«L’essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia.»
Scrive il caro vecchio Stephen King in A volte ritornano, svelandoci il segreto di chi racconta storie.
Convincere chi se le fa raccontare a credere a ciò che ascolta, legge o guarda. La magia della narrazione sta tutta lì: per un istante, anche se sai che il mostro non esiste, devi considerare sia meglio tenere i piedi sotto le coperte. E, possiamo dirlo, il Re, in questo, è un mago.
Stephen King è uno degli scrittori più prolifici che la storia possa vantare e uno dei migliori che possa vantare la contemporaneità. Chi può dire di non conoscerlo, sia almeno per sentito dire? Ma se fate parte di quelli fortunati, quelli la cui immaginazione ha già incontrato lo scrigno di parole e immagini scelte con cura dal nostro Stephen , beh, allora capirete di che brividi sto parlando. Se, invece, non siete tra quelli che hanno letto le opere di King, può essere voi le abbiate viste. Sì, perché il nostro autore è così pervasivo che si fatica a contare i film tratti dai suoi libri: Shining, Il miglio verde, Stand by Me – Ricordo di un’estate, Le ali della libertà, Carrie… per dirne alcuni. Eppure, ciò che si sa meno è che anche parecchie (soprattutto mini) serie televisive prendono spunto dall’opera del Re dell’orrore. Consigliando a produttori, sceneggiatori e registi di attingere a piene mani dalla meraviglia firmata Stephen King (da tutta la meraviglia!) per creare nuove fantastiche serie tv, ora vi raccontiamo quelle che già furono trasmesse.
#1 LE NOTTI DI SALEM, 1979
«Il terrore assoluto!» era lo slogan di una miniserie, tratta dall’omonimo romanzo kinghiano, dal quale, tuttavia, si discosta di una buona misura. C’è una cittadella, nel Maine (ogni artista ha le sue fisse, lasciamogli la terra natia che mi pare il meno peggio!), che si chiama Jerusalem’s Lot, ma che viene chiamata, dai suoi abitanti, Salem’s Lot. C’è poi uno scrittore che è originario della cittadella e che ivi si reca per acquistare una casa da affittare, ma, a quanto pare, l’abitazione ha già un proprietario: tale Straker. A una certa, il nostro scrittore impavido inizia a sospettare che Straker c’entri qualcosa con la sparizione di un ragazzo. Ci sono tutte le solite peripezie sentimentali o meno, ma il casino inizia quando una cassa deve essere portata nella casa. E nella cassa, un vampiro. Nel 2004 è stato fatto un altro adattamento televisivo: la miniserie Salem’s Lot.
#2 IT, 1990
Chi non ha paura del pagliaccio alzi la mano e gli daremo una medaglia all’onore! It è proprio un bell’esempio di come si crea l’immaginario collettivo. Sì, perché ormai, il diabolico pagliaccio è sul podio delle nostre paure più recondite. Se facessimo un test e chiedessimo a cento persone di indicarci cinque personaggi o stereotipi che li spaventano, sono certa non mancherebbe “il pagliaccio”. Capite da soli la grandezza di questo narratore? È riuscito a renderci orroroso un pagliaccio. Un pagliaccio, signori. Uno di quelle cose che nascono con lo scopo di far ridere la gente! Non per niente, in un sondaggio pubblicato nel 2004 sul magazine Radio Times, It figura al primo posto tra i programmi più spaventosi della tv americana. In classifica, anche X-Files e I segreti di Twin Peaks.