Altra settimana, altra corsa e, assieme ad essa, un nuovo episodio del revival di Futurama, storica serie animata di Matt Groening (autore de I Simpson) che mescola commedia e fantascienza ritornata da poco sui nostri schermi grazie a Hulu e disponibile nel nostro paese grazie a Disney+. Dopo due puntate che, pur avendo mostrato i loro lati di interesse riallacciandosi al passato e cercando di aprirsi a nuove possibilità , non sono purtroppo riuscite a convincerci pienamente, questo terzo episodio sarà riuscito a farci tornare a rivivere i fasti del passato? Per scoprirlo restate con noi e la nostra recensione.
Attenzione: nel seguente articolo troverete spoiler su Futurama 11×03. Siete avvisati!
Purtroppo, lo dobbiamo dire: quella andata in onda nella giornata del 7 agosto su Disney + è, a nostro parere, la puntata più debole tra quelle finora presentate da questo revival. L’episodio in questione, infatti, si assesta su una mediocrità che, salvo rari momenti di guizzo creativo forniti da piccole battute ben piazzate e alcuni buffe gag, non è particolarmente riuscito a raccogliere il nostro entusiasmo. Quello che manca, infatti, è quella marcia in più che ha caratterizzato l’opera di Groening sin dai suoi primi passi, un elemento a sorpresa che possa essere in grado di colpire lo spettatore grazie alla propria originalità , sia che si tratti di una comicità creativa, sia che si tratti di una trama particolarmente accattivante/stramba/o dai risvolti inaspettatamente profondi. Ma di cosa parla in fin dei conti questa 11×03? E cosa non ha funzionato particolarmente?
Dopo essersi altamente indebitato con la Mafia dei Robot, il professor Farnsworth decide di partire insieme ai suoi impiegati per una corsa al tallio, elemento indispensabile per la produzione di microchip e il mercato dei bitcoin. La destinazione? Nientepopodimeno che il grande Ovest, una zona in cui arriva gente da ogni luogo per estrarre il prezioso materiale: stranamente, però, la cittadina in cui Fry e i suoi colleghi, pur presentando tecnologie tipiche del 3023, alieni e robot conserva il classico aspetto di un centro tipico del vecchio West, con tanto di saloon (con bordello annesso) dove Leela inizia a lavorare e pistoleri. Mentre il nostro Fry diviene l’assistente di un noto cowboy, Bender acquista un asinello, Zoidberg “esercita” la propria professione medica e gli altri membri della Planet Express a cui si aggiunge il piccolo Dwight (figlio di Ermes con cui quest’ultimo cerca di legare) tentano di reperire una buona quantità di tallio grazie al quale sperano di poter saldare l’ingente debito contratto da Farnsworth.
Nonostante alcune premesse interessanti come quella di parlare in chiave ironica del tema di bitcoin e di valute digitali che spesso sfociano in vera e propria truffa, dobbiamo infatti ammettere di non aver trovato molto convincente la puntata, che risulta non del tutto in grado di portare avanti storie particolarmente memorabili o divertenti. Ognuna delle varie sottotrame che vedono al centro i diversi personaggi di Futurama finisce infatti per risultare piuttosto dimenticabile e, salvo in rare eccezioni, non è neppure fonte di particolare divertimento.
Anche se ci ha fatto molto piacere rivedere personaggi terziari come il robot Roberto o il giovane Dwight, che non vedevamo su schermo da più di dieci anni, così come fare la conoscenza di nuovi volti come quello di Delilah, simpatica proprietaria del saloon dall’atteggiamento scostante e soggetto ai propri imprevedibili sbalzi d’umore, sembra quasi che la verve tipica dei vecchi tempi di Futurama sia in parte venuta meno. Trattasi di un problema di cui avevamo parlato anche negli scorsi episodi: nonostante dei begli spunti come l’elemento metanarrativo nella prima e il recupero di un episodio rimasto archiviato per vent’anni nel secondo, con il terzo episodio questo aspetto è diventato ancora più evidente: questa nuova Futurama sta scordando qualcosa di estremamente importate per il pubblico della serie, il divertimento, quella capacità di far ridere e riflettere allo stesso tempo, senza che la visione ne risulti appesantita.
Con questo vogliamo forse dire che la serie ha smesso di intrattenerleci? Non del tutto: nell’episodio sono presenti alcune sequenze che hanno saputo farci sorridere, ma conoscendo le potenzialità di cui questa storica serie è capace visto il suo glorioso passato, forse questo non ci basta più! Quello che manca è quella spinta in più: quelle battute originali piazzate al momento giusto, quella follia nonsense mischiata ai colpi di genio, quella grinta in più che ci veniva fornita da personaggi divertenti come Bender, Zoidberg e lo stesso Fry che, almeno per ora, ci sono apparsi solo come una versione più spenta di loro stessi rispetto al passato. Perfino lo spunto di partenza di questa Futurama 11×03, che vorrebbe riallacciarsi a tematiche della nostra contemporaneità , non riesce poi a lasciare nel segno e a imporsi grazie a una lettura particolarmente originale.
Anche se le sottotrame legate ai vari personaggi finiscono per andare a legarsi strettamente sul finale di episodio, esse non riescono comunque a ricomporre al meglio la situazione di partenza e finiscono per risultare alquanto superflue. Pensare che perfino il momento musicale che vede Bender come protagonista ci ha lasciato freddi più che divertiti, ci dispiace davvero tanto!
Insomma, Futurama 11×03 segna un passo indietro rispetto a quanto visto nelle prime due puntate del revival, non riuscendo a catturarci grazie a una scrittura originale e divertente e assestandosi in una mediocrità che non siamo soliti associare alla serie. Nonostante questa piccola delusione, siamo però pronti a ricrederci e a sperare di poter di nuove respirare quell’atmosfera divertita, ma a tratti anche molto profonda, tipica di questa straordinaria serie animata che ci ha accompagnato negli anni. Per capire fino in fondo se l’undicesima stagione di Futurama saprà farci ricredere regalandoci dei fantastici episodi non ci resta fare altro che aspettare. Il prossimo appuntamento va infatti su Disney+ a lunedì 14 agosto con il quarto episodio su dieci di questo revival.