
HoS Histories โ il Corso di Storia delle Serie Tv
Diventa esperta/o di Serie TV grazie al nuovo corso online sulle origini della narrativa televisiva e la sua evoluzione fino ai giorni dโoggi. Un corso unico, curato dal team di Hall of Series, per scoprire come รจ nata ed evoluta la serialitร televisiva fino allโera dello streaming.
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Succede sempre piรน spesso. Stiamo guardando il pilot della nuova serie che ci han consigliato. Iniziamo a capire gli intrecci, la trama, i personaggi, ci immergiamo in un altro mondo. E poi, dallโaltra parte dello schermo, qualcuno si gira verso la telecamera, e parla con te. Fleabag, ad esempio, si gira e ti dice โHai presente quandoโฆโ e ti lascia di stucco.
Beh quella รจ la rottura della quarta parete o metafinzione: fa riferimento a un personaggio che si rivolge direttamente al pubblico, o che riconosce attivamente che lโazione non รจ reale. Ecco qua la lista delle Serie Tv dove la metafinzione รจ sempre presente.
1) Malcolm in the Middle

Quando Malcolm dice qualcosa alla cinepresa, gli altri personaggi che sono presenti intorno a lui sono totalmente inconsapevoli di quello che sta facendo, ma per il pubblico รจ utile perchรฉ sa esattamente quello che il protagonista sta pensando.
Lโaspetto straordinario di questo dispositivo in Malcom รจ che sembra totalmente naturale. Lui รจ un ragazzo che spiega perchรฉ la sua famiglia รจ strana, e cerca quasi conforto nello spettatore, come se lo spiegasse a un suo amico, e questo fa sentire noi parte dello show.
2) Fleabag

Nello stesso modo la protagonista di Fleabag, Fleabag appunto, racconta allo spettatore ogni suo pensiero mentre la vediamo diventare unโeroina della vita comune di ogni donna. Con questo escamotage le battute diventano ancora piรน brillanti trasformandosi in piccole considerazioni personali che Fleabag vuole confidarci e che noi possiamo conservare come preziose divertenti annotazioni.
Nella seconda stagione non si tratta solo di rompere la quarta parete, ma abbatterne il concetto stesso per re-immaginare la connessione in modo piรน audace e profondo. Viene introdotto infatti il personaggio del Sacerdote, lโuomo destinato a sposare il padre e la matrigna.
Perchรจ Phoebe Waller-Bridge รจ anni luce in avanti?
In una scena dell terza puntata succede qualcosa di completamente nuovo. Il Sacerdote si accorge di noi. โCosโera?โ chiede, confuso. โDove sei appena andata?โ Fleabag ci guarda impaurita, ma il bello รจ appena iniziato.
3) Willy il principe di Bel-Air

Willy il principe di Bel-Air anche se andรฒ in onda per la prima volta nel 1990 si configurava giร come show moderno: oltre ai tantissimi riferimenti pop, Willy parla molto spesso a noi spettatori anche semplicemente mostrando la sua faccia sbalordita che tutti conosciamo.
In un episodio in particolare (qui trovate i migliori) Willy, mentre lavora come cameriere in un ristorante, sente la sua voce narrante raccontare di essere infine tornato a vivere a Filadelfia. Ma il suo racconto รจ interrotto allโimprovviso dai membri del Network, i quali gli ricordano che il titolo di questโultimo รจ โprincipe di Bel-airโ non โprincipe di Philadelphiaโ, per cui lo rapiscono e, a forza, lo fanno salire su un furgone per riportarlo alla location originale.
4) House of Cards

Frank Underwood: spietato, privo di qualsiasi traccia di umanitร o compassione, in ogni puntata a un certo punto guarda dritto in camera, spesso anche piรน di una volta. Lo fa per pronunciare una sua particolare lezione (im)morale, dare un giudizio su una persona o semplicemente per stare in silenzio manifestando il suo disgusto per quanto sta accadendo: si vocifera che per ogni occhiata che lancia Frank un cucciolo muoia.
5) Sheโs Gotta Have It

La serie mostra frequentemente la rottura della quarta parete senza preavviso, una tecnica che Spike Lee (autore e regista) ha impiegato nei suoi film originali e nel suo classico del 1989 โDo the Right Thingโ.
In questa serie, con una forte componente autoriale, avere personaggi che si rivolgono allo spettatore avvantaggia direttamente il dinamismo e lโurgenza dei monologhi, per spiegare o approfondire alcune azioni o scelte del protagonista.
Mi considero anormale.
Ma chi vuole essere come tutti gli altri? Non io.