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The One With Tarantino: una puntata di Friends diretta da Quentin Tarantino

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Il giorno del Ringraziamento è sempre stato sacro per Ross, Rachel, Joey, Phoebe, Chandler e Monica. I sei ragazzi del Central Perk non hanno mai voluto saperne di passarlo lontano dal proprio gruppo di amici, così come non hanno mai voluto saperne di trovare delle alternative che riuscissero a rendere questo giorno un po’ più diverso dal solito. Il tacchino di Monica deve essere cucinato, Joey deve fare tardi, e Phoebe dovrà raccontare un aneddoto bizzarro riguardo al giorno del Ringraziamento che ha trascorso da piccola. Ross dovrà litigare con Monica per il tempo di cottura mentre Chandler farà finta di niente sorseggiando una birra lontano dai guai della cucina. Tutto questo, ovviamente, mentre Rachel se ne starà seduta sul divano senza mai intromettersi in nessuna delle cose che stanno succedendo nel salotto di casa. Come ogni anno, quindi, anche questa volta è oramai giunto il momento di prepararsi al fantomatico pranzo. Ognuno porterà qualcosa, ma solo per darla a Monica, come sempre. Quest’anno, e non per la felicità di quest’ultima, arriveranno anche i genitori Geller, motivo per il quale ognuno – in qualche modo – sta cercando di prepararsi a mantenere un certo tipo di contegno. Sì, ecco quale sarà la parola d’ordine di questo giorno del Ringraziamento: contegno.

Cosa potrà mai andare storto?

I Geller sono appena arrivati, Monica li accoglie alla porta. <<Ma perché ti sei messa questo orribile maglioncino color celeste pallido? Devi cominciare a essere più viva tesoro, o vorrai che Chandler cominci a guardarsi attorno?>> esclama la madre di Monica senza neanche accennare un saluto. <<Buona festa del Ringraziamento anche a te, mamma. Io ringrazio per l’amore che mi doni sempre con le tue parole>> risponde Monica, invitando i genitori a sedersi. Tutti cominciano a comportarsi come se non fossero mai stati folli, come se non fossero un branco di teppisti. Come se Monica Geller non si fosse mai messa un tacchino in testa. Sembra andare tutto bene: il tanto desiderato contegno sta dando i suoi frutti. Ma è proprio quando tutto sembra sempre essere ormai andato per il meglio che, improvvisamente, il Signor Geller tira fuori dalla giacca una pistola, cominciando a minacciare tutti.

<<Questo tacchino è senza sale, Monica. Condiscilo>> dice puntando la pistola alla tempia di Monica. Nessuno riesce a capire cosa stia accadendo, sono tutti sconvolti. Le urla di quella stanza farebbero invidia a un concerto, e il panico non sembra volersi placare. Monica guarda la madre nella speranza di trovare in lei il supporto necessario per riuscire a fermare il padre, ma è proprio in quel momento che la vede sederglisi tranquillamente accanto, come se in quel momento non stesse accadendo una vera e propria follia. <<Ti abbiamo sempre aiutato, Monica. Ti siamo sempre stati così vicini. Ma non ti sopportiamo più. E non sopportiamo neanche più te, Ross, con i tuoi matrimoni falliti e le tue continue paranoie. Un po’ di sicurezza, figliolo. Noi siamo così stanchi.>>

I sei ragazzi sono terrorizzati, non sanno come fare. Rachel guarda Ross accennando uno sguardo che lo implora di correre a chiamare aiuto, ma Ross continua a sfuggirle. Joey, per cercare di riuscire a sopravvivere a qualsiasi colpo di pistola che dovesse venire sparato, mette il tacchino nella propria testa, e spera che tutto il condimento faccia da cuscinetto, e che questo cuscinetto sia in grado di salvargli il sedere. Phoebe prova, invece, a comunicare con i Signori Geller, ma da sotto al tavolo. In questo caso, la sua massima aspirazione è che il legno possa tenere con sé il proiettile, o che loro sbaglino la mira. Chandler, nel frattempo, prova a chiedere di risolvere la questione di fronte a una birra, come due uomini veri. Ma è proprio a quel punto che il Signor Geller svela la sua opinione riguardo al marito della propria figlia <<Uomini? Hai parlato al plurale, ma hai sbagliato. L’unico uomo sono io, tu sei una femminuccia>> <<Femminuccia io? Ma ha mai visto suo figlio?>>

Ed è proprio di fronte a questa frase che Ross impazzisce, sentendosi tradito da uno dei suoi migliori amici. Con uno sguardo pieno di rabbia, si avvicina verso il padre riuscendo a rubargli la pistola, ma invece di fare qualcosa nei suoi confronti la punta verso Chandler.

<<Chi è la femminuccia adesso?>> Chiede Ross mentre Chandler cerca di trovare un nascondiglio <<Avanti amico, chi è la femminuccia?>> <<Ehi, ehi stai calmo. Volevo solo prenderti come esempio per dire che entrambi siamo due sensibili, e che quindi non ha senso dare a me della femminuccia>> <<No, Chandler. Non siamo simili. Io ho un lavoro stabile e so cosa farò domattina alle otto, tu no>> <<Beh Ross, se è così che la poni.. beh, io ho una moglie che non ho lasciato dopo 24 ore, e che non ho mai dovuto inseguire. I miei sentimenti non erano rivolti a una scimmia e so che domattina alle otto Monica sarà ancora con me, certezza che tu non puoi avere con Rachel>>. Ma è proprio a quel punto che quest’ultima, sentendosi nominata, si intromette all’interno della discussione, portandola a un livello di follia ancora più alto.

<<Ross ha sempre avuto le idee chiare, e se abbiamo avuto problemi è perché noi non organizziamo tutto come la tua mogliettina perfetta. Siamo vivi, e non dei robot apatici come Monica.>> Sapete quando ci si chiede se, una determinata situazione, possa andare peggio di così?

Ecco, questo è il momento in cui comprendiamo che la risposta, a questa domanda, è ovviamente sì.

Monica si dirige verso Joey togliendogli il tacchino dalla testa e, con estrema forza, lo lancia verso Rachel colpendola in pieno volto. Il naso, a seguito di questa brutta botta, comincia a sanguinarle. Ross le si avvicina per metterle del ghiaccio, mentre Joey cerca di recuperare il tacchino oramai distrutto. Una volta compreso che non possa esserci alcun rimedio per tornare a utilizzare il suo scudo, si siede sotto al tavolo con Phoebe. La ragazza, però, non sembra volerlo accanto a lui: puzza di tacchino in modo nauseante, e inoltre non vuole attirare l’attenzione dei Geller. Nel frattempo, questi ultimi, si godono il momento di guerra che hanno creato, e con immensa soddisfazione affermano di aver sempre saputo che il gruppo dei sei ragazzi non sarebbe potuto sopravvivere per tutta la vita.

E’ proprio in quel momento che Phoebe, stanca della situazione e di Joey, decide di alzarsi per rubare la pistola. L’obiettivo viene raggiunto senza troppi intralci, ma quel che sorprende è che il destinatario della pallottola non sono i signori Geller, ma i suoi amici.

<<Mi avete stancato. Sono sempre Phoebe, quella strana e patetica. Basta, ora basta. Sono stanca di essere etichettata così, mi avete rotto>> <<Ma che dici tesoro? Per noi sono solo tue qualità, sono solo cose che ti distinguono da tutti noi>> <<Butta giù la pistola, Phoebe. Piano, piano>> le chiede Joey, riuscendo a convincerla con uno sguardo amorevole e dolce che, però, si tramuta immediatamente non appena prende possesso della pistola <<Ma guarda guarda, i miei simpatici amici. Io sono sempre quello stupido, vero? Vero Ross? Rachel non poteva essere la fidanzata di quello stupido, doveva esserlo del genio del gruppo. E’ andato tutto secondo i piani, vero? Adesso siete tutti così felici. Chandler e Monica, tu e Rachel, Phoebe e Mike, e io da solo. Totalmente da solo.>>

Ma è proprio quando sembra pronto a premere il grilletto che qualcosa lo ferma. Gunther spalanca la porta dell’appartamento e, guardando Rachel, toglie la pistola a Joey per puntarla verso i sei ragazzi e i signori Geller.

<<Mi avete sottovalutato troppo presto, e troppo spesso. Non mi avete mai visto, ma io l’ho sempre saputo che a un certo punto lo avreste fatto. E adesso guardatevi, vi è bastata una pistola per disintegrarvi, e mi è bastata una pistola per farmi vedere. Quanti rapporti si romperebbero se tutti avessimo una pistola?>> Si chiede Gunther, riuscendo a intimorire ancora di più i ragazzi. <<Uccidervi tutti sarebbe troppo semplice, vi rincontrereste da qualche parte. E’ meglio rovinarvi la vita, segnarvela. Ne faccio fuori uno, uno solo. Chi vive dovrà convivere con il peso di questa giornata, e di questa perdita, per tutta la vita. La domanda è: chi faccio fuori?>>

I ragazzi sono terrorizzati, ma una parte di loro crede ancora che Gunther non potrebbe mai fare una cosa del genere. Effettivamente, Gunther abbassa la pistola e, lentamente, va verso la porta di uscita insieme ai Signori Geller, soddisfatti di essersi sfogati abbastanza. Ripone l’arma sul pavimento, consapevole che fare quel gesto implichi ucciderli comunque. Ed effettivamente è così: una mano, di cui non conosciamo l’appartenenza, spara a qualcuno. Chi è morto tra i sei ragazzi e, soprattutto, chi ha premuto il grilletto? Queste domande, da questo momento, avranno il potere di non darci mai una risposta. Ma sappiamo che non finirà bene.

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