Per anni, nonostante alcune buone produzioni, non abbiamo più avvertito il brivido della paura. Quella sensazione immediata e istantanea di angoscia, capace di non farci dormire la notte. O di farci risvegliare ringraziando di non aver avuto incontri ravvicinati con esseri mostruosi o paranormali. Per anni abbiamo atteso che qualcosa di sensazionale arrivasse da noi, regalandoci una narrazione horror che sa davvero quel che vuole e come lo vuole. E la cosa assurda, di tutta questa storia, è che quando finalmente questa si è palesata stavamo per far finta di niente. Perché From, inizialmente, se la guardavano giusto in tre o quattro. Il minimo necessario. Nessuno la conosceva, forse neanche di nome. Almeno in Italia.
Era una Serie Tv talmente ignorata che stava per passare non in secondo piano, ma in ultimo. Fortunatamente le cose sono cambiate quando Paramount+ l’ha aggiunta al suo catalogo, generando un passaparola che ha finalmente permesso l’esplosione totale di questa produzione, adesso giunta al suo terzo rinnovo. From è dunque finalmente arrivata al successo, ottenendo dal pubblico quel che meritava. Un traguardo necessario che adesso non si può ignorare più.
Quindi, se ancora non avete visto From, sappiate che i motivi per farlo sono tanti, e uno di questi potrebbe anche avere a che fare con una delle migliori Serie Tv di sempre arrivata nei primi anni del 2000
Per chi non lo sapesse, infatti, From gode degli stessi produttori di Lost. Dopo una storia travagliata (di cui abbiamo parlato meglio qui) la Serie Tv è finita nelle mani dei genitori dell’iconica e intramontabile Serie Tv dei primi anni anni 2000. Fin dalle prime interviste i produttori hanno scongiurato qualsiasi tipo di pregiudizio nei confronti di chi non si dicesse entusiasta per il finale di Lost. Insomma, tra una rivelazione e un’altra, hanno voluto immediatamente chiarire che in questo caso le risposte sarebbero arrivate, non rimanendo così nell’olimpo dei misteri delle Serie Tv di cui Lost è la protagonista principale.
Attraverso Lost – hanno dichiarato in un’intervista – è diventato più evidente come agire. Hanno capito come sia meglio comportarsi con gli interrogativi e le risposte, ripromettendosi di non cadere in questo errore. Anche se chiamare il finale di Lost un errore è una cosa che non ci piace. Ma questa notizia è fondamentale per chi, vedendo il successo di From e conoscendo i suoi produttori, teme di finire in un nuovo tunnel senza risposte. Non sarà questo il caso, o almeno così hanno promesso.
Tolto questo interrogativo, potreste dunque cominciare a valutare di iniziare questo nuovo piccolo capolavoro delle Serie Tv. Un’opera in cui l’orrore a volte tace e altre volte urla. Dipende dall’orario, e non è un modo di dire. In From le cose vengono infatti scandite in due parti della giornata. Per chiarire questo punto, vi anticipiamo la trama base della Serie Tv. Una famiglia in vacanza non sa contro cosa stia andando incontro. E in quel momento non lo sappiamo neanche noi. Tutto quel che sappiamo è che, a un certo punto, i protagonisti si ritroveranno all’interno di una cittadina da cui sarà impossibile andare via. Gira e rigira, si ritrovano sempre allo stesso punto di partenza. Dove sono finiti?
Le cose andranno di male in peggio. Durante un incidente in auto che li vede coinvolti, i protagonisti riceveranno dei soccorsi che arrivano tempestivamente. Fino a quel momento, guardandoli, nulla di strano. Ma si percepisce che qualcosa non vada, soprattutto quando si vedranno i loro volti ansiosi e frenetici, sempre pronti a guardare al di fuori dell’auto. Quasi in cerca di una rassicurazione, di un pericolo che è ancora lontano, ma che potrebbe arrivare da un momento all’altro. E così, i soccorritori, prima guardano le ferite e poi riguardano dietro il finestrino. Così, fino all’infinito. Sussultano a ogni rumore, impaurendosi di fronte a ogni possibile movimento.
Non sappiamo ancora che cosa abbiamo di fronte, ma è esattamente grazie a quel sudore e a quell’ansia dei soccorritori che entriamo a tutti gli effetti all’interno della pura narrazione di From. Una narrazione in cui quell’angoscia ritornerà più e più volte, soprattutto al calar del sole. Perché la notte, quella cittadina semiabbandonata, diventerà il regno delle più terribili e mostruose creature. Mostri che, saltando fuori, ti uccidono come bestie assetate di sangue di cui si diventa presto vittime.
Quel che più sconvolge di questa narrazione non ha che vedere solo con crudeli creature. E’ anche il modo con cui la società venga raccontata. Certo, stiamo parlando di un posto dimenticato fatto di persone dimenticate, ritrovatesi lì per caso e senza via di fuga. Ma già nelle prime puntate sarà chiaro il modo con cui gli abitanti abbiano preso in prestito un po’ della disumanità di quelle bestie. Per chi commette degli errori è prevista infatti una gabbia, un luogo situato all’esterno in cui il colpevole sarà costretto a passare la notte. Chi sbaglia, dunque, dovrà vedersela direttamente con i mostri. E dunque con la morte. Un’usanza crudele e spietata, che forse racconta una parte oscura della città che però non ha a che fare con i mutaforma, bensì con gli esseri umani stessi.
Come anticipato prima, il paragone con Lost avrà motivo di esistere. Ma questa similitudine sarà dettata da alcuni ingredienti, come l’ambientazione in cui ci si ritrova costretti a dover sopravvivere a qualunque costo. Quindi sì, in termini generici From ha saputo come omaggiare una delle più grandi Serie Tv con sapienza e indipendenza, senza mai cadere nella banale volontà di ricreare una nuova Lost ma con delle risposte alla fine. From ha saputo come accogliere l’eredità di Lost (ne abbiamo parlato dettagliatamente in questo approfondimento) in modo sottile, ben bilanciato e lontano da qualsiasi pretesa, accentuando perfino cose che in Lost erano trattate con un approccio diverso e più distante.
Prima tra tutte, il senso di terrore. From fa infatti della sua paura il suo punto saldo. Una sensazione angosciante e perenne che non si concretizza solo nei momenti notturni, quando le bestie sono in giro. E’ presente a prescindere dal momento, sempre pronta a trascinarci all’interno di una narrazione claustrofobica, in cui la sola esistenza della cittadina dimenticata basta per rendere tutto più oscuro. Perché perfino nelle scene più semplici, come la rappresentazione di un paesaggio, in From si riesce a tremare. Perché non sai mai cosa salterà fuori da lì, e non parliamo solo dei mostri. Non sa mai se quell’azione che farai verrà considerata sbagliata, facendoti finire dentro a delle gabbie che urlano pericoli impellenti. In From le nostre angosce urlano e pulsano, portandoci in universo in cui ognuna di queste esiste e ti guarda dritto negli occhi.
Ma in From non esiste solo la paura nel senso puro del termine. Non esistono solo mostri che sorridono cercando di ucciderti. C’è anche qualcosa di più, qualcosa che ha a che fare con la mente e le paure, i traumi e la voglia di scappare altrove. Di andare ovunque, piuttosto che rimanere ancora un altro minuto in quel posto in cui ti senti intrappolato. E quante volte, saremmo voluto fuggire da certi posti, e invece ci siamo ritrovati costretti rimanere dove eravamo? Quante volte abbiamo provato quel senso di claustrofobia che ci faceva sentire impotenti? Tante, troppe volte. From, forse – prima di ogni altra cosa – fa di questa sensazione la sua vera protagonista. Una claustrofobia condivisa, capace di abbattere la quarta parete e di arrivare dritta di fronte al telespettatore che, di certo, non avrà difficoltà a familiarizzare con questo tipo di sensazione.
E forse è anche per questo, che From ci ha fatto così paura. Ha giocato con un’emozione terribile, fortemente ancorata dentro di noi. Qualcosa che abbiamo vissuto, stiamo vivendo, o da cui siamo riusciti a sfuggire. Ma di cui ricordiamo tutto. Quel senso di nausea ancorato alla bocca dello stomaco che si espande, fino ad arrivare alla gambe e che poi si tramuta in forza. Corse sfrenate verso una fine che non vediamo mai, e che non sempre ci attende. E poi impotenza. Consapevolezza di quel che ci tocca, almeno in quell’esatto momento, continuare a vivere. Cercando in chi resta con noi un appiglio. Un modo per poterci salvare, facendo dell’unione la forza. Per non diventare anche noi come quel posto da cui vogliamo scappare.
From è una Serie Tv spaventosa, e questo è stato accertato in più e più momenti. Ma non è solo questo. E’ anche fede, filosofia, religione. E’ un viaggio all’interno della mente umana. Un’analisi di quel che succede a un inviduo quando pensa di non aver più niente da fare, e allora tenta qualcosa. Tenta la sopravvivenza. E in questa cosa, e non ci stiamo riferendo solo ai mostri.
Perché ce ne sono altri che non possono essere combattutti con il solo ausilio di un talismano. Hanno a che fare con noi, vivono dentro di noi. E fanno quel che possono per spaventarci, annientandoci ogni giorno di più. Fino a quando non troveremo la strada attraverso cui tirarci fuori da lì. Guardandoli, finalmente, annientarsi tra di loro. Come bestie e carne da macello. Che se la vedano tra loro, mentre noi finalmente ci tiriamo fuori da lì. Se ne usciremo meglio o peggio di come ci siamo entrati, questo non è ancora dato sapersi. E, ancora, non lo sa neanche From. Ma voi intanto guardatela. Anche se ancora non è chiaro quali saranno le risposte, né se ci piaceranno. L’importante è comunque il viaggio che farete. Un viaggio che, di certo, non dimenticherete facilmente e che saprà sempre come far luce dentro di voi, nonostante tutta quella oscurità.