La premessa necessaria a questo articolo è la frase comune a ogni relazione che si vuole troncare, sperando che alla fine, non finisca così con la serie tv From: non sei tu, sono io. (Presenti spoiler della 3×03 di From).
From è ricominciato con una terza stagione che attendevamo da tempo e, a essere onesti, non ci sta per nulla deludendo. Ha ripreso a tessera la sua tela in pieno stile From, qualcosa di unico e non paragonabile ad altre serie. Fin dal primo momento abbiamo provato in tutti i modi a inquadrare la serie tv From, a relegarla in una categoria precisa: drama psicologico, horror, mistery. Eppure, costantemente From sfugge a tutte queste definizioni tranne, forse, a quella impegnativa ma puntuale di erede di Lost.
Eredità, come ha già chiarito il nostro Direttore Vincenzo Galdieri, non significa però imitazione né emulazione: From ha una sua identità ben definita, unica. Ma quelle sensazioni che non provavamo dai tempi di Lost sembrano finalmente tornate e non possiamo negarlo. Credevamo di non poter più amare e invece riecco il batticuore. Con l’emozione però torna anche la paura. Una paura vecchia e ostinata, soggettiva perché siamo convinti che non riguardi gli autori di From. Il problema non sono loro, siamo noi. Un timore che si è pericolosamente risvegliato dopo la 3×03 che ha rappresentato un passo indietro a livello narrativo (nonostante il solito finale pazzesco).
In realtà, fin dall’uscita del pilot di From, o quasi, abbiamo covato dentro di noi questo terrore.
E man mano che la narrazione è andata avanti sempre tornava a roderci quel tarlo. From è un ottimo gioco interattivo, ma forse siamo troppo diffidenti per partecipare. Perché siamo rimasti scottati dai fallimenti del passato e anche dagli errori di Lost. E allora le domande si moltiplicano, i dubbi con loro e, come in un amore appena nato, finiamo per condividere l’ebbrezza meravigliosa delle farfalle nello stomaco ma anche l’insicurezza che ci induce a pensare che tutto finirà a catafascio.
Perché siamo un po’ fatti così: non riusciamo mai a goderci davvero la felicità e quando ce l’abbiamo davanti temiamo possa finire. Temiamo che il mondo torni a deluderci ancora una volta. From però ci sta cullando, ci sta rassicurando puntata dopo puntata. Ci grida ripetutamente che stavolta non sarà l’ennesimo fallimento, l’implosione di un’altra relazione che ci porti a pensare, ingiustamente: Ma allora sono io il problema. No, From ci sta provando davvero e ce lo ripete ogni giorno che sarà un per sempre e che ci farà dimenticare almeno per un attimo il nostro primo, grande amore (anche se non potrà mai prenderne il posto).
Ma noi drizziamo le orecchie a ogni scricchiolio, storciamo il naso a ogni mezza litigata, mettiamo in dubbio tutto quanto di buono From ci dimostra giorno dopo giorno. E allora eccoci alla litigata peggiore di questa relazione stabile ma ancora giovane, eccoci alla 3×03. Tabitha chiude il cerchio del viaggio al di fuori dell'”isola” e torna fagocitata nella realtà illusoria di Fromville. La linea narrativa, intrigante, diversa, eccitante che si era spalancata alla fine della scorsa stagione si chiude con un clamoroso nulla di fatto pur aprendo le porte a una ricomposizione di affetti che non vediamo l’ora di vedere su schermo.
In Lost la linea narrativa esterna all’isola aveva coinvolto molte puntate, diversi personaggi e portato a episodi di grande valore e profondità.
Seguendo il modello centrifugo e centripeto dell’Orlando Furioso aveva allontanato tutti i personaggi prima che la mente suprema di J.J. Abrahams li riportasse al loro posto. Era stato un periodo intenso, pregno di significati e di emozioni. From al contrario dopo aver avuto il coraggio di dischiudere una nuova via l’ha chiusa rapidamente e drasticamente con poche risposte e tante nuove domande. E allora eccoci di nuovo, feriti e insicuri, mentre si ridestano in noi paure mai del tutto sopite.
Tante promesse, tanti misteri, tante rassicurazioni sul fatto che non rimarremo delusi, tante prove d’amore. Ma… Quel ‘ma’ continua a tormentarci. Ma siamo sicuri che spiegheranno tutto? Ma si può davvero spiegare tutto? E non stanno mettendo troppa carne al fuoco? Tutti i simboli, le visioni, i telefoni e l’elettricità wireless, le coincidenze impossibili, quelle improbabili troveranno senso? Non lo sappiamo più dopo questa brutta litigata. E non è in fondo colpa della serie tv From, ma è colpa nostra e della nostra incapacità di fidarci di nuovo. Non sei tu, sono io. Se anche il nostro grande amore Lost ha commesso l’errore di non riuscire a cuocere tutta la carne sul fuoco come potrà evitarlo From?
Certi misteri, in quel meraviglioso viaggio che è stato Lost, proprio non ce li siamo spiegati e non ce li hanno spiegati.
E a dirla tutta sono sembrati solo trucchi del mestiere per tenerci incollati, per aumentare l’emozione e… il numero di puntate. From pare andare più rapido e su terreno meno accidentato sotto questo profilo ma i misteri sono ormai tanti e il filo che si può tessere risulta sfilacciato e arzigogolato. Siamo di fronte a qualcosa che non è totalmente reale? È una visione soggettiva e alterata della realtà? Dobbiamo accettare il soprannaturale di From come elemento necessario? Forse sì, e siamo disposti a farlo, a patto però che la narrazione regga per logica e intreccio. Ben vengano i mostri (forse un po’ troppo umanizzati ultimamente nei loro scopi), ben vengano i jukebox senza filo ad attivazione da remoto. E le voci di bambini morti. Ma da questa relazione con From chiediamo solidità, onestà e serietà.
È vero, From ce lo ripete di continuo che non abbiamo di che preoccuparci: qualche sbaglio capita a tutti. Ci chiede di fidarci e per farlo ci fornisce ottimi motivi. Se guardiamo ai nomi (già noti) degli ultimi due episodi della terza stagione non vediamo l’ora di portare avanti questo rapporto. Revelations (Chapter One e Chapter Two) è un titolo che è tutto un programma e siamo impazienti di festeggiare in queste due serate i nostri quasi tre anni insieme. Ma sia chiaro, vogliamo sapere dove porta questa relazione e che futuro vede la serie tv From per noi. Ma sì, ma sì, lo sappiamo. Scusaci, From. In fondo, il problema non sei tu, siamo noi.
Emanuele Di Eugenio