Vai al contenuto
Home » From

Questo posto non mi spezzerà

from
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Iconica all’ennesima potenza è la frase di From asserita da Boyd Stevens riferendosi all’indicibile dramma perpetuo e terrificante che si era catapultato nella sua vita. Egli però non pensa mai in prima persona, il suo agire è un vettore diretto agli altri, a tutti coloro che come lui si sono ritrovati in quella spaventosa città fantasma senza via d’uscita. Reduce dall’insostenibile senso di colpa per aver ucciso l’amatissima moglie Abby salvando così il figlio Ellis dal suo delirio, aveva capito nel tempo che quel posto fosse maledetto. Non si trattava infatti di una semplice e inquietante prigione a cielo aperto. Quei mostri che spuntavano di notte, con le sembianze di persone sorridenti o a loro care, appartenevano alla peggiore razza di cannibali. E pur avendo trovato lui stesso nella foresta quegli amuleti in grado di tenerli lontani, questi non garantivano loro un’esistenza normale.

Tuttavia, nonostante l’incontenibile paura repressa per rassicurare i suoi cari, la morte della moglie e il devastante scenario quotidiano, lui ha voluto gridare al cielo un dissacrante “no”! Ha deciso a un certo punto che, giorno dopo giorno, si sarebbe dedicato con profonda abnegazione a proteggere tutti quanti. Avrebbe spremuto le meningi senza mai distrarsi per trovare soluzioni in grado di salvarli, facendoli andare via da “questo posto”. Ciò gli sembrava fattibile al punto che, da ex comandante dell’esercito, si è assunto la responsabilità di ricoprire il ruolo di sceriffo e sindaco della città. Con sottile umiltà si è autoincoronato sovrano per un popolo che inizialmente non aveva neanche la forza per ripensarsi all’interno di una nuova società. Ed è intorno a questa premessa che From ha preso vita, divenendo il più inestimabile gioiello di Paramount +.

Boyd Stevens, sceriffo e sindaco di questo posto maledetto
MGM+

Boyd comincia ad assumersi la responsabilità degli abitanti del posto

Sarà sempre lui a dover assistere ai lamenti, ai timori e alle tragiche morti di ognuno di loro. Qualsiasi cosa accada in quel posto, Boyd è lì presente a camuffare la sua devastazione con autorità e audacia. Nel farlo, non ha però rinunciato al solido aiuto di pochi fidati. Non a caso dava molta considerazione ai consigli di Padre Khatri, una delle prime vittime dei mostri, alla stessa Donna e infine al giovane Kenny, che nomina con orgoglio vicesceriffo. Fino alla seconda stagione, quindi, la maggior parte delle sue scelte sembravano così calibrate da risultare quasi sempre congeniali alle situazioni in cui si imbatteva.

Tra tutti i suoi piani, però, Boyd non aveva considerato una variabile decisiva. Così come era successo a molti di loro, quel posto a un certo punto ti entra dentro e ti cambia. Pensiamo allo stesso Victor, alla povera Sara, a Tabitha e infine a Fatima. Questi sono soliti vivere momenti di dissociazione del sé, in cui eventi allucinatori sia visivi che uditivi li portano a provare un dolore sconosciuto o, peggio, a compiere azioni di cui non hanno il controllo.

Pertanto, senza remore, lo sceriffo di From tornerà nei meandri della foresta per scavare più a fondo. Lì andrà alla ricerca di risposte sfidando tutto quel male a distanza ravvicinata. Vagherà dunque con Sara tra gli alberi ed entrerà nell’albero magico finendo prigioniero in una strana torre. Lì incontrerà un uomo bicentenario che gli contaminerà il sangue, e da quel momento inizierà a sentire la voce della moglie e a vedere i morti come Padre Khatri (qui gli abbiamo dedicato un approfondimento), ammalandosi a tal punto da rendere necessaria una trasfusione con il sangue del figlio.

Ma non solo

Boyd riuscirà anche a ucciderlo uno di quei mostri, facendolo poi analizzare da Kristi. Tutto però risulterà invano. E come se non bastasse, scottante sarà per lui assistere alla cruenta morte della cara Tian-Chen Liu senza poter fare nulla. In quei tremendi minuti, lui stava capendo che qualcosa di strano quel posto pretendesse da lui.

Così, il dolore nel dover rivelare il dettaglio della dinamica della morte di sua madre a Kenny, che aveva dovuto subire già la terribile morte del padre, lo distrugge dentro. Per non parlare della scelta di salvare Tabitha appena rientrata dopo il suo viaggio, mentre abbandonava Randall alla mercé delle bestie. Ebbene, tutto questo elenco di situazioni riprovevoli e allucinanti, non fanno altro che illustrarci al meglio lo stato d’animo attuale di Boyd.

Boyd e Sara nella foresta alla ricerca di indizi su quel posto
MGM+

 É dunque comprensibile che durante la stagione 3 di From qualcosa in lui sia cambiato

Parlo sia all’interno della sua sfera emozionale sia nel suo approccio con chi lo circonda, e la cosa non può che essere reciproca. Quel posto lo sta rendendo esausto, scorbutico e privo di idee brillanti rispetto al suo debutto da autorità cittadina. Ora più che mai, si sente tra l’incudine e il martello. Se ne salva uno, l’altro è destinato a perire, se lascia loro alcune libertà, poco dopo è costretto a pentirsene. Il tutto ricordandosi comunque di tenere a bada i suoi nervi e gli impulsi bruti.

Egli si trova infine da solo ad affrontare tutto questo groviglio di problemi. Una volta che anche una come Donna gli piange tra le braccia e i membri della casa coloniale sembrano decimarsi ogni giorno, si rende conto che tutto sembra perduto. Questo però sta attento a non dirlo ad alta voce, visto che la maggior parte dei cittadini comincia a dubitare di lui e della sua gestione degli eventi.

Tuttavia, ha bisogno anche lui di sfogarsi come gli altri nel “posto” di From. Per questo ultimamente gli capita di esplodere emotivamente, come con la poliziotta che è arrivata con Tabitha e il padre di Victor. Non può prendersela con la sua gente, che non ha più lacrime e paranoie da consumare. Non ha più il tempo per respirare, Boyd. Deve anche tutelare la stessa Tabitha che, pur avendo avuto la sua unica e preziosa opportunità nel mondo vero, pare averla sprecata al vento.

Ma come glielo spiega adesso a tutti gli altri?

Nessuno dei personaggi di From vuole rimanere un minuto di più, come dice Fatima. E quando uno di loro infrange le regole ed entra nell’albero delle bottiglie, muore murato nella piscina della città davanti agli occhi impotenti di Boyd. Dunque, tutte le strade portano a lui che non sa più davvero cosa inventarsi per mettere in salvo i suoi e liberarli da quell’incubo senza fine (qui ci sono alcune delle teorie più popolari sulla serie). Appare dunque comprensibile chiedersi a questo punto se quel posto, in realtà, non lo avesse già spezzato. Lo vediamo ancora tutto intero, è chiaro, ma anche la sua stessa integrità si sta macchiando di oscurità, a lungo andare.

Chi riuscirebbe a mantenersi lucido e imparziale in questa circostanza? E ancora, chi di loro sarebbe riuscito a sopportare tutta la pressione che ha subito Boyd rimanendo comunque stabile fino a ora? Forse nessuno. Lui ha cercato in maniera magistrale di infondere la giusta ansia, quella che fa stare con gli occhi aperti, senza però spegnere i pochi barlumi di speranza rimasti. Anche se non abbiamo idea di come fosse prima, possiamo percepire quanti lati negativi del carattere abbia limato e quali pregi abbia invece cercato di esaltare. Lo vediamo lì che lotta ogni momento per non esplodere con la sua furia di fronte alle ingiustizie o alle avversità.

MGM+

Anche se l’ira veniva sempre fuori nelle circostanze peggiori di questo posto

Stupiti notiamo come da solo abbia anche imparato a consolare le persone che mostravano la sofferenza davanti ai suoi occhi. Lo fa in maniera un po’ ingessata e grossolana, è evidente, ma senza sentirsi mai un attimo distante o diverso da ognuno di loro. Il suo carisma si nutre infatti di autorevolezza e arguzia, ma anche e soprattutto di equità ed empatia. Noi possiamo pertanto sperare che la promessa fatta con ardore a se stesso, e di conseguenza a tutti gli altri, Boyd riesca a mantenerla.

Darla vinta a quel posto proprio adesso, dopo così tanti indizi, teorie e inestimabili eredità lostiane (qui abbiamo messo le due serie a confronto), sarebbe davvero un enorme peccato. Per il resto si sa, i sopravvissuti in From è raro che riescano a riconquistare un’esistenza serena. Ma l’impagabile soddisfazione di sfuggire all’intricato dilemma di quel posto sospeso potrebbe essere per Boyd e tutti gli altri un monito per godere ancora di più della nuova vita che verrà.

A questo punto, non ci resta che portare ancora un po’ di pazienza

Dobbiamo sperare che radiose rondini prendano il posto di quei spregevoli corvi. Che la primavera spazzi via quell’inaspettata neve e che quelle persone non comincino a vedere i confratelli come nemici. In fin dei conti, è soprattutto questo che ha cercato di evitare Boyd con ogni mezzo. Ha sempre puntato sul piccolo rivolo di umanità che accendeva ancora l’animo di ognuno di loro. E anche se all’alba di questa stagione di From (qui la recensione dell’ultimo episodio andato in onda) pare diminuire sempre più, noi confidiamo nella sua forza d’animo e nella sua ferrea determinazione.

É dura, Boyd, lo capiamo e ti siamo vicini. Ma ricordati del cipiglio superbo e del tono secco con cui hai pronunciato quella fatidica frase. Hai usato parole eroiche che ti rappresentano al meglio, e quando tutto sarà finito noi vogliamo ricordarti come colui che non le ha mai davvero tradite. Nonostante le ripetute cadute e le battaglie che, in fondo, hai lasciato vincere a questo inferno. Tu hai puntato alla guerra fin dall’inizio, e quella siamo certi che non ti spezzerà.