“Tutti noi cambiamo, se provi a pensarci. Siamo tutti persone diverse nel corso di tutta la nostra vita. E va bene così, è bello, bisogna continuare a muoversi, non bisogna però dimenticare tutte le persone che siamo stati prima. E io non dimenticherò mai niente di quello che ho vissuto. Neanche un giorno. Lo giuro. Ricorderò quando il Dottore ero io per sempre”.
L’interprete ed il personaggio. L’attore ed il Dottore. Il Dottore nell’attore. L’attore nel Dottore. Ci sono ruoli e ruoli, storie che segnano più o meno la vita di chi le conosce, percorsi recitativi che segnano la carriera di un attore. Milioni di racconti, milioni di mondi da scoprire giorno dopo giorno. E poi c’è il Dottore, un caso a parte. Il caso per eccellenza nel mondo delle serie tv. Nel momento in cui lo si incontra per la prima volta, non se ne può fare più a meno. Il Dottore è la migliore droga mai concepita dall’uomo, ed il discorso d’addio di Matt Smith, l’Undicesimo, grazie al quale ha sfondato qualunque parete avesse di fronte, lo dimostra più di ogni altra sequenza di parole. Per un attimo, la dimensione che separa l’attore dal personaggio è venuta meno. C’è stato solo il Dottore, mai così reale. Smith parlava di sé, in fondo. E del Dottore. Soprattutto lui.
Doctor… who?
Eccolo.
IL DOTTORE È UN BAMBINO – Si prenda un bambinone di 900 anni e passa, curioso e giocherellone come qualunque altro bambino al mondo, gli si dia il potere di viaggiare nella quarta dimensione, il tempo, e si raccolga tutto in 52 anni di storie. Il risultato è un personaggio dalla rara capacità di sorprendere sempre. E sorprendersi, più di chiunque altro. Nonostante tutto. Nonostante abbia visto tutto, o quasi. Nonostante abbia visto tutti, o giù di lì. Reggere le sorti dell’universo in bilico perenne tra passato, presente e futuro gli dona un’innata leggerezza: il Dottore danza sul tempo quasi fosse la Carla Fracci delle series.
Quindi è perfetto?
No, affatto. Il Dottore non riesce a stare da solo. Più di ogni rigenerazione, sono le persone di cui si circonda a renderlo un uomo nuovo giorno dopo dopo. E renderlo sempre più curioso, attraverso gli occhi di chi scopre l’universo per la prima volta. Si diverte facilmente, il Dottore, ma si annoia con la stessa semplicità. Quella strana cabina blu con la quale viaggia diventerebbe la sua tomba (e a quanto pare lo è realmente), se non vivesse con qualcun altro il piacere immortale della scoperta.
IL DOTTORE È UN EROE, MA NON DITEGLIELO – Se è vera la tesi secondo la quale gli uomini più grandi sono i più semplici, il Dottore ne è la massima espressione. In realtà non è uomo, è un gallifreyano con due cuori ed un sistema respiratorio alquanto particolare, capace di sfuggire alla morte attraverso la rigenerazione in un altro corpo, ma è un uomo. L’uomo per eccellenza. Fragile a tratti, sfrontato in altri. Giovane o vecchio. Giovane e vecchio. Un tipico gentleman inglese, un simpaticone dai tratti clowneschi, un mago serioso, un burlone col fez in testa, una sciarpa improbabile al collo, un terribile farfallino ed un paio di Converse ai piedi. Un lucido incosciente. Un seduttore, oppure un impacciato teenager alle prime armi. Tenebroso o solare. Un eroe che salva l’universo ogni giorno con un sorriso beffardo sul volto. Un uomo che tiene alla vita dello spirito più anonimo dell’universo con la forza che si deve ad un re. Il Dottore è tutto ed il contrario di tutto. Come ogni uomo, in fondo. Capirlo al cento per cento è impossibile: si può solo vivere.
IL DOTTORE È UN’ENCICLOPEDIA – Viverlo, e scriverlo. Innovarlo, rinnovarlo, raccontarlo e interpretarlo con personalità. In 52 anni di storia, la penna di molti autori ed il volto di 13 attori l’hanno vissuto a modo loro. In fondo, il Dottore è un foglio bianco, nel quale si può costruire di tutto, ovunque e in qualunque tempo. Gli spunti, potenzialmente, sono illimitati. Impossibile inquadrarlo in un genere: il Dottore è comico, drammatico, protagonista di un horror, romantico, realistico, surreale, a tratti quasi deus ex machina di un documentario. Un personaggio trasversale, buono per tutte le età. E per tutte le penne. La rigenerazione continua di una serie nasce da questo presupposto, donando al Dottore un fascino unico.
IL DOTTORE È IMMORTALE – A questo punto si torna alla questione iniziale: chi è il Dottore? Se si trattasse di una persona normale sarebbe sufficiente rivelare il suo nome, ma in questo caso si rivelerebbe inutile, oltre che portare alla distruzione dell’intero universo. Il Dottore è, semplicemente, un personaggio immortale. Continuamente in bilico tra la vita e la morte, però immortale. Finché ci sarà l’autore giusto capace di immortalarlo e l’attore perfetto per farlo proprio, il Dottore vivrà. E divertirà. Ci farà pensare. Ci farà piangere. Ci farà tremare. Ci farà tornare alla mente il discorso d’addio di Smith, attore in prima persona. Dottore in prima persona. Realtà e finzione, a quel punto, non esistono. “Doctor Who”, in questa prospettiva, non è più una serie tv, ma una pagina della nostra vita. Come ogni vita apparentemente semplice, “dentro è più grande”.
Basta scoprirlo.
E scoprirsi, grazie a lui.
Antonio Casu
@antoniocasu_
Un saluto agli amici di Doctor Who ” ita “ e Doctor Who Fans.