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From 3×02 – Le porte dei misteri cominciano a schiudersi

Un'immagine di Harold Perrinau in From
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From non arretra. Nessun dietrofront. Dopo una prima puntata pazzesca che ci ha voluto di-mostrare sin da subito come in questa terza stagione gli autori vogliano assumersi la responsabilità di andare oltre l’horror e l’approfondimento psicoemotivo dei personaggi – già punti di forza delle due precedenti tornate di episodi -, cominciando a porre le basi per la spiegazione e l’approfondimento dei misteri che attanagliano la terrificante cittadina, la seconda puntata della terza stagione sottolinea come l’intenzione sia quella di non arretrare di un millimetro rispetto a quanto premesso e promesso con la più che soddisfacente premiere del terzo capitolo di quella che, sempre più, si sta candidando come unica possibile erede di Lost.

Una puntata difficile, questa From 3×02, dal punto di vista emotivo. Una puntata che conferma quanto era già scontato dopo il finale della scorsa – ma lo sappiamo, ce lo hanno insegnato anni di serie tv: finchè non ne viene ufficialmente dichiarata la morte, un personaggio non è morto – Tian-Chen, uno dei personaggi più dolci della serie, è purtroppo morta dopo che i demoni di Fromville l’hanno dilaniata nella terribile notte della fuga degli animali. Una morte che ha shockato totalmente Boyd, lì presente e costretto a vedere la sofferenza della donna minuto per minuto, protagonista suo malgrado dello spettacolo raccapricciante posto in essere da quegli altrettanto raccapriccianti mostri. Una morte che ha shockato – ovviamente – anche suo figlio Kenny, appena tornato dall’evitabilissima gita notturna con Jim che però ha portato in dote un po’ di cibo al gruppo.

From 3×02 gioca con le emozioni degli spettatori evidenziando il contrasto tra il ritorno in città del vice-sceriffo – da sempre un personaggio pieno di speranza in un mondo pieno di desolazione – felice per aver trovato del cibo e la gelida accoglienza di un gruppo impegnato a seppellire sua madre. Tutti immobili, nel silenzio, finchè Boyd non si prende la responsabilità di farfugliare qualcosa e a quel punto Kenny capisce. Chiama sua madre disperatamente, ma capisce che stavolta non si affaccerà alla finestra per rispondergli.

Un'immagine di Kenny nella seconda puntata della terza stagione di From
From 3×02 (credits: MGM+)

From 3×02 è un episodio in cui i mostri lasciano un po’ di tregua al gruppo, dopo aver rischiato di spazzarlo via nella puntata precedente, e dove l’horror nel vero senso della parola lascia più spazio alla riflessione, all’introspezione, all’analisi. E al tentativo di continuare a dipanare i misteri cardine di questa serie. Anche se mentre quelli principali provano ad assumere una forma più decodificabile, ci sono alcuni misteri secondari che intanto si sviluppano. Come per esempio quello della gravidanza di Fatima, ormai sempre più preoccupante dati gli atteggiamenti della ragazza: vederla divorare il cibo marcio, frutto del precedente raccolto danneggiato, non promette nulla di buono. Ed è abbastanza chiaro che le disturbanti azioni della ragazza potrebbero portare ad ancor più disturbanti conseguenze che coinvolgono i mostri che popolano Fromville: di questo abbiamo parlato approfonditamente qui, in un articolo dedicato proprio al mistero della gravidanza di Fatima e alle sue azioni di questa puntata.

I misteri che hanno maggior possibilità di sviluppo concreto, di evoluzione concreta verso delle risposte che possano far cambiare marcia alla narrazione sono però distribuiti in parti pressochè uguali sui 3 lati del triangolo di personaggi formato da Tabitha Matthews, Jim Matthews e Victor. E la parte più interessante di questa stagione, ovviamente, riguarda quello che sta facendo Tabitha fuori dalla cittadina maledetta.

From 3×02 ci regala un’altra grande svolta nella storyline di Tabitha.

Inutile dire che ogni volta che il focus della narrazione si sposta su Tabitha, sobbalziamo tutti. Famelici di risposte, con dentro di noi quella tipica eccitazione che avevamo anche da piccoli quando sentivamo che eravamo vicini a scoprire qualcosa. Del resto, l’attrazione ancestrale per la risoluzione dei misteri fa parte della natura di qualsiasi essere umano. Così quando dalla desolazione di Fromville passiamo al mondo reale e al confronto tra il padre di Victor e Tabitha, siamo gasatissimi. Gasati al punto che vorremmo andare a raccontarlo a Boyd e soci quello che sta succedendo dall’altra parte, ma purtroppo non possiamo.

Insomma, Tabitha dopo aver portato un’innumerevole quantità di prove riesce finalmente a convincere il padre di Victor che non sta tentando di fregare nessuno e anzi, forse può essere l’unico appiglio di speranza anche per lui in una vita disperata, devastata dalla perdita e dalla sparizione nel nulla della sua intera famiglia e ormai affogata tristemente nell’alcol e in chissà cos’altro. Così l’uomo decide di avvicinarsi alla Matthews anche emotivamente, cucinandole un piccolo pranzo, trattandola con affabilità e dimostrando come il buon cuore di Victor provenga proprio da lui. Discutono un po’, Tabitha spiega cosa sia la mostruosa Fromville e a quel punto al padre di Victor viene un’illuminazione: tutto quello che sta sentendo l’aveva già sentito. E ha a che fare con sua moglie.

Un'immagine del padre di Victor nella terza puntata della seconda stagione di From
Credits: MGM+

Siamo pervasi da un brivido elettrico, e lo saremo ancora di più quando il padre di Victor porterà noi e Tabitha a scoprire cosa c’è nel seminterrato. Una frase che già di per se’ è terrorizzante, ma lo diventa ancor di più quando scopriamo effettivamente cosa ci sia, poi, in quel seminterrato. Dinnanzi a noi si apre uno scenario stracolmo di sinistri dipinti che erano frutto di visioni da parte della madre di Victor, visioni che la ossessionavano e che di fatto, come scopriremo noi assieme a Tabitha, raffigurano molte delle cose che succedono a Fromville. L’uomo racconta anche che aveva già sentito parlare dei bambini di cui gli ha parlato Tabitha, e che secondo la sua idea lei potrebbe essere una sorta di nuova prescelta per liberare Fromville dal male, così come lo era stata in precedenza sua moglie. E allega un triste spoiler: nessuno prima di lei ce l’ha fatta, quindi probabilmente anche Tabitha andrà incontro a un destino terribile.

Ci auguriamo ovviamente di no. E abbiamo la sensazione che, comunque, stavolta non sarà così, altrimenti non saremmo qui. Tabitha riuscirà a trovare una chiave di volta per risolvere una volta per tutte il mistero From, che dopo le ultime scoperte non è più chiaro di prima ma sembra avere il potenziale per poterlo diventare molto presto. Al momento, può essere ancora tutto. Un terribile esperimento o una specie di sottobranca dell’Inferno – perchè definirlo Purgatorio sarebbe fin troppo dolce e riduttivo – da cui si può anche uscire per ritornare nel mondo reale, come ha fatto Tabitha, ma serve incastrare una serie di tasselli al momento di difficile risoluzione.

La puntata si chiude con l’ennesima botta di inquietudine, questa in stile horror classico: un telefono che non avrebbe senso di squillare comincia a squillare, Jim risponde e dall’altro capo del telefono c’è suo figlio Thomas. Più probabilmente è qualcuno che si sta divertendo a riprodurne la voce (i mostri o i capi di questo disumanizzante esperimento). Ma comunque altra carne al fuoco. La cosa figa, però, è che gli sceneggiatori sembrano pronti. Pronti ad affrontare con coraggio tutto senza continuare a girare troppo intorno alle cose. Noi nel frattempo dobbiamo essere pazienti, perchè per cominciare a spiegare dei misteri che ci portiamo dietro da oltre due stagioni senza farlo in maniera raffazzonata non ci vorranno certo solo 2 o 3 puntate. Dovremo aspettare le ultime della stagione per avere risposte davvero concrete. Le porte cominciano a schiudersi, ma noi nel frattempo godiamoci questo viaggio senza smanie di risposte immediate. Un viaggio inquietante. Terribile. Eppure eccitante da morire.

Vincenzo Galdieri