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C’è un po’ di Chandler in ognuno di noi

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Non so esattamente cosa mi abbia portato ad amare le serie tv ma forse l’immedesimazione con alcuni personaggi è divenuta il classico punto di svolta. Nel bel mezzo della mia vita un mi sono seduto dinanzi alla tv per gioire e piangere insieme ad alcuni di loro, pensando che in qualche modo le parabole di vita di quei protagonisti si sarebbero intrecciate prima o poi con la mia. In questo modo le serie tv sono diventate la mia comfort zone, quel piccolo pezzo di terra dove ritrovare me stesso attraverso gli altri. Ricordate Friends? Ecco, in Chandler e nella sua bellissima fuga dal mondo mi sono ritrovato sempre un po’, da quando ci è stato detto che la sua infanzia non fu proprio idilliaca, soprattutto dal giorno in cui i suoi genitori divorziarono. Perché proprio da lì? Innanzitutto perché anche io ho subito la medesima scottatura e poi perché da quel momento ho capito molto di più sulla vera natura del protagonista di Friends: un uomo – al di là di una lettura troppo facile – dannatamente fragile, un po’ come tutti noi. Da quel istante Chandler non fu più lo stesso e la separazione dei suoi genitori divenne presto e irrimediabilmente un fantasma interiore con cui combattere. 

In Friends, Chandler è il personaggio che più si avvicina ai nostri tormenti, alla nostra quotidianità, alle nostre gioie

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Chandler scelse di affrontare quel dolore e i successivi spasmi di vita con il sarcasmo, l’ironia, battute sempre pronte per celare la parte più oscura dei sentimenti. L’umorismo di Chandler non va però scambiato con indifferenza, con il ritratto che Moravia fa dei giovani borghesi, ma pensato come uno scudo psicologico, con il potere di chi acquisisce forza scrollandosi di dosso la tristezza bevuta negli anni. In Friends non c’è un Chandler indifferente o lontano dai problemi tangibili della vita, ma un Chandler umano, intimo, quanto più vicino a noi, alla nostra sensibilità e al rimedio, in questo caso leggerezza, usato per risorgere quando l’insicurezza entra senza permesso nella nostra quotidianità. Come tutti noi, alla fine, Chandler cerca comprensione e amore, ovvero due antidoti per affrontare ogni tipo di problema o malumore, e vuole ascolto, quel fiume di parole da esternare senza che nessuno provi a tacerlo. Senza nessun tipo di pregiudizi.

Chandler é riuscito a farsi apprezzare da tutti perché si è evoluto come il miglior protagonista all’interno del miglior romanzo di formazione. Se Renzo dei Promessi Sposi è riuscito a diventare altro rispetto a quando è partito, così Chandler è cresciuto, ha bruciato la spinta degli anni diventando marito, padre e amico perfetto. Ma paradossalmente è rimasto sempre se stesso quando ha deciso di adottare figli insieme a Monica, quando ha accresciuto la sua stima verso Joey: Chandler è rimasto sempre l’uomo più ironico di Friends. Quel suo modo di affrontare la vita, quello strumento per saltare al di là del guado, è il monito più importante lasciato da un personaggio all’interno di Friends: accertarsi sempre così come si è. Da Chandler ho appreso anche un prezioso insegnamento che riguarda l’amore: amare significa innanzitutto stimare. Può sembrare una considerazione banale ma in questo caso il sentimento che tutto muove resta importante solo se c’è massima fiducia in colui/colei che ci cammina a fianco. Per questo motivo Monica è la donna ideale per il nostro amico di Friends, perché è riuscita a mostrare e allo stesso tempo a dare rispetto al suo compagno di sempre senza chiedere nulla in cambio che non sia ugualmente rispetto.

Amico e compagno ideale

Chandler é in tutti noi quando prova a essere l’amico perfetto, la spalla a cui Joey può sempre porgere il mento nei momenti di bisogno. Tutti noi ci siamo rivisti almeno una volta nel rapporto tra loro, tutti noi abbiamo pensato al nostro migliore amico ai tempi del liceo, alle peripezie concesse in un tempo in cui era tutto lecito. Forse non abbiamo mai portato una papera in casa per compiacere il nostro compagno di viaggio, ma questo rapporto ci ha parlato come se ci fosse ancora bisogno di ribadire che comprensione e affetto dovrebbero guidare ogni amicizia, ogni passo di quel mondo meraviglioso. E proprio Chandler è sembrato un nostro amico quando ci ha fatto ridere, nel momento esatto in cui ha smembrato ogni piccola parte di nostalgia: la felicità non è mai distante dal cuore. 

Ma probabilmente la parte più affascinante di Chandler risiede proprio nel modo in cui ci sbatte sempre in faccia la realtà. Con quel suo modo di fare, attraverso le sue mille battute e sfumature, Chandler nasconde sempre un pizzico di verità, risultando, anche nelle situazioni più ambigue, un uomo estremamente sincero e affidabile. Chandler è diventato maturo perché ha preferito la verità a ogni menzogna, probabilmente da quando la scottatura legata alla separazione dei genitori bruciava più del solito, nei secondi in cui ha capito sul serio quanto possa diventare importante puntualizzare qualcosa che non va, qualcosa che non piace, qualcosa che non scende giù. E lo fa vestendo i panni del maestro di divertimento, attraverso frasi pungenti e ironiche, quasi come se l’antifrasi fosse il suo modo di comunicare all’interno di quella bellissima poesia che è Friends. 

Mi è capitato di guardare tantissime serie tv e apprezzare la costruzione di molti personaggi ma Chandler è unico nel suo genere. Chandler é la nostra scintilla, quella piccola ma importante parte di luce che ci spinge a migliorare, a credere nei propri sogni, a sperare nell’incremento lavorativo, a spingerci sempre al di là dei limiti. Con quale compromesso? Restare sempre noi stessi, al di là di tutto.