La cosa migliore da fare in sessione esami è iniziare una nuova Serie Tv (lo consigliano i medici migliori) e io ho avuto la brillante idea di iniziare Friends from College.
Arrivata al terzo episodio di Friends from College non ho ancora capito se consigliarla o meno, ma credo che abbia stuzzicato a sufficienza la mia curiosità perché la prosegua fino all’ottava e ultima puntata.
Friends from College è qualcosa di drasticamente diverso rispetto alle sit-com che ho guardato fino a questo momento. Tutti quanti noi siamo abituati a Serie tipo Friends o How I Met Your Mother, oppure a Gilmore Girls o cose del genere insomma. Qui si parla di ciò che viene dopo, e ce lo raccontano con la tipica ottica disincantata di cui ormai Netflix ha fatto il proprio cavallo di battaglia.
I protagonisti sono amici del College vent’anni dopo o giù di lì. I vent’anni sono passati, l’epoca delle birre al solito pub con i soliti amici è diventata storia ed è entrata in scena la vera vita, quella a cui tutti noi cerchiamo di prepararci con tanta fretta e che non vediamo l’ora che arrivi.
Ebbene prima o poi quel momento arriva, e non è mai come ce lo aspettavamo.
Sicuramente è presto per dirlo, ma, pur mantenendo un clima di leggerezza e allegria, Friends from College non è certo una Serie ottimista. Tutto comincia con la relazione clandestina tra Ethan e Sam che evidentemente dura da vent’anni, da molto più dei loro rispettivi matrimoni. Poi la scena si sposta su Ethan e Lisa (Cobie Smulders) che stanno tornando a vivere a New York, laddove avevano lasciato molti anni prima i loro amici, tra cui proprio Sam.
Ciascuno di loro ha creato quell’immagine che ai tempi del college era solo in via di sviluppo. Ethan è uno scrittore mentre Lisa è un’avvocato in carriera che ha a che fare con il lato oscuro del suo lavoro (in un qualche modo ci ricorda la crisi esistenziale di Marshall di How I Met Your Mother). Poi abbiamo un editore, una designer, un’artista, e un ricco ereditiere.
Ethan, Lisa e Sam sono sposati, Marianne sembra la tipica single gattara, ma con un coniglio, Max ha una relazione stabile con il suo molto serioso compagno di vita, mentre Nick se la spassa con ragazze del college, giusto per mantenere una sorta di continuità.
Per farla breve ciascuno di loro ha creato il futuro che voleva, ma evidentemente la realtà non è mai uguale al progetto che se ne fa.
Friends from College sembra essere una sintesi perfetta di ciò che più ci ha scioccato nel finale di How I Met Your Mother e di Gilmore Girls. Per quanto alla base si debba riconoscere necessariamente un’influenza di Friends, qui siamo ormai molto lontani da quel clima rassicurante e nostalgico che abbiamo perduto con l’avvento degli anni ’10 del XXI secolo.
Con Netflix siamo definitivamente piombati nell’epoca del disincanto, del realismo più sconcertante che ci ricorda anche sul piccolo schermo che la realtà non va mai sottovalutata, e che nel nostro mondo non c’è più spazio per sogni o speranze di successo.
La vita è soltanto quel che è, e noi dobbiamo fare in fretta ad adeguarci a essa prima che ci trascini sul fondo.
Che fine hanno fatto le grandi storie d’amore che non finiscono mai a prescindere da tutto? Dove sono finiti Ross e Rachel, Carrie e Mr. Big? Dov’è finito quell’amore romantico cui tutti noi agogniamo?
Probabilmente è rimasto incastrato negli anni ’90 insieme ad Harry quando incontrò Sally, o forse sull’Empire State Building con Tom Hanks. In ogni caso non è più a portata di mano, e al suo posto troviamo una realtà disincantata che ci parla di tradimenti privi di passione romantica, di bollette o problemi nell’avere figli (sì, Cobie Smulders non è destinata a essere la madre perfetta sullo schermo a quanto pare).
L’avventura, il sogno del matrimonio, le grandi speranze di carriera e in generale per il futuro sono rimaste relegate in qualche polveroso diario dei tempi del College, ed è questa la più grande peculiarità e innovazione della nostra epoca.
Il piccolo schermo, così come il cinema, rappresenta la forma d’arte precipua del nostro secolo. E, mentre in passato la crisi dell’essere umano veniva rappresentata con pennello o scalpello, oggi viene incastrata nel susseguirsi di scene di un film, o ancor meglio di una Serie Tv.
Ed ecco che per questo motivo abbiamo visto il travolgente finale di How I Met Your Mother sconvolgere tutte le nostre sicurezze (di cui vi ho parlato qui), per questo Rory Gilmore si è trasformata da studentessa modello a fallita che cerca la sua strada, ed è sempre per questo che è nato Friends from College.
La realtà ha invaso le nostre fantasie e i nostri progetti. Fra non molto tempo racconteremo ai bambini di una Cappuccetto Rosso che querela il cacciatore per aver ucciso il lupo in via di estinzione, o di una Cenerentola arricchitasi con la sua ditta di pulizie. Non c’è più spazio per principi azzurri, unicorni e arcobaleni, improvvisamente i nostri sogni nel cassetto sono diventati conti in banca e un contratto a tempo indeterminato, e così quel mondo fatto di certezza e affidabilità di cui hanno goduto i nostri nonni e genitori ha finito per piombare nel caos facendo pagare a noi il prezzo della loro superficialità.
Il mondo è diventato un luogo disincantato di cui Friends from College si fa portavoce sullo sfondo della bandiera di Netflix, ma è possibile che in questo mondo tanto reale sia possibile trovare ancora un po’ di luce? Forse non c’è più spazio per l’epica storia d’amore, ma in fin dei conti guardare quelle storie ci ha sempre e soltanto confuso, perché la realtà è sempre stata diversa dalla favola, ma non per questo è tutta da buttar via dopotutto.
Il mondo è diventato delle donne, e la donna non ha più voglia di mistificazione e sogni. Ha bisogno che l’illusione lasci il posto alla realtà più concreta e di trarre da essa la sua forza.