Vai al contenuto
Home » Fullmetal Alchemist

Il principio dello scambio equivalente e il tema del sacrificio in Fullmetal Alchemist: Brotherood

fullmetal alchemist brotherhhod
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Delle tante storie di formazione raccontate negli anime, Fullmetal Alchemist: Brotherhood è una di quelle che punta dritta al cuore. Una di quelle che ti entra dentro con crescente intensità. Una di quelle che ti fanno ridere, emozionare, piangere e stringere il cuore in una morsa d’acciaio. Una di quelle che, terminata la sua visione, ti lasciano attonito, con un vuoto nel petto. Una serie così dannatamente ben scritta da essere riuscita a colpire, smuovere e commuovere più generazioni di spettatori, al pari di serie come Death Note.

Tratta dal celebre manga Fullmetal Alchemist (hagane no renkinjutsushi) dell’autrice Hiromu Arakawa e sua seconda versione animata, Fullmetal Alchemist: Brotherhood è stata, è, e sarà a lungo considerata come una vera e propria pietra miliare del genere shonen.

Un’opera di grandissimo valore che da un decennio risulta capace di appassionare milioni di fan in tutto il mondo. I suoi punti di forza? Un incredibile lavoro di world building e di costruzione psicologica dei personaggi, una sceneggiatura solida e senza sbavature, perfettamente fedele al manga originale, e sottotesti filosofici esplorati in maniera più che ottima. Fullmetal Alchemist: Brotherhood, infatti, raccontando i viaggi dei fratelli Edward e Alphonse Elric, pone lo spettatore nella condizione di affrontare importantissime tematiche esistenziali e sociali con una sensibilità e una visceralità tanto potenti da radicarsi in profondità e da farci trovare spunti di riflessione sempre nuovi.

Edward Elric in Fullmetal Alchemist: Brotherhood (640×360)

Tra i tanti concetti filosofici espressi nell’anime, oggi abbiamo oggi scelto di focalizzarci in particolare sul tema dello scambio equivalente, legge fondamentale che determina le regole alchemiche nel mondo della serie, e di quello del sacrificio, esplicato in modi differenti per ognuno dei personaggi coinvolti. Per fare ciò sarà per noi necessario poter parlare apertamente di tutte le svolte di trama della storia, quindi siete avvisati: allerta spoiler per tutti e 64 gli episodi dell’anime.

Senza sacrificio l’uomo non può ottenere nulla. Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos’altro che abbia il medesimo valore. In alchimia è chiamato “il principio dello scambio equivalente”. A quel tempo, noi eravamo sicuri che fosse anche la verità della vita.

Edward Elric

Lo scopriamo fin da subito: l’alchimia di Amestris, patria della maggior parte dei personaggi dell’anime, è definita da questa fondamentale legge: nulla si crea dal nulla e ogni trasformazione, ogni trasmutazione vuole il suo prezzo. È un principio cinico e limitante da cui non si può scappare e che sembra non poter in alcun modo essere aggirato. Nel nostro mondo ciò corrisponde alla Legge di conservazione della massa espressa da Antoine-Laurent de Lavoisier, la quale impone che “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma“. Da questo non si scampa: ogni azione ha il suo costo e i propri limiti: ci sono cose che nemmeno il più grande alchimista di sempre può ottenere, come la resurrezione di un morto, che costituisce uno dei più grandi tabù di tale scienza. Qualora anima o corpo vadano persi, è infatti impossibile ricreare la vita: solo se entrambi continuano a esistere (seppur separati, come nel caso di Alphonse) si può infatti riuscire a ottenere la ricomposizione della diade.

Fullmetal alchemist
Alphonse Elric (640×360)

Nonostante il sacro veto che impedisce la trasmutazione umana, sappiamo bene che spesso il cuore finisce per vincere sulla ragione: non solo per superbia, ma per amore. Ed e Al, così come anche la maestra Izumi, tentano infatti l’impossibile, fallendo miseramente ed essendo puniti dalla Verità con una karmica e cinica pena, proprio dal momento che un’anima ha un valore infinitamente più grande di semplici e meri composti chimici.

Tuttavia, in realtà, come presto veniamo a scoprire, anche lo scambio equivalente parrebbe poter essere aggirato grazie a una scappatoia, una scorciatoia che ignorerebbe questa sacra legge universale: la pietra filosofale, un oggetto miracoloso capace di superare qualsiasi limite e grazie al quale risolvere qualsiasi proprio problema. Sarà proprio il loro viaggio alla ricerca di tale leggendario artefatto a mettere i fratelli Elric al corrente dei drammi e delle cospirazioni che si annidano nella nazione, nonché dei folli piani del Padre per ottenere il potere del Fondatore e divenire l’essere perfetto. Ma presto la verità viene a galla: la pietra filosofale non ignora affatto la Legge dello scambio equivalente, anzi, essa è capace di fare quello che fa proprio poiché creata dal sacrificio di innumerevoli anime.

Fullmetal alchemist
Il portale della Verità (640×360)

Edward si ritrova senza una gamba e poi sacrifica un braccio per legare l’anima di Alphonse (che nel mentre ha perso il suo intero corpo) all’armatura, Izumi viene privata di parte degli organi interni dopo aver tentato di far tornare il figlio neonato. Ma anche Roy Mustang è costretto a pagare il pedaggio, a costo della vista, pur avendo compiuto una trasmutazione umana contro la propria volontà, segnale che la Verità agisce al di là della morale, applicando a chiunque la sua punizione. Un sacrificio che può colpire il fisico, i sogni, le aspirazioni, le relazioni, lo stesso futuro.

Sacrificio, ossia “una privazione o rinuncia deliberatamente affrontata o subita per necessità“.

È in questa definizione che si cela il significato che sta dietro a tutto Fullmetal Alchemist: rinuncia o perdita indotta, scelta o imposizione. Da un lato chi sceglie di fare di tutto per il ben dei propri cari, dall’altro chi è disposto a sacrificare le vite degli abitanti di un’intera nazione pur di realizzare i propri scopi.

A seguito di queste sconvolgenti rivelazioni Edward e Alphonse sanno esattamente come potrebbero riuscire a ottenere nuovamente i loro corpi, ma in più occasioni scelgono arbitrariamente di rinunciarvi in quanto sanno che non sarebbe giusto avvalersi di un sacrificio altrui e imposto da altri per rimediare a un errore di cui sanno di essere i soli responsabili. Scegliendo di continuare a soffrire pur di rimanere saldi ai loro principi, Edward e Alphonse non solo dimostrano una forza d’animo senza eguali, ma riescono paradossalmente anche a trovare un altro modo di aggirare il principio dello scambio equivalente, uno secondo il quale si può dare senza ricevere. Offrire il 100% di sé stessi senza pretendere nulla in cambio, ma ottenendolo comunque in virtù delle proprie azioni.

Van Hohenheim (640×360)

Ma a sacrificarsi non sono solo i due protagonisti di Fulllmetal Alchemist: dal redento Homunculus Greed all’onorevole Fu, fino al mastodontico Buccaneer, tutti uniti da un sentimento di protezione, amore e coraggio nei confronti del prossimo. È quello che fa Alphonse, in un atto di completa fiducia nei confronti del fratello, rinunciando a sé stesso, per ridonare il braccio a Ed, affinché quest’ultimo riesca a salvare la disperata situazione finale.

Rinunciare a tutto: è quello che personaggi come Edward e suo padre Van Hohenheim sono disposti a fare. È così che l’Alchimista d’Acciaio offre al Fondatore nient’altro che la sua personale Porta della Verità, ossia la sua l’alchimia, il potere assoluto, qualcosa di incalcolabile, ciò attorno al quale, da sempre, aveva costruito la propria vita, il fulcro della sua stessa identità. La risata dell’entità la ricordiamo ancora oggi “Risposta esatta“. Il principio dello scambio equivalente continua a esistere, ma è al contempo superato. Lo capiamo nel finale, dalle parole di Al e dal dialogo tra Winry e Ed: il mondo è troppo vario e mutevole per poter sottostare a un’unica legge.

Fullmetal Alchemist: Brotherhood (640×360)

Speranza. Speranza è ciò che i personaggi di Fullmetal Alchemist: Brotherhood ci fanno assaporare sul finale dell’anime, un frutto dolce, ma al contempo nostalgico: così, alla fine dei loro percorsi, mentre si accingono a intraprenderne di nuovi, essi ci danno il loro ultimo e prezioso insegnamento.

Una lezione senza dolore non ha senso dal momento che non si può ottenere nulla senza sacrificio… Ma quando si può fermare il dolore e superarlo, la gente ottiene un cuore forte che non perderà mai. Un cuore d’acciaio.”.

La chiusa finale di Fullmetal Alchemist: Brotherhood