Woody Allen ha firmato nel gennaio 2015 un contratto che lo lega ad Amazon. Dirigerà, a 80 anni, la prima serie tv della sua vita. Saranno sei episodi dalla durata di mezzora ciascuno. Probabilmente uscirà nel 2016. In realtà l’accordo prevede che la serie esca sicuramente nel 2016, ma Woody Allen è un personaggio imprevedibile, prima di tutto per se stesso.
Le certezze finiscono qui. Non si sa altro. Forse nemmeno il regista newyorkese, ad oggi, è a conoscenza di altri elementi. Sarà la sfida più difficile della sua carriera. Il prodotto finale non avrà mezze misure: un capolavoro oppure un flop di dimensioni epiche. Prendere o lasciare. Amazon ha preso e Allen ha accettato senza sapere perché. A detta sua, quantomeno.
UN NUOVO MONDO – Allen, nel maggio scorso, intervistato al Festival di Cannes, aveva detto: “Sono come un pesce fuori dall’acqua. I film li faccio da decenni e anche le cose sul palcoscenico, conosco il palco e ho visto milioni di opere. Ma questo… Come si fa a iniziare qualcosa, e concluderlo dopo mezzora e poi tornare la prossima volta. Questo non sono io“. Nel mese di agosto, Roy Price, vice presidente di Amazon Studios, ha rassicurato tutti sullo sviluppo del progetto seriale, affermando che le riprese inizieranno nel prossimo gennaio.
Sarà un prodotto nel quale Allen avrà piena libertà, in tutto e per tutto. Comunque andrà, sarà una rivoluzione. Allen non conosce il mondo della tv, non conosce il mondo delle serie, non è un uomo da serie tv. Un maestro della storia del cinema, catapultato in una nuova dimensione alla soglia degli 80 anni (li compirà il prossimo 1 dicembre), adeguerà tempi e linguaggi alla sua sfera artistica. Allen non si adatterà alle serie tv: saranno le serie ad adattarsi ad Allen. Nel bene e nel male. Creerà un nuovo filone? Sarà un esperimento fine a sé? In questo momento è impossibile affermarlo.
UNA NUOVA NASCITA – Presumibilmente, non sarà un film a puntate. Una serie tv non è un film, d’altronde. È una serie tv, semplicemente. Eppure, realizzare una serie nel quale sei episodi dalle trame ed i protagonisti indipendenti, uniti tra loro da un filo tematico comune, si avvicinerebbe al concetto di film ad episodi.
Quale potrebbe essere il modo migliore per rivoluzionare se stessi a 80 anni senza perdere la propria identità? Ritornare alle origini. A New York, per esempio. Una musa ispiratrice, più che una città. Una donna dai toni contrastanti da raccontare ancora una volta. Allen, attualmente impegnato nella sua città di nascita per girare un nuovo film, potrebbe sbarcare in tv ripartendo dalla sua patria, nel luogo in cui si trova meglio. Improbabile trovarlo tra gli interpreti. Oppure no? Woody Allen ha fatto del dubbio una filosofia di vita.
UNA NUOVA SFIDA – Una domanda, in conclusione, sorge spontanea: perché ha accettato? La questione economica, seppure rilevante, è poco più che marginale. In realtà, Woody Allen cerca un rimedio alla noia. Gli ottantenni, normalmente, si dedicano ad un orto o alle bocce, Allen all’arte. Compulsivamente, o quasi. Con frequenza annuale e risultati alterni ai botteghini. Le serie tv potrebbero essere un nuovo stimolo, una sfida da vincere. Forse l’ultima. Forse no. Un uomo che per ottant’anni è stato in grado di vivere sempre un passo in avanti rispetto agli altri, si incontra (oppure si scontra) con un linguaggio nuovo in un mondo narrativo audiovisivo in continua evoluzione.
Qualche tempo fa Woody Allen disse: “È assolutamente evidente che l’arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla televisione”. Una vita come quelle presentate da lui, raccontata a modo suo, sarebbe particolarmente divertente da vivere. Allen, per una volta nella vita, diventerebbe musa e artista allo stesso tempo. In una serie tv. In un mondo non suo.
“Io non so come mi sono infilato in tutto questo. La mia ipotesi è che Roy Price rimpiangerà tutto ciò“. Provaci ancora, Woody. Potrebbe valerne la pena.
Antonio Casu
@antoniocasu_