“Non bisogna essere sola, per sentirsi sola” – Fleabag
Italo Calvino diceva di prendere la vita con leggerezza e che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto per non avere macigni sul cuore. Appunto la leggerezza diviene uno strumento fondamentale anche nel campo delle serie tv, nel momento in cui viene usata per parlare di tematiche struggenti con un tono quasi moderato. Pensiamo per un attimo a tutte quelle serie che hanno al centro della trama temi importanti come l’elaborazione del lutto, o tutte quelle tematiche esistenziali difficile da digerire se narrate con una melodia tragica.
In questi casi la leggerezza riesce a sensibilizzare senza appesantirci, portando a casa quelli che comunemente chiamiamo ‘utile’ e ‘dilettevole’. Ad esempio Fleabag cerca di affrontare una tragedia quasi come se volesse espiare tutto il dolore del mondo, e lo fa attraverso una trama ben studiata nei minimi dettagli, in cui il sorriso ci concederà sempre un po’ di riparo dai drammi della vita.
Oggi vogliamo farmi conoscere 5 serie tv che, come Fleabag, parlano di tematiche struggente in modo straordinariamente leggero:
After Life
Il titolo della serie è già tutto un programma: cosa c’è dopo la vita? Se lo chiede ogni giorno il protagonista Tony, un uomo di mezza età che cambia completamente dopo la morte della moglie: da ex bravo ragazzo, l’uomo decide di vivere giorno per giorno dicendo e facendo solo quello che gli piace. Un cambio repentino ma necessario per scacciare via il dolore, quell’enorme vuoto lasciato nella vita di Tony dopo la morte della donna della sua vita. Ricky Gervais ha saputo creare un prodotto brillante, per certi versi un’opera unica nel suo genere, e anche un ottimo spazio in cui unire humor e dramma. I dialoghi in After life sono una vera e propria mamma del cielo in grado di farci capire la sofferenza del protagonista, ma allo stesso tempo leggeri e lontani da retorica e facile sentimentalismo. L’elaborazione del lutto resta il tema centrale di una trama ricca di momenti indimenticabili, divertentissimi e tristissimi: un quadro vario e sfaccettato come pochi
Atypical
Atypical è una di quelle serie teen che potrebbero piacere anche a un pubblico più maturo perché si emancipa dal classico copione di quel genere, e parla di autismo. Quest’ultimo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. In Atypical Sam, il protagonista, è un adolescente affetto da autismo pronto ad innamorarsi. Per trovare l’amore, però, ha bisogno di diventare più indipendente: con l’aiuto della sua famiglia cercherà di raggiungere il suo obiettivo. In questo caso Aypical vuole affrontare il tema delle malattie all’interno di un contesto giovanile e fresco, in cui i protagonisti ci fanno sentire a casa con i loro caratteri stravaganti, e in cui la dolcezza ci aggiusta un po’ il cuore.
Fleabag
Fleabag é stata una piacevolissima sorpresa, e lo dico con il cuore pieno di gioia. Amazon Prime Video sforna continuamente prodotti di altissimo livello, e Fleabag è sicuramente uno di questi per la sua bellissima storia di rivincita e redenzione. Come abbiamo detto poche righe più sopra, Fleabag cerca di affrontare l’elaborazione del lutto con una leggerezza senza precedenti, presentandoci una protagonista che ama guardare il porno mentre tenta di affrontare una tragedia recente. La giovane e caotica donna è un uragano all’interno di una città, Londra, che non dorme mai, e dove ogni uomo le si avvicina per tentarla in tutti i modi. Fleabag ha anche altri problemi, tra cui una famiglia disfunzionale e difficoltà economiche legate alla gestione di una caffetteria, che aveva aperto proprio con la sua defunta migliore amica. E se quella caffetteria non farà altro che ricordarle il volto della sua amica, Fleabag cercherà di allontanare quel tragico ricordo attraverso la spensieratezza, un modo leggero per navigare nel mare alto della vita: Leggerezza non è superficialità.
Bojack Horseman
Bojack non parla di un solo tema struggente in particolare, ma analizza una serie di elementi esistenziali che portano a pensare, tanto. Troppo. Cos’è Bojack Horseman? Più di tutto una parabola discendente nella depressione, nell’abuso di alcool e droga, e infine nell’autodistruzione. Il quotidiano britannico The Guardian ha definito BoJack Horsemancome “un prodotto provocatorio sull’ipocrisia e sulla stupidità che circonda Hollywood”, e quindi un modo per dissacrare un mondo che all’apparenza sembra limpido e sacro. In fin dei conti parlare di Bojack Horseman non è mai semplice perché non può essere definita completamente una comedy così come non può essere definita una dramedy, con elementi che rimandano all’umorismo ma con riflessioni che non troviamo in quasi nessun’altra serie al mondo.
Mr. Corman, un’altra bellissima serie che, come Fleabag, unisce egregiamente dramma e commedia.
Qual è il protagonista di Mr.Corman? Probabilmente i giorni o le notti di un insegnante di scuola elementare che affronta la triste realtà di essere adulto. Josh deve convivere con i suoi pensieri-Josh deve riuscire a superare ansia, frustrazione, solitudine e il sospetto di essere un perdente. La verità di una generazione delusa dagli eventi del mondo viene raccontata con lucidità ma con altrettanta leggerezza, con uno stile che si avvicina a quello di Zerocalcare per la capacità di far riflettere grazie a una brillante satira di costume. Ancora una volta, come con Fleabag e After Life, l’equilibrio tra dramma e commedia, disperazione e ironia, esaltano la bellezza degli episodi.