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Fleishman a Pezzi, attraverso lo sguardo di Libby

Fleishman a Pezzi
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Attenzione: l’articolo può contenere spoiler su Fleishman a pezzi.

Rilasciata settimanalmente già prima della fine del 2022 da FX on Hulu, Fleishman a Pezzi è disponibile finalmente anche in Italia su Disney+. La miniserie statunitense creata da Taffy Brodesser-Akner e basata sul suo stesso omonimo romanzo del 2019, è un interessantissimo adattamento che sposta, nel corso del suo divenire, il focus sui personaggi protagonisti. Apparentemente, per buona parte della serie tv, il protagonista di Fleishman a Pezzi sembra essere il medico specializzato, recentemente divorziato, Toby Fleishman (Jesse Eisenberg). Il quarantunenne nuovamente single, scopre il mondo delle app di incontri per la prima volta, tuffandosi in un turbinio di appuntamenti. Travolto dalle possibilità a disposizione, visto che da giovane non ha mai avuto particolare presa sulle donne e si è sposato appena finita l’università, Toby viene completamente riportato sulla Terra dal vero punto di avvio del racconto: l’insolita scomparsa della sua ex-moglie Rachel (Claire Danes). Proprio quando la vita sembrava assumere nuovamente una buona piega, viene lasciato solo coi due figli di 9 e 11 anni, e deve fare i conti con il lavoro, la responsabilità di genitore single, la sparizione della moglie su cui indaga privatamente, e con tutte le potenziali partner di Manhattan. Nel marasma newyorkese che lo sommerge e intrappola tra gli asfissianti grattacieli, Toby Fleishman attraversa la stridente realtà che non gli dà pace. Tormentato soprattutto dalla fine fallimentare del matrimonio, in cui aveva tanto creduto e per la quale aveva preso molte delle scelte più importanti della sua vita, il medico ha bisogno di una valvola di sfogo, di un confidente che possa ascoltare la sua confusione.

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Fleishman a Pezzi (640×401)

Gli amici di vecchia data Seth e Libby (Adam Brody e Lizzy Caplan) diventano i confidenti ritrovati di Toby, che cerca di ripercorrere il passato per capire le ragioni del fallimento del proprio matrimonio e che fine abbia fatto Rachel, che da giorni non torna a riprendere i figli e sembra essere scomparsa senza lasciare traccia.

E’ proprio Libby, che tra i due è più coinvolta dal racconto confidenziale dell’amico ritrovato (che li aveva trascurati proprio per volere incalzante della moglie), a essere maggiormente trascinata nel vortice del protagonista di Fleishman a Pezzi, tanto da cogliere il pretesto per guardarsi dentro.

Per buona parte degli otto episodi, il fatto che la narratrice degli accadimenti presenti e passati di Fleishman a Pezzi sia Libby è straniante. Ciò nonostante, è proprio l’evoluzione graduale della serie tv a dispiegare un racconto che è qualcosa di più di quel che sembra: uno spaccato di vita che assorbe e riflette una realtà. Quella di un gruppo di quarantenni che sono rappresentativi di una frustrazione demistificante. Toby inizia a comprendersi, ascoltarsi e darsi un rinnovato senso nel momento in cui comincia a essere veramente onesto con sé stesso. In questo, il confronto e lo scontro con Libby è terapeutico, rivelandosi una scelta narrativa catartica ed efficace.

Col tempo, scopriamo che Toby non è l’unico Fleishman a pezzi, che cerca di ricomporre la propria quotidianità. Tutta la famiglia lo è, a partire dal trauma e dalla sofferenza della moglie Rachel, fino alla collisione del matrimonio e alle conseguenze sui due figli. La storia di un matrimonio che nasce e si dipana a partire proprio dalla frustrazione che entrambi i coniugi vivono, vittime di pressioni, aspettative e desideri sociali che premono sulla serenità individuale e collettiva. Fleishman a Pezzi è una miniserie che si articola su due poli, che in realtà sono tre. In un certo senso, la protagonista della serie tv di Disney+ è Libby, lo sguardo narrante che riporta soltanto i fatti dalle prospettive che le sono state raccontate, e che impiega l’esempio e la storia altrui per attraversare la sua quotidianità e cercare di osservare e comprendere la sua condizione da una prospettiva esterna.

Fleishman a Pezzi
Fleishman a Pezzi (640×408)

Attraverso la condizione di Toby e Rachel, Libby si razionalizza e si ascolta. Narratrice e testimone diretta delle vicende che riporta con tono disilluso, nostalgico, delicato.

Fleishman a Pezzi mostra più volte le stesse vicende, da differenti punti di vista, per fare un discorso sulle esperienze, sui traumi e sugli stati d’animo dei personaggi. E’ importante ascoltare gli altri e sè stessi nelle relazioni. Libby in questo caso è il principale confidente, che ascolta e sfrutta l’occasione. Fleishman a Pezzi è una miniserie che ha al proprio centro un gruppo di quarantenni, raccontato da una di loro che vive, a modo suo, le stesse condizioni e frustrazioni. Il resoconto della narratrice assume più forme, soprattutto quelle di un libro che la donna sembra metabolizzare mentre la serie tv va avanti. Una narrazione terapeutica che rappresenta la riflessione intima di una donna che ha ignorato la sua infelicità per tutto questo tempo. Tramite l’esperienza di Toby e Rachel, giunti al punto di dover per forza affrontare sè stessi, Libby si spinge per scontrarsi con la sua insoddisfazione. Personaggio solo apparentemente secondario, sul finale comprendiamo assieme a essa la sua condizione, nel racconto e nella vita di tutti i giorni. Attraverso l’esperienza di Toby Fleishman, Libby sviluppa il suo racconto e la sua riflessione, che includono oppressione, genitorialità, insoddisfazioni e pressioni sociali. La donna, e gli altri personaggi, sono stati e sono in balia di tappe della vita più o meno imposte dall’esterno, da un contesto sociale (in questo caso, particolarmente benestante) di cui sono succubi.

Diventando essa stessa, nel finale, protagonista e narratrice della propria frustrazione, Libby è lo sguardo che articola la vera essenza di Fleishman a Pezzi.

Fleishman a Pezzi
Fleishman a Pezzi (640×392)

La società impone delle aspettative sugli individui che implicano scolarizzazione, lavoro, matrimonio e figli. In ordine e, possibilmente, nella scansione temporale prevista per ciascuno step. Ma non tutti sono fatti per il medesimo percorso. Rachel non lo è, e tanto meno lo è Libby. Non sono fatte per la vita domestica e familiare, non è una loro colpa intenzionale. Seguire le tappe predesignate dal sociale non è un imperativo che calza a chiunque, seppur nel tentativo di forzarsi all’interno di schemi precisi. Volenti o meno, non possiamo spingerci in eterno verso una falsa gratificazione data dal distorto senso di completezza: la frustrazione derivante può portare a differenti conseguenze estenuanti, come l’esplosione dei personaggi della serie tv stessa. Al contrario dei loro mariti, Rachel e Libby non sono fatte per la convenzionale realtà familiare e, attraverso il racconto, reagiscono diversamente. Sono fatte per essere libere, avere delle ambizioni e seguirle, lontane dalle aspettative e costruzioni dell’immaginario comune. In gioventù hanno preso una decisione, rivelatasi non adeguata al loro spirito, seguendo le convenzioni più perpetuate dalla società sulla generazione di cui fanno parte.

Con Fleishman a Pezzi, Libby è in grado di assumere consapevolezza per tempo. Essere onesta con sè stessa e cercare di trovare un equilibrio sano per la propria condizione. Travagliata come gli altri due poli della miniserie, la donna si ritrova e prende una scelta. Ormai in balia di un passato che non può essere cambiato, attraverso il racconto formativo dei Fleishman, Libby cerca di ritrovarsi. Nel bene e nel male, nel tentativo di individuare la sua identità nel caos della sua insoddisfazione corrente, accetta la sua vita e inizia a vedere il lato positivo nella famiglia e quotidianità di periferia che ha costruito.

disney + hulu fx
Fleishman a Pezzi (649×371)

Libby è il personaggio che pone a parole la graduale razionalizzazione della serie tv.

Una progressiva presa di coscienza che la conduce, insieme a Toby, a comprendere le proprie insofferenze causate dalle aspettative e convenzioni sociali che hanno premuto su di loro fino a quel momento. Un racconto, non necessariamente universale, del tumulto di una generazione forzata, disillusa e delusa che non ha avuto il coraggio di essere sè stessa in risposta alla società. Sotto l’obbligo di seguire gli obiettivi di vita prefissati da altri e vittime della costante ansia da prestazione, i protagonisti sono inghiottiti dagli inscalabili grattacieli e dal senso di colpa per l’insuccesso personale e relazionale raggiunto.

Fleishman a Pezzi, anzi a blocchi – La Recensione della nuova miniserie su Disney+