Amici pugliesi, questo articolo è dedicato a voi. Qualche tempo fa avevamo parlato di Filomena Coza Depurada che avevamo inserito, con le dovute considerazioni del caso, in una lista di serie tv italiane finite nel dimenticatoio. Ebbene, grazie ai vostri commenti, abbiamo scoperto che non solo questa sit-com del 1992 ideata da Gennaro Nunziante e interpretata dal duo comico Toti e Tata non è stata affatto dimenticata, ma che purtroppo è pressoché sconosciuta al di là dei confini pugliesi. La domanda, ora, la poniamo noi a voi pugliesi: perché non vi siete prodigati per renderla nota al resto dei connazionali? Per tutti coloro che hanno reclamato a gran voce giustizia, siamo qui riuniti per dare il giusto risalto a questa perla pugliese sfortunatamente ignota al resto d’Italia, che avete gelosamente nascosto tra una giuncata e un caciocavallo. Infatti, Filomena Coza Depurada, che potete recuperare qui, è un piccolo gioiello metafisico, un condensato comico di filosofia, critica sociale e tradizione popolare che andrebbe riscoperto da tutto lo Stivale.
Perché anche i non-pugliesi dovrebbero recuperare Filomena Coza Depurada?
Siamo nel 1992, un periodo in cui la serialità non era ancora una mania praticata con devozione religiosa. Le televisioni regionali, come Telebari, trasmettevano prodotti destinati a una nicchia specifica che condivideva la stessa visione e le stesse tradizioni. Sulle reti nazionali, invece, andavano in onda tante sit-com e serie tv estere e tra queste imperavano le soap-opera e le telenovela. La soap è un genere del serial televisivo considerato di bassa qualità, nato introno agli anni ’30 per fidelizzare il telespettatore, o meglio la telespettatrice. Si rivolgevano infatti a un pubblico femminile, per lo più casalinghe, e venivano trasmesse nella fascia oraria pomeridiana (chiamata poi soap time) con delle finalità dichiaratamente pubblicitarie. Il genere si caratterizza da dialoghi semplici, attori bellissimi, formule narrative iperboliche e storie d’amore impossibili. Tra gli anni ’70 e ’90 in Italia arrivano prodotti pieni di pathos tanto noti quanto parodiati, come Febbre d’amore, Beautiful, Dallas, Quando si ama, Dynasty e General Hospital. Oltre alla fiction nordamericana, c’erano anche le esotiche telenovela a infiammare gli ormoni delle massaie e a nutrire i loro sogni d’amore. Un genere molto simile alla soap, ma di origine sudamericana, caratterizzato soprattutto da faide familiari, tradimenti, ingiustizie, fughe e amori contrastati. Ricordiamo ad esempio Topazio e Manuela, entrambe interpretate dall’iconica Grecia Dolores Colmenares Mieussens.
Solo nel 1996 verrà prodotta la prima vera e propria soap opera made in Italy: Un Posto al Sole, che darà il via al fortunato ciclo di fiction all’italiana. Filomena Coza Depurada nasce sulla falsa riga delle storie tanto appassionate quanto improbabili delle soap e delle telenovela d’importazione e rappresenta una parodia del genere che ha saputo conciliare gli elementi propri della cultura popolare pugliese (per la precisione, barese) con le situazioni irrealistiche tipiche delle fiction tanto care alle nostre mamme, sorelle, zie e nonne. La sit-com, che al resto d’Italia potrebbe sembrare apparentemente indecifrabile, è ancora oggi rivelatrice di una tendenza seriale sempre verde e rappresenta un’occasione per ridere dell’assurdità di un genere che tutti i millennial hanno dovuto subire passivamente al loro ritorno da scuola.
L’umorismo singolare e irriverente di Toti e Tata
La situation comedy made in Puglia vede protagonista il duo comico composto dal barese Emilio Solfrizzi (Tutti pazzi per amore) e il napoletano Antonio Stornaiolo (Distretto di Polizia). Nato nel 1985, il duo si è sciolto nel 1998 e da quel momento – salvo qualche occasionale riunione – entrambi hanno proseguito la loro carriera autonomamente. Si trattava di un fenomeno comico tutto pugliese che spopolava sulle reti locali di Telebari, Telenorba e Teledue grazie al carattere satirico e irriverente degli sketch, ma anche grazie al sodalizio creativo con l’autore e regista barese Gennaro Nunziante, regista e sceneggiatore dei film di Checco Zalone. Nel loro repertorio, oltre a Filomena Coza Depurada, troviamo le parodie delle televendite, come quella con il presentatore Mazza e il suo aiutante Ciro Ciuffino; ma anche giornalistiche, con il personaggio di Lino Linguetta (apparso anche a Striscia la notizia) fino alle parodie musicali, come quella del cantante neomelodico Piero Scamarcio e lo Scippatore d’emozioni, l‘LP di cover, Ricover, e poi gli Oesàis, parodia dei famosi Oasis. Per rimanere in tema televisivo non possiamo non citare Teledurazzo, Il Polpo, Televiscion e Farsa Italia. Si trattava di una comicità parodistico-demenziale che raccontava la Puglia attraverso una satira di stampo vernacolare, ma che svelava anche le assurdità di quei meccanismi tipici dei prodotti televisivi allora molto in voga. Mentre i due comici ottenevano “in patria” un successo travolgente, oltre i confini regionali le difficoltà a sfondare erano insormontabili perché, come hanno dichiarato a La Repubblica, in quel periodo la Puglia non era un brand come adesso. A dimostrazione di queste parole basta pensare al successo che Checco Zalone, anni dopo, otterrà su tutto il territorio nazionale nonostante la sua comicità dal gusto nazional-popolare mantenga sempre un forte legame identitario con la terra d’origine.
Matrimonio metafisico, Mataux, i polpi sbattuti e altre follie
La telenovela comica si sviluppa attorno alle dinamiche ispirate appunto alle telenovela e alle soap straniere. I personaggi hanno delle caratteristiche e dei nomi allusivi alla cultura pop e sono tutti (o quasi) interpretati dal duo comico Toti e Tata. L’ingenuo Cico Polmone, dal cerrone (cervello) ridotto, si strugge d’amore per la sua ex, Filomena Coza Depurada, la quale è svanita nel nulla, senza preavviso, rompendo così il fidanzamento di 12 anni di una coppia indissolubile e ben assortita, come il provolone con la cozza. Polmone, disperato, si rivolge all’amico, Totinho Camacho, per riuscire a ritornare insieme alla sua amata. La sit-com si compone così di 42 episodi da 10 minuti di puro ludibrio, dove si allude alla carriera “sulla statale” o nel “marchetting” di Filomena. Non mancano i riferimenti che oggi sarebbero considerati eccessivi, scorretti e al limite del bodyshaming; il finto inserimento di prodotti commerciali degli sponsor – come la Sismet, l’Olio Denteamaro o il Gran Caffè Saigap – e gli outfit improponibili, come le tute acetate di Totinho. Le situazione grottesche e nonsense che si susseguono una dopo l’altra imitano gli usi e i costumi più disparati, dal contrabbando ai matrimoni. Per non parlare delle sigle cantate dal duo che hanno lanciato dei tormentoni ancora indelebili nella mente dei pugliesi, come “io ti amo m’bocca a me” o “io ti amo e chiacchiere non ce ne vogliono”, che aprivano e chiudevano ogni episodio.
Un altro elemento caratteristico sono le numerose situazioni di metatelevisione dove gli attori guardano in camera per concederci un momento spiegone oppure per svelare quei passaggi della sceneggiatura, che ricalcano quelli delle soap, criticandoli e sottolineandone tutta l’assurdità; oppure quando si lamentano degli sponsor; quando, uscendo di scena, lasciano intravedere le quinte e infine quando si fanno sfuggire delle risate fuori dal personaggio. Tra i mobili di Angela Marzulli, che creano atmosfera, Cico dichiara la sua volontà di riconquistare Filomena e va a parlare con sua madre, Maria Coza Pelosa, una persona anziana ma pur sempre affasciante. Ogni puntata ci trascina così in situazioni grottesche, ma sempre caratterizzate da un fondo di verità mista a saggezza popolare, alla scoperta di personaggi singolari come Assunta Herrera e il sig. Mazza. Dopo tante peripezie, Cico Polmone riconquisterà la sua amata comprandole una bella casa lussuosa nella Bari bene. Il loro amore verrà coronato dal matrimonio celebrato dal sindaco di Bari, Daniela Mazzucca, ma solo dopo aver affrontato innumerevoli impedimenti, morti improvvise, la presentazione dell’ultimo libro di Giorgio Saponaro, situazioni da telenovela, segreti e figli illegittimi, come Cos’è Cos’è, il quadrupede. Dopo 12 anni, Filomena si concederà per la prima volta al suo Polmone e così i novelli sposi vivranno per sempre relativamente felici e con due mutui dalle proporzioni epiche a pesare sulle loro spalle.
Insomma, pura comicità biforcuta made in sud!
Filomena Coza Depurada è l’affresco parodistico di uno spaccato dell’Italia dei primi anni ’90 e delle tradizioni meridionali, ma anche di una televisione contaminata da prodotti esteri inverosimili che hanno nutrito la nostra cultura seriale. La sigla viene ancora oggi cantata ai matrimoni e le battute citate a mo’ di tormentone, come “Mataux”, “Mo’ chi è” oppure le espressioni come matrimonio metafisico e bestiale. La sit-com è un esempio di comicità genuina, intrisa di filosofia e dagli echi poetici, che per i pugliesi rappresenta un baluardo della cultura pop e che meriterebbe di essere riscoperta da tutto lo Stivale.