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7 registi di cinema che almeno una volta si sono piaciuti fin troppo

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Di recente ho visitato il cinema per i film di due grandissimi registi di cinema, Martin Scorsese e Wes Anderson. Tuttavia, se il primo mi ha davvero entusiasmata, il secondo mi ha lasciata con l’amaro in bocca. Quindi ho ripensato alle aspettative che nutrivo nei suoi confronti, pensando che solitamente tendo ad alzare molto dando per scontato che grandi registi ci regalino opere superlative.

Tuttavia, non è la prima volta che succede e questo mi ha portata a riflettere su una sorta di giro di boa in cui per forza di cose, dopo essersi adagiati sugli allori della fama e del consenso, molti attori famosissimi tendano a compiere un passo falso, con opere che ci lasciano davvero delusi.

7 registi di cinema famosissimi che hanno floppato almeno una volta

1) Christopher Nolan – Tenet

wes anderson
Tenet (640×360)

Iniziamo questo viaggio nell’insuccesso cinematografico analizzando uno dei registi più acclamati del nostro tempo: Christopher Nolan. Egli è universalmente noto per le sue straordinarie opere, tra cui Inception e The Dark Knight, che hanno scolpito senza dubbio la storia del cinema.

Nolan aveva sollevato un’enorme aspettativa intorno al suo film Tenet (come per ogni sua opera, d’altronde). Il progetto sembrava promettente con una trama intricata e un cast di prim’ordine, guidato da figure del calibro di John David Washington e Robert Pattinson. Tuttavia, nonostante questa combinazione apparentemente perfetta, il film ha frustrato e deluso un numero significativo di spettatori. La pellicola è stata oggetto di critica serrata per la sua trama complessa, talvolta al limite dell’incomprensibile. Questo ha portato molti a interrogarsi se Nolan avesse spinto il concetto di narrativa intricata al punto di renderla troppo inaccessibile per il pubblico medio. Tuttavia, gli riconosciamo di essersi ripreso alla grande con Oppenheimer.

2) Wes Anderson – Asteroid City

wes anderson
Asteroid City (640×360)

Wes Anderson – Tra i registi di cinema più discussi

Wes Anderson è noto per il suo stile unico e il suo talento nell’incanalare una riconoscibilissima estetica in ogni film. Tuttavia, con Asteroid City Anderson ha mostrato una crepa nella sua armatura. Il film aveva tutti i segni distintivi del regista, tra cui una scenografia sorprendente e un cast eccezionale con nomi come Tom Hanks e Scarlett Johansson. Tuttavia, la trama si è rivelata una serie di sfumature senza una storia coesa. Gli spettatori si sono sentiti confusi e delusi da un regista noto solitamente per il suo ingegno anche a livello di script.

Sembrerebbe quasi che Anderson ci abbia sostanzialmente presi in giro, dando per scontato che tanto ormai il suo stile è ben conosciuto e che la trama sarebbe stata di nostro gradimento. Ci sono stati diversi problemi in questo film, dalla caratterizzazione dei personaggi, allo sviluppo al concetto in sé. Purtroppo, da amante del regista, ne sono rimasta motlo delusa, ma sicuramente ha reso contenti coloro che non aspettavano altro che il suo primo vero e proprio passo falso.

3) Scorsese – The Irishman

wes anderson
The IrishMan (640×360)

La speranza e le aspettative erano alle stelle quando il maestro del cinema Martin Scorsese annunciò The Irishman (uscito su Netflix nel 2019). Il film riuniva un cast da sogno con nomi del calibro di Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, tre leggende del cinema gangster. Tutto sembrava perfetto per un nuovo capolavoro del regista. Tuttavia, il film ha deluso molte persone, e il motivo principale risiedeva nella sua durata epica e nel poco coinvolgimento. Con una corsa temporale di oltre tre ore e mezza, molti spettatori hanno faticato a rimanere coinvolti nella trama. La lentezza della narrazione e la mancanza di momenti di tensione palpabile hanno portato alla frustrazione di molti (personalmente l’ho finito in 3 giorni stoppandolo qua e là). Nonostante il talento indiscutibile del cast e le indubbie abilità di Scorsese nella creazione di film gangster, The Irishman è stato giudicato pesante e eccessivamente prolisso.

Nonostante alcune scene indubbiamente forti, il film ha faticato a tenere lo spettatore coinvolto per tutta la sua durata. Questo è stato un notevole contrasto rispetto ai lavori precedenti di Scorsese, noto per il suo talento nell’immergere gli spettatori nei meandri dei sottosuoli criminali. Insomma, avrà fatto il passo più lungo della gamba? Probabilmente sì, ma con Killers of the Flower Moon (qui trovi la nostra recensione) si è decisamente fatto perdonare.

4) M. Night Shyamalan – After Heart

After Heart (640×360)

Non solo Wes Anderson e Scorsese

M. Night Shyamalan è noto per le sue trame avvincenti e i colpi di scena, ma anche il fattore disturbante, cosa che ha sempre amato in tutti i suoi film, nonché elementi che lo hanno reso una figura di spicco nell’industria cinematografica. Tuttavia, anche i maestri possono inciampare, e come per i precedenti è toccato pure a lui con After Heart. Il film aveva un’idea intrigante alla base: le persone subiscono cambiamenti fisici quando commettono crimini. Questa premessa avrebbe potuto portare a un thriller psicologico coinvolgente e avvincente.

Tuttavia, l’esecuzione di Shyamalan è stata deludente. La trama, anziché sfruttare appieno il potenziale dell’idea, è diventata confusa e frammentata, lasciando gli spettatori disorientati. Mentre ci si aspettava colpi di scena rivelatori e momenti di suspense, il film ha mancato il bersaglio, lasciando una sensazione di insoddisfazione. La mancanza di sviluppo dei personaggi è stata una delle principali critiche, poiché il pubblico ha lottato per connettersi con i protagonisti o comprenderne i motivi. A poco è servita la presenza nel cast di Will Smith e suo figlio.

5) Spielberg – 1941

1941 (640×360)

Tra i registi di cinema più iconici

1941 aveva destato grande interesse, visto il prestigio del regista e il suo successo precedentemente consolidato. Il film presenta un cast di talenti di primo piano, tra cui John Belushi, Dan Aykroyd e John Candy, oltre a un budget significativo. Con queste premesse, le aspettative erano alle stelle. Tuttavia, il film è stato un disastro al botteghino e ha ricevuto recensioni critiche prevalentemente negative. Uno dei principali problemi di 1941 era la sua eccessiva caoticità. La narrazione era frammentata e dispersa, mancava di una coesione fondamentale che avrebbe dovuto legare le diverse sottotrame in un’unica storia convincente. Questo ha lasciato molti spettatori confusi e incapaci di connettersi con la trama o con i personaggi.

Nonostante Spielberg sia noto per il suo talento nel dirigere film di successo, rimanendo di fatto tra i registi di cinema più famosi di sempre, 1941 è stato una caduta inaspettata. Il film ha deluso coloro che si aspettavano il meglio da un regista leggendario, dimostrando che anche i maestri possono sbagliare. È stato un duro colpo per Spielberg, ma ha anche sottolineato quanto sia difficile mantenere un alto standard di eccellenza in ogni progetto. Ad ogni modo, a questo regista perdoneremmo davvero tutto.

6) Fratelli Cohen – Ladykillers

wes anderson
Ladykillers (640×360)

Dopo Wes Anderson è il turno di altri due registi

I Fratelli Cohen, noti per il loro stile unico, le trame bizzarre e i personaggi eccentrici, hanno conquistato un seguito di culto grazie a film come Fargo e Il Grande Lebowski. Tuttavia, anche per loro è arrivato il momento di ridimensionarsi, quando è uscito Ladykillers, che rappresenta un’eccezione sfortunata nella loro carriera. Nonostante avessero riunito un cast di prim’ordine con Tom Hanks come protagonista, il film non è riuscito a catturare l’umorismo nero e il fascino delle opere precedenti dei Fratelli Cohen.

Ladykillers aveva tutti gli ingredienti per il successo. Un gruppo di rapinatori che pianificano di commettere un crimine mentre si nascondono sotto le menti geniali dei Fratelli Cohen avrebbe dovuto essere una formula vincente. Tuttavia, il film ha deluso sia la critica che il pubblico. Man mano che la trama si sviluppava, è diventato evidente che mancava la magia caratteristica dei film dei Fratelli Cohen. L’umorismo sembrava forzato e le dinamiche tra i personaggi non erano all’altezza delle aspettative. La critica ha stroncato il film, definendolo uno dei punti più bassi nella carriera dei Fratelli Cohen.

7) Quentin Tarantino – Grindhouse

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Grindhouse (640×360)

Tra i registi di cinema più amati

Quando si parla di Quentin Tarantino, si pensa immediatamente a film iconici come Pulp Fiction e Kill Bill e mai a una caduta di stile o un flop. Tuttavia, anche il regista noto per il suo stile unico non è immune da scelte creative che non rispondono alle aspettative. Grindhouse è un esempio di come anche i più grandi talenti possano inciampare. Seppur non si tratti di un flop assoluto come i precedenti, anche in questo caso parliamo di uno dei punti più bassi della sua carriera confrontato con altri suoi successi.

Grindhouse era un progetto ambizioso che vedeva Tarantino collaborare con il regista Robert Rodriguez per creare un doppio lungometraggio in stile exploitation. Il film era composto da due parti separate: Death Proof di Tarantino e Planet Terror di Rodriguez. Sebbene il concetto sembrasse promettente e rispecchiasse l’amore di Tarantino per il cinema di genere, il risultato finale non è stato all’altezza delle aspettative. In particolare, Death Proof, diretto da Tarantino, è stato oggetto di critiche negative. Il film racconta la storia di un ex stuntman che usa la sua auto come arma per uccidere donne giovani, ma la trama è stata considerata lenta e priva dell’energia tipica dei film di Tarantino. Gli spettatori si aspettavano il marchio distintivo di dialoghi affilati, personaggi intriganti e colpi di scena, ma il film è sembrato mancare di quella scintilla che ha reso celebre Tarantino.