Si è appena conclusa la seconda puntata di Fosca Innocenti, la nuova fiction in onda ogni venerdì su Canale 5 e in streaming su MediasetPlay. Questa volta Vanessa Incontrada indossa i panni di Fosca, una vicequestore di Arezzo con un dono straordinario. Come abbiamo avuto modo di scoprire venerdì scorso, la caratteristica distintiva della protagonista è senza dubbio il suo olfatto imbattibile, capace di trasformare ogni fragranza percepita in un indizio chiave per la risoluzione del caso. Un espediente narrativo che avevamo già analizzato nella recensione della prima puntata e che, perdonate il gioco di parole, ci aveva fatto storcere il naso per ingenuità e insistenza. Il secondo episodio, purtroppo, conferma la nostra prima impressione sul carattere naïf e antiquato di Fosca Innocenti, che arriva sui nostri schermi con vent’anni di ritardo. La nuova proposta seriale Mediaset, cui il Grande Fratello VIP cede il posto, non riesce a conquistarci né per innovazione né per originalità. Mentre il catalogo delle fiction Rai propone un’alternanza equilibrata tra tradizione, come Lea – Un nuovo giorno, e prodotti capaci di mettere d’accordo anche i non amanti del genere, come Doc – Nelle tue mani o Blanca, la fiction Mediaset resta immobile con un’offerta seriale fuori tempo massimo. Nonostante i nostri dubbi e le numerose critiche lette sul web (che vanno dal dialetto imprecisato alla recitazione forzata), la prima puntata di venerdì 11 febbraio ha avuto la meglio su Milly Carlucci, totalizzando 3.919.000 spettatori contro i 3.502.000 de Il cantante mascherato. Senza indugiare oltre, vediamo quindi cosa è accaduto nel secondo episodio intitolato La notte degli imbrogli.
La notte degli imbrogli, 01×02
Il caso di omicidio della seconda puntata di Fosca Innocenti riguarda Asia Borghi, interpretata dall’attrice toscana Eleonora Cappelletti; recentemente apparsa nel video-clip dei Calibro 35, la band che ha firmato la colonna sonora di Blanca. Asia è una ex-compagna di scuola di Fosca che viene assassinata senza motivazioni apparenti. Le donne però non erano legate poiché Fosca aveva interrotto i rapporti: Asia era innamorata di suo padre. Nonostante i trascorsi, la vicequestore è sconvolta dalla sua morte e si lascia assorbire dalle indagini per trovare il colpevole. La vittima insegnava recitazione in una scuola e ormai aveva riposto in fondo al cassetto il sogno di diventare un’attrice. Dopo il mancato successo e qualche deriva sperimentale di troppo, infatti, Asia aveva gettato la spugna ed era tornata ad Arezzo. Apparentemente l’omicidio sembra una rapina finita male, ma come al solito l’olfatto di Fosca si rivela risolutivo. La vicequestore riesce così a ricostruire la dinamica e a escludere uno a uno i sospettati, concentrandosi sugli allievi, come Max e Simone, sull’ex Dario Barbieri (Giampiero Mancini) ed escludendo i rom. Dopo aver risolto il mistero della rapina in banca e dell’omicidio del clochard Richi, Fosca Innocenti e il suo team chiudono un nuovo caso trovando all’ultimo momento degli insospettabili responsabili, ancora una volta grazie all’intuito e al fiuto della protagonista. Come sottolinea il regista Fabrizio Costa:
Queste tre donne danno un’impronta speciale alle indagini: sono brave, legate con passione al proprio lavoro e soprattutto dedite alla speculazione razionale, al ragionamento stringente. Tuttavia, sanno essere anche intuitive al momento giusto. Ci mettono insomma quella marcia in più.
Cosimo, l’unico caso che Fosca non riesce a risolvere
Se il fiuto per le indagini è il punto forte di Fosca, la situazione sentimentale è la sfida che più la mette a dura prova. Già nella prima puntata, infatti, risulta palese che è il rosa, e non il giallo, la tonalità di spicco della crime fiction ideata da Massimo Del Frate (Cento Vetrine, Lea – Un nuovo giorno). Là dove la suspense vacilla, la storyline romantica recupera. Oltre ad Alice, l’incantevole cagnetta, e Sansone, il cavallo, e ancora conigli e pavoni, la nostra attenzione viene irrimediabilmente catturata dalla coppia di amici Cosimo-Fosca. La dinamica ormai è cristallina. I due sono amici, ma è evidente che sono segretamente innamorati. Lui però è uno sciupafemmine, lei ha problemi con la figura paterna e “ha deciso che saranno solo amici”: l’affare è in uno stallo alla messicana. A complicare la storia arriva un twist, prevedibile: il trasferimento. In questa seconda puntata Cosimo, interpretato da Francesco Arca (Guida astrologica per cuori infranti), ha finalmente deciso di accettare la nuova offerta lavorativa e sta per lasciare Arezzo alla volta di New York. Fosca non lo ammette, ma è affranta e si lascia distrarre dalla gelosia. Nulla di nuovo sul fronte sentimentale dunque. Ma nemmeno su quello comico: le battute sono poche e stiracchiate; la comicità è affidata all’amorevole e moralista Bice, ai goffi tentativi di Cosimo di imparare l’inglese e all’insoddisfazione coniugale di Rosa:
Mio marito preferisce lo spurgo al nostro anniversario!
Un intrattenimento gradevole, ma per niente originale
La fiction offre un intrattenimento tutto considerato gradevole. Arezzo è incantevole. Vanessa Incontrada è luminosa e porta il buon umore in un freddo venerdì di febbraio; sebbene non eguagli i livelli delle sue performance da co-conduttrice di Zelig. Il giallo però manca troppo nella nuova fiction Mediaset a tema crime. Il realismo poliziesco, infatti, non è sufficiente a sedurre uno spettatore alla ricerca di un thriller adrenalinico e, allo stesso tempo, lascia perplesso lo spettatore abituale della rete, che forse avrebbe gradito una storia con meno omicidi e turpiloquio. La lentezza della narrazione, unita a una prima serata per autentici temerari (95 minuti spalmati nella fascia oraria 21:40 – 23:40) e i copiosi intermezzi pubblicitari, contribuiscono a scoraggiare lo spettatore, rendendo la visione molto più ostica.
La seconda putata, dunque, conferma una vicenda che vira su lidi sempre più prossimi alla commedia sentimentale all’italiana piuttosto che al crime. Il colpo di scena più succoso sarà senz’altro il risvolto sentimentale tra i protagonisti. Anche i personaggi di supporto, dalla tata Bice (Giorgia Trasselli), l’impulsiva Giulia De Falco (Desirée Noferini) all’insoddisfatta Rosa Lulli (Cecilia Dazzi), risultano stereotipati, abbozzati e mancanti di quella unicità fondamentale per conquistare il grande pubblico. La squadra investigativa (quasi) tutta al femminile, l’omosessualità, i discorsi pseudo-progressisti, delle tematiche dure, come il bullismo verso Ila Pucci (Lidia Disclafani), e il carattere “furastico” di Fosca sono le caratteristiche scelte dalla produzione per differenziare la fiction da quelle del passato. Eppure gli espedienti narrativi, la regia, la fotografia e i dialoghi irrealistici risultano impantanati in dinamiche troppo superate da permettere a Fosca Innocenti il salto nel presente.
Prodotta da RTI in collaborazione con Banijay Studios Italy (Luce dei tuoi occhi, Lea – Un nuovo giorno) e Toscana Film Commission, la miniserie è stata già rinnovata per una seconda stagione. Fosca Innocenti si afferma come l’intrattenimento ideale per chi ama la fiction vecchio stile, a metà tra la soap opera e il poliziesco a trama verticale, con una spruzzatina della buona e vecchia “Locura”. Il prodotto perfetto per chi vuole rilassarsi con una storia poco impegnativa, insomma, ma ricco di scenari suggestivi, amori inconfessabili e qualche delitto. Poco importa chi ha ucciso chi: il centro della vicenda ruota attorno all’indecisa Fosca e al bello e ruspante Cosimo. Riusciremo a vederli insieme nel penultimo appuntamento oppure le ultime due puntate stravolgeranno le nostre certezze?
Fosca Innocenti ci aspetta su Canale 5 venerdì 25 febbraio per la terza puntata in cui seguiremo un nuovo caso e, soprattutto, approfondiremo le complicate vicende amorose tra Cosimo e Foschina.