Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Final Space o di Rick and Morty
Facciamo qualcosa di insolito, partiamo dalla fine: ciò che manca a Final Space per arrivare a diventare almeno alla pari di Rick and Morty è la narrazione dell’ironia e dell’autoironia. Ora che abbiamo dato un senso all’elefante nella stanza, cerchiamo di capire dove e perché Final Space sbaglia ma anche dove e perché non lo fa affatto. Final Space è un prodotto TBS, in Italia trasmesso da Netflix dal 2018, ed è una serie tv animata composta da tre stagioni (nel 2021 è stato confermato che la terza sarebbe stata l’ultima). E’ un ottimo prodotto, una serie animata di qualità che conquista soprattutto grazie alla sua morale, alla sua bontà, alla sua originalità. Ma come mai non viene considerata alla stregua di Rick and Morty? Perché si porta dietro questo fardello, questo paragone col quale difficilmente può fare i conti? La prima risposta, quella più facile (che poi solitamente è anche quella giusta) potrebbe essere che semplicemente non ha una scrittura all’altezza di quella di Rick and Morty; sicuramente uno dei problemi. Ma non è l’unico e soprattutto non è il principale ostacolo alla completa realizzazione di Final Space.
L’elemento che rende Rick and Morty geniale e unica è sicuramente, come si diceva, l’ironia e soprattutto l’autoironia. Quella costante e pungente ironia che porta Rick and Morty non solo a prendersi in giro da sola, ma anche a prendere in giro noi, gli spettatori. Ed è proprio questo che ci convince da subito: il modo in cui riusciamo a ridere anche dei nostri difetti, della nostra società e dei nostri problemi esistenziali. Chiunque abbia visto Final Space si sarà già accorto che tutto questo, nella serie animata creata da Olan Rogers, non c’è. L’impressione iniziale, almeno alla prima visione per intero, è che la serie abbia voluto rimanere cauta su tanti temi e su tante peculiarità, forse per non andare oltre e rimanere in una zona di comfort. Final Space è, infatti, una storia che potrebbe essere affine a quella di Rick and Morty a livello di tematiche ma che ne è assolutamente distante sul livello emozionale. Gary e i suoi compagni conducono una bellissima storia d’amore, di amicizia, di lotta, di passione. Rick Sanchez si farebbe uccidere piuttosto che raccontare una storia d’amore e d’amicizia. A Rick and Morty non importa di piacere o di trasmettere un messaggio, a Final Space sì.
Gary Goodspeed ha sicuramente una banda di amici strani e spaziali, che rendono Final Space una serie animata che definiremmo sci-fi. I protagonisti di Final Space sono, infatti, molto bene delineati e ognuno di loro ha un ruolo ben preciso nella storia che, con un andamento verticale, si sviluppa in maniera lineare e molto chiara. Ma mai brillante. Sembra che Final Space abbia cercato in tutti i modi di somigliare in qualcosa a Rick and Morty, soprattutto sul fronte narrativo. Eppure, peccando di eccesiva cautela, è riuscita ad ottenere l’effetto contrario, diventando qualcosa di molto lontano da Rick and Morty; e, forse, questo l’ha salvata. Final Space, come dicevamo, ha una narrazione verticale che porta avanti una storia lineare e che lega ogni personaggio all’altro. Rick and Morty, invece, tende ad utilizzare un’orizzontalità netta, in cui inserisce dei rimandi alla storyline verticale ma che predilige l’auto conclusione senza nessun tipo di morale. Final Space non riesce ad usare questo tipo di espediente e risulta, anche per questo, molto più “buona”. Insomma, non ha quella cattiveria che serve per prendersi in giro e per ingannare, da un certo punto di vista, lo spettatore. Final Space è una fantastica storia spaziale, quasi romantica e mai ostile.
Una delle prime impressioni che si hanno guardando Final Space è che cerchi di far ridere ma non troppo, di far piangere ma non troppo, di farci sognare ma non troppo. Si mantiene sempre su una linea di demarcazione che finisce per creare confusione sulla sua definizione, se una definizione si vuole cercare. Ma anche volendo abbandonare le etichette, Final Space è una bellissima serie animata, che conquista grazie alla sua bontà e alla sua buona intenzione, soprattutto per quanto riguarda la narrazione. Ma se l’obiettivo era quello di arrivare allo stesso pubblico di Rick and Morty, il centro è stato decisamente mancato. Entrambe le serie tv animate ci raccontano di un futuro che potrebbe o non potrebbe essere molto lontano, entrambe basano la loro narrazione sul presupposto che i viaggi nello spazio siano la normalità e che entità aliene e diverse dall’uomo abitino le varie galassie, nonché la Terra. Eppure, Rick and Morty ci prospettano un futuro che può esistere ma che non vorremo mai che esistesse, fatto di alieni killer, ibridi di dittatori, guerre intergalattiche e soprattutto porta avanti un cinismo sfacciato che solitamente si tende ad evitare. Final Space, invece, manca proprio di quella cattiveria che rende Rick and Morty unica, seppur terrificante sotto alcuni punti di vista.
Final Space non sa prendersi in giro, è una fantastica storia che culmina in un altrettanto bellissima morale. E proprio della morale fa un filo conduttore che, puntata per puntata, ci lascia intendere le emozioni dei suoi personaggi e l’andamento della storia. Il dolore, lo sconforto, la desolazione sono tutti sentimenti che in Final Space ti travolgono e che spesso nemmeno ti aspetti. Eppure, quello spirito auto determinista e spietato che definisce Rick and Morty è qualcosa che in Final Space non si incontra mai, nemmeno quando palesemente ci prova, nemmeno quando è chiaro che lo scopo dovrebbe essere quello. La sensazione che, il più delle volte, Final Space ci lascia addosso è quella di forzatura; e non perché, si badi bene, la storia non sia convincente o non ci si possa affezionare ai personaggi e alla serie tv in generale. Soprattutto perché Final Space pecca, forse, di mancata conoscenza di se stessa. Laddove poteva essere semplicemente una bellissima serie tv animata con una trama chiara e lineare, con personaggi ben definiti, con una morale spiccata e un forte senso di amore e amicizia, diventa invece qualcosa che non è. Perché Final Space non è cinica, non è irriverente, non è controversa. Non è e non dovrebbe in nessun modo essere Rick and Morty.
Perciò, tirando le somme: a Final Space manca l’ironia, la sagacia, la cattiveria e la noncuranza che rende Rick e Morty quello che sono, loro e tutti i personaggi della serie. È tutto vero; ma c’è da dire che l’essenza di Final Space, in fondo, non è questa, la sua vera anima è qualcosa di completamento diverso anche se ce se ne accorge col tempo. Sicuramente non fa ridere come Rick and Morty, ma emoziona molto di più; non avrà la cattiveria di Rick and Morty, ma sa essere toccante e originale in modi che non ci aspetteremmo; di certo non è sfrontata come Rick and Morty, ma non è questo che vogliamo da lei. Da Final Space, già dalla primissima scena, ci aspettiamo tensione, passione, colpi di scena. Appena vediamo Gary nello spazio, che si rassegna alla morte, abbiamo già in testa mille domande che cercano una risposta. Final Space non vuole far ridere e infatti non lo fa. Rick and Morty non vuole far ridere ma ci riesce benissimo. Questa, alla fine, l’unica grande differenza: la prima rincorre un obiettivo ma ne ottiene un altro, l’altra se ne frega e lo raggiunge, senza mai chiedere il permesso.