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Il delicato e tenero rapporto tra Fleabag e suo padre

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Ogni famiglia ha il classico personaggio di rottura, quell’elemento dissonante che rompe gli equilibri, dice sempre quello che pensa e di solito rovina tutti i momenti più importanti con veritieri e altamente non richiesti commenti. In questa famiglia in particolare è Fleabag. La protagonista.

In realtà è molto raro avere una serie tv dove il protagonista abbia le classiche caratteristiche dell’anti-eroe, senza che queste siano viste in una dimensione adorabile o di redenzione. In Fleabag, la personalità abrasiva e altamente fuori luogo della protagonista non solo le causa una marea di guai, ma è anche vista in modo negativo sia da tutti gli altri personaggi (a parte qualche eccezione) che dalla società che la circonda. Non c’è però che ci sia alcun sotto testo del riscatto tanto è amato dal cinema antieroe di oggi, il che rende questa serie una piccola rivoluzione ma anche un’enorme frustrazione per tutti noi.

Fleabag

Tutto questo è efficacemente riassunto in un’unica, efficacissima, frase detta dal padre di Fleabag. Nell’ultimo episodio della seconda stagione, l’uomo e sua figlia stanno condividendo uno dei rarissimi momenti di intimità e condivisione e il padre le dice: “Io ti amo, ma non sono sicuro che tu mi piaccia”. Visto il personaggio debole e balbettante al limite della caricatura, si potrebbe quasi farla passare come una battuta, ma in realtà racchiude la sostanza più profonda sia del personaggio di Fleabag che del suo rapporto col padre.

Un rapporto realistico nei suoi silenzi tra un padre inadeguato e una figlia incasinata, nelle sue battute fuori luogo tra un padre imbarazzato e una figlia dall’umorismo dissacrante – usato da entrambi per riempire certi vuoti. Un rapporto fatto di regali goffi, atti a seppellire il senso di colpa di un padre dopotutto troppo debole per occuparsi di qualcun altro. Il rapporto tra Fleabag e suo padre è delicato e tenero perché cammina sul filo sottile del non detto e viaggia sottoterra, in quel magma ribollente del subconscio.

fleabag

Il primo riscontro che abbiamo su questi due personaggi e il loro rapporto è subito nel primo episodio, quando Fleabag lo descrive come un uomo chiaramente incapace di affrontare la morte della moglie, a punto da fare alle figlie regali vuoti, iniziare una relazione con la loro madrina e non chiamare mai. In un parallelo voluto e brillante, alla fine dell’episodio sarà la stessa Fleabag a sputare in faccia al padre la sua, di natura, sperando di essere accettata. Sembra un momento banale, ma è il modo in cui la sceneggiatura setta il rapporto, ci fa capire come questi due universi funzionano: Fleabag usa il sarcasmo come autodifesa, suo padre usa i silenzio per parlare.

“Ho il terribile sospetto di essere una donna avida, pervertita, egoista, cinica, apatica, depravata moralmente fallita che non merita di definirsi femminista”

“Hai preso tutto da tua madre”.

Fleabag (1×01)

Quante cose possono essere sottintese con una semplice battuta? Il padre fa un lungo silenzio prima di trovare le parole adatte e, quando le usa, stabilisce subito che Fleabag è esattamente come la persona che lui ha amato, sottintendendo che anche tutte quelle caratteristiche negative non importano, perché lui la ama. Lo vediamo già il perfetto cerchio circolare che porta alla fine, ma ci arriviamo. Nel corso degli episodi successivi vediamo un padre sempre troppo debole, incapace di prendere una posizione. Va da Fleabag a chiedere se ha rubato lei la statuetta (come ordinatogli dalla madrina) e osserva Fleabag essere schiaffeggiata sempre dalla madrina senza dire nulla.

fleabag

Eppure, sempre in quello stesso episodio, il padre è fortemente interessato alla salute delle sue figlie e, come ogni padre imbarazzato, regala loro la visita annuale per il senso e balbetta frasi sconnesse a proposito. Inoltre, lui e Fleabag condividono un momento molto tenero in cucina, che li vede ancora una volta molto più complici di quello che sembra. Perché la verità è che, se anche il padre le dire che “a lui piace Claire”, ha una naturale attrazione verso la figlia più incasinata perché è, appunto, più simile all’ex moglie tanto amata. Quest’amore come da carattere dell’uomo, non è mai urlato ma è sempre presente in sottofondo, sottile.

Il vero turning point della loro relazione per quanto riguarda lo spazio della serie è nell’ultimo episodio della prima stagione, quando il padre prima si infuria con Fleabag ma poi avrà un atteggiamento tale da dimostrare ancora una volta che non solo la percezione della ragazza è molto più fine di quel che sembra, ma anche che l’uomo non è ancora una volta in grado né di aiutare le figlie, ma neanche se stesso e soffre – probabilmente come sempre – in silenzio per non andare a gravare ancora di più sulle vite comunque complesse delle sue figlie.

“Io merito di essere felice, merito di girare pagina. Faccio una bella vita e sono felice, d’accordo?”

Fleabag (1×06)

Questo l’uomo urla quasi a Fleabag, arrivando a essere molto più sincero adesso che in tutte le puntate precedenti. Fleabag sembra capire, tutto d’un tratto, che lei non è l’unica ad aver messo su una facciata per sopperire ai vuoti della morte dei suoi cari, di non essere l’unica a deflettere la sofferenza. Se lei lo fa con l’umorismo, il padre lo fa con la passività. E questa frase sputata rende ancora più commuovente, dolce e doloroso il momento successivo, quando Fleabag vede suo padre piangere a dirotto fuori dall’edificio dove sta avvenendo la “Sex”hibition. Un altro momento rilevatore e parallelo, dove la morte dell’amica si accavalla a quello della madre/moglie.

“Pensi mai a lei?”

“E alla tua amica?”

“Tutto il tempo”

Fleabag (1×06)

Diventa lampante come il sole di cosa stanno parlando. Come Fleabag sta sabotando la propria vita in un’incosciente forma di auto-punizione per quanto successo a Boo, così suo padre sta forzando la sua vita in una relazione sbagliata per espiare la morte della moglie. Entrambi onorano un lutto in modo sbagliato, quasi come se dovessero la propria sofferenza a chi non c’è più. Il rapporto del padre con la madrina è sbagliato in mille modi diversi, ma è chiaro l’urgenza del padre di voler andare avanti, di voler essere felice, anche al costo di ignorare alcuni aspetti negativi. Nella seconda stagione la cosa è ancora più chiara, quando si vede l’uomo venire costantemente limitato e messo da parte dalla madrina, che addirittura ne dimentica il nome durante il matrimonio.

Nella seconda stagione la vicinanza tra Fleabag e il padre diventa ancora più tenera, quasi di pari passo con le sue ormai manifeste difficoltà a esprimere con le parole un qualche sentimento per le figlie. Non riesce a fare un vero discorso alla cena di famiglia, ma appare veramente spaventato e preoccupato quando Fleabag finge che l’aborto sia suo. Non riesce a essere di supporto a sua figlia minore, ma le regala una seduta di terapia sperando sia il primo passo verso il miglioramento. Ci rimane sinceramente male quando il suo regalo viene usato come un altro modo per offenderla.

La vera chicca è il finale di serie, con quel commovente e a tratti frustrante dialogo in soffitta. Il padre di Felabag sparisce e la madrine prega le ragazze di cercarlo, Fleabag lo trova intrappolato in soffitta. Ne nasce un dialogo a tratti bizzarro, fatto di molte metafore e molti sguardi, l’epitome massima del rapporto tra questi due disfunzionali personaggi. Il padre parla del topo in trappola ma, come per la prima stagione, appare quasi troppo chiaro che stia parlando di se stesso. Fleabag vorrebbe “salvarlo” ma la verità è che ci si salva da soli sono quando si è pronti. Proprio in questa scena il padre le dirà la frase che abbiamo detto all’inizio, che la “ama” ma non sempre lei “gli piace; eppure, subito dopo, le dice un’altra cosa altrettanto rivelatrice:

“Io credo che tu sappia come amare meglio di chiunque di noi. Ecco perché trovi tutto così doloroso”

Felabag (2×06)

Ancora una volta amore e dolore si intrecciano, il filo conduttore costante che corre lungo le due stagioni. Fleabag amava Boo e soffre il lutto per lei, Fleabag ama il prete e soffre per lui. Il padre amava Margaret e soffre il lutto per lei, ama le sue figlie e soffre per loro. Questo sottile nastro di dolcezza, nostalgia, frustrazione ancora e irrimediabilità è quello che li accompagna lungo la navata. Il cammino verso il pulpito è dolce e sofferente insieme, poco armonioso ma delicato e sancisce il sentimento sottile che c’è tra Fleabag e suo padre. Quest’ultimo, poi, quasi non riesce a lasciarla alla fine – perché lasciare lei significa lasciare andare sua figlia, ma anche sua moglie, l’amore spensierato che ha provato e perduto.

Però Fleabag è lì per lui. Nonostante l’odio per la sua madrina, nonostante la frustrazione che provano perché amano tanto, ma amano le persone sbagliate, perché avrebbero – entrambi – tanto da dare ma non riescono del tutto a lasciar andare il passato. Però Fleabag resta lì, per suo padre, nonostante tutto.

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