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From 3×07, le Pagelle – Pensavo di stare male, ma poi ho visto l’interrogatorio del pupazzo di un ventriloquo

jasper, il pupazzo protagonista di From 3

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla settima puntata di From 3.

Molto bene, molto molto bene. Ogni volta in cui si pensa che la propria vita faccia schifo e non sia ricca di sufficienti soddisfazioni, è sufficiente fare un giro dentro From 3 e si starà meglio. Per carità: vi invito ancora una volta a ingerire le puntate di From 3 lontane dai pasti, meglio se a stomaco vuoto. Evitate, soprattutto, di farlo verso l’ora di cena: l’esperienza personale non è stata granché gratificante in tal senso. In ogni caso, siamo già arrivati al settimo episodio: quanto corre il tempo, quando si vive bene dentro una città popolata da entità maligne.

Una puntata densa di eventi… negli ultimi tre minuti. Qualcuno, a riguardo, sta suggerendo maliziosamente di guardare solo quelli in futuro, ma non rientriamo nella categoria. Proprio per questo, si abbina alle pagelle del cialtrone una recensione serissima (qui trovate quella della settima puntata e si attende con grande speranza l’arrivo del nono e del decimo episodio, una puntata doppia divisa in due parti: si intitoleranno “Revelations”, quindi ci aspettiamo qualche risposta fondamentale per il futuro di From.

Tipo: arriverà mai il momento in cui Elgin si renderà conto che ogni tanto dovrebbe cambiare la roba indossata da ormai tre stagioni? Jasper si risveglierà per raccontare una barzelletta inappropriata? Julie riuscirà a prendere la patente? Ma soprattutto: Victor spiegherà prima o poi perché sia l’unico ad andare in giro coi vestiti nuovi? C’è un outlet da qualche parte che frequenta solo lui? È talmente cinico da non voler portare Elgin con sé?

Insomma, attendiamo con frenesia le cocenti rivelazioni di From 3. Intanto, possiamo procedere con le pagelle della settima puntata di From 3 (disponibile su Paramount+).

Le pagelle di From 3 – Settima puntata

Boyd Stevens – Il tizio che in Lost urlava a squarciagola il nome del figlio Walt e ora suona un campanaccio per strada.

Sì, ok: è buono è caro. Pure ottimista, fin troppo: una sorta di Gianni Morandi che pensa sempre a una soluzione positiva anche quando tutto va male, finito per sbaglio dentro un horror. Ma pure lui ha una soglia della pazienza che a un certo punto si oltrepassa e lo porta a inca**arsi. E no: non ci riferiamo ai mostri. I mostri fanno i mostri: non sono piacevoli, ma sono pur sempre dei mostri. Le vere rotture di scatole, in realtà, arrivano dagli umani che albergano in quel postaccio.

Non bastava avere la nuora che sta per partorire un demone, Donna che lo pungola su tutto ogni dieci minuti e un figlio che lo accusa di tutto e del suo contrario ogni cinque: ora è arrivata una poliziotta che si è riproposta di essere ancora più fastidiosa del compianto Franco. Riuscendoci, peraltro. Insomma, mai una gioia. Voto: UNO SU MILLE (NON) CE LA FA.

Tabitha Matthews – La tizia che era tornata alla realtà

Cosa si fa, quando si capisce di aver vissuto un’intera vita che qualcun altro aveva scritto fin dall’inizio? Un bel picnic di famiglia con un figlioletto ormai devastato dall’amicizia con Victor, un marito che la detesta e un tizio che continua a cercare soluzioni razionali e a un certo punto tira fuori pure Aristotele, invece di portare un pallone per giocare un po’. Insomma, una bella domenica alternativa. Voto: IL FATALISMO DELLA GITA AL LAGO.

Donna Raines – La badass bionda che gestiva mezza città in modi divisivi

A giudicare dalla faccia che ha fatto mentre lo ingeriva, gli alcolici disponibili nel mondo di From sono peggiori di quelli che ti servono alle 3 di notte nei peggiori discoclub di provincia. Voto: DEATH ON THE BEACH.

Jade – Il tizio che cerca soluzioni razionali in un mondo irrazionale

A un certo punto, tira fuori Aristotele e capisce di averle provate tutte. Non resta altro che arrendersi al suo destino: abbandonare ogni potenziale soluzione al problema e darsi al cosplaying del calciatore Salah. Voto: IL MESSI EGIZIANO.

Kenny Liu – Il figlio della cinese col cuore di panna

Dopo aver preso atto del fatto che i festini alla Colony House siano più deludenti del previsto, si ritrova a dover dare delle risposte alle domande fondamentali della poliziotta. Tra le altre: “Ma perché l’ufficio dello sceriffo sembra un ufficio postale?”. In compenso, però, è tornato il jukebox in modalità shuffle: prevediamo il prossimo arrivo di una canzone di Gianni Morandi. Voto: FATTI MANDARE DALLA MAMMA A PRENDERE I MOSTRI.

Tillie – L’altra tizia col cuore di panna

Diciamolo: ognuno di noi aveva pensato che fosse una fetentona. Una che celava una terribile verità, magari un’altra collaborazionista dei mostri. E invece era solo un’altra tizia col cuore di panna che ha fatto una bruttissima fine in From 3. Voto: “DEVI SCAPPARE”.

L'iconica scena di Basic Instinct con protagonista Sharon Stone
Credits: Carolco Pictures

Il solito protagonista indiscusso di From 3: Victor – L’unico nome che non ho mai dimenticato, perché sì

L’unico personaggio al mondo che è capace di rendere credibile l’interrogatorio del pupazzo di un ventriloquo: non si vedeva una scena tanto intensa dai tempi di Basic Instinct. Voto: VICTOR.

Jasper – Il pupazzo del ventriloquo.

Essendo un pupazzo, sfrutta al meglio il diritto di stare in silenzio. Mi auguro, però, che il remake di Basic Instinct non si concluda nello stesso modo. Voto: SHARON STONE.

Sara Myers – La collaborazionista pentita

Di questo passo, rivaluterà la bontà dell’amicizia coi mostri. Voto: SCORTESIE PER I PADRONI DI CASA.

Acosta – La poliziotta

Vi manca Franco? C’è qualcosa che non va in voi. In compenso, la poliziotta sta facendo di tutto per non farlo rimpiangere e promette di essere ancora più fastidiosa. Al punto da aver portato qualcuno a ipotizzare che possa essere la cugina del mostro sorridente. Avrebbe senso. Voto: MALEDETTO FRANCO.

Randall Kirkland – Il tizio che viveva all’interno del bus perché non stava simpatico a nessuno

Da quando è uscito dal bus in From 3, è stato massacrato dai mostri, si è ritrovato a esser curato da un medico senza laurea, convivere da solo con una coppia a un passo dal matrimonio e a dover dare lezioni di guida a una ragazzina che si annoia oltremisura. Si stava meglio quando stava antipatico a tutti. Voto: RIDATEMI IL BUS.

Ethan Matthews – Il bambino che fa amicizia con Victor

Un grande classico delle gite al lago in famiglia: le domande inopportune del bambino. Ethan si supera, e non c’è manco il lago. Voto: VICTOR.

Julie Matthews – La ragazzina che si fa gli affaracci tuoi

Con le lezioni di guida nello scenario apocalittico, si è toccata una nuova vetta inesplorata nella categoria delle sottotrame filler. Voto: 0.

Fatima Hassan – La tizia che aspetta miracolosamente un figlio e ha per questo un nome fortemente didascalico

Mi sento di sbilanciarmi, visto che mi piacciono gli azzardi: la teoria secondo la quale starebbe per partorire un demone potrebbe avere senso. A meno che non apprezzasse il taglio di capelli della tizia col cuore di panna e si sia fatta prendere la mano con le forbici. Voto: FATIMA FASHION STYLE.

Il padre di Victor – Eh, il padre di Victor

Dopo aver visto il figlio interrogare un pupazzo, arriva alla conclusione che l’assenza prolungata di una figura paterna possa aver avuto delle conseguenze. In compenso, il flirt con Donna procede a gonfie vele tra un drink e l’altro. Voto: NEGRONI SBAGLIATO (molto sbagliato).

Elgin Williams – Il tizio che vede le geishe morte.

Continua a vedere le geishe morte, vede altra gente morta da decenni e interagisce con gente viva che a un certo punto muore malissimo: una parte di me capisce perché si sia dimenticato di cambiarsi i vestiti per tre stagioni. Voto: VEDO (solo) LA GENTE MORTA.

From 3 Awards – Settima puntata – I Premi del Mostro

L’ultima parte delle pagelle della settima puntata di From 3 è dedicata, come sempre, ai nostri imperdibili premi. Questa settimana, è dedicato al miglior momento in cui qualcuno ha cercato di prendere la patente all’interno di From. Il premio, ambitissimo, è il…

From 3 Awards – Il Dragon Ball Award

In memoria del momento migliore nella storia di Dragon Ball, quello in cui qualcuno ha pensato che potesse essere una buona idea incentrare un’intera puntata sul fatto che Junior e Goku, due esseri potentissimi in grado di volare e persino di teletrasportarsi da una parte all’altre dell’universo, avessero bisogno della patente, From 3 fa altrettanto con Julie e Randall. Il premio, sentitissimo, è tutto loro. Un momento talmente bello da avermi fatto pensare alle possibili soluzioni filler delle prossime puntate.

Vi offro, di seguito, alcuni ottimi esempi in tal senso.

  • Victor, stufo di dover chiedere il permesso a Sara, cerca di comprare la sua casa a un’asta fallimentare: l’intera puntata sarà incentrata sui complessi iter giudiziari che porteranno Victor a impossessarsi dell’abitazione, sbattere fuori Sara senza pietà e rimpiazzarla con Jasper.
  • Il padre di Victor cerca di recuperare il tempo perduto e insegna al figlio come andare in bici. L’assenza di una bici creerà alcuni momenti di pura ilarità.
  • Ethan va a scuola dentro le caverne della città, ma trova i mostri al posto di un corpo d’insegnanti. Ne uscirà con gli ennesimi traumi, ma in compenso sarà preparatissimo in matematica.
  • Elgin scopre finalmente l’outlet segreto di Victor e si dà allo shopping sfrenato in una puntata che rievocherà i fasti di Sex and the City.

Alla prossima settimana!