano Stars are Blind di Paris Hilton. Ancor più significativa è il brano in sottofondo alla scena in cui Al e Joe bruciano il cadavere di Cassie. Something Wonderfull, che spiega che bisogna amare gli uomini anche se sono cattivi, perché certe volte sono fantastici, dà ancor più risalto e potenza alla scena che accompagna.

Ecco che quei colori pastello, tenui, alla Grand Budapest Hotel e instagrammabili, confezionano un’opera che pare una commedia romantica e che ci catapulta in un’apparente casa delle bambole tutto fiocchini, nastrini e rosa. Ma il rosso è pronto a emergere in ogni momento, suggerendo l’ingannevolezza dell’apparenza e la terribile verità che cela. Colori, musiche e simboli vengono usati per veicolare i temi del film, rivelare brillantemente qualcosa in più sui personaggi, conducendoci a un finale amaro, perché in fin dei conti:

“There’s no happy ending in any revenge”.