Questa prima parte del revival di Futurama prodotta dalla piattaforma streaming Hulu e resa disponibile nel nostro Paese da Disney+ è stata caratterizzata da un variegato saliscendi: un alternarsi di puntate che, generalmente, hanno prodotto dei risultati positivi, ma che, di quando in quando hanno regalato anche alcuni scivoloni che non sono passati inosservati. Per puntate geniali come la 11×05 (Correlato agli articoli che hai visualizzato) abbiamo infatti avuto episodi dimenticabili come la 11×03 (Come l’ovest era 1010001) o la 11×09, la peggiore della stagione e probabilmente dell’intera serie animata. Un risultato nella media, quindi, che da un lato ci ricorda come Futurama possa essere ancora uno show capace di ironizzare con acume su tematiche legate all’attualità, ma che, d’altra parte, non riesce a mantenere sempre e comunque la propria brillantezza. Fortunatamente il decimo episodio di questo revival, l’ultimo della prima parte, grazie a degli ottimi spunti e a una fantastica resa, va a collocarsi, all’interno di una classifica delle puntate dell’undicesima stagione, come uno tra gli episodi migliori, se non il migliore in assoluto, a segno che, probabilmente, gli autori della serie hanno voluto lasciare il meglio alla fine. Ma andiamo con ordine e proviamo ad analizzarne con calma e attenzione i punti di forza.
Attenzione: seguiranno spoiler sulla 11×10 di Futurama, siete avvisati!
Cominciamo la nostra recensione con il dire che sicuramente questa decima puntata ha risollevato notevolmente la qualità della serie che, dopo l’episodio della scorsa settimana ci aveva lasciati alquanto freddi se non addirittura infastiditi. La 11×10, infatti, concentrandosi sulla teoria della simulazione riesce infatti a proporre moltissimi spunti di riflessione e di comicità che, seppur non raccolti in tutta la loro totalità, hanno saputo regalarci dei bei momenti, facendoci passare venti minuti in serenità. A differenza della scorsa settimana, non possiamo dirci di esserci annoiati e siamo stati ben curiosi di scoprire come i protagonisti si sarebbero comportati con i loro corrispettivi simulati e quali teorie avrebbero sostenuto. Fino in fondo si è infatti rivelata una puntata molto coerente con quello che è lo spirito della serie ponendoci di fronte al grande quesito:
Cosa faremmo se scoprissimo di vivere in una simulazione? Se fossimo davvero in una simulazione vorremmo saperlo? Meglio una triste consapevolezza o una beata ignoranza?
Questo è quello che si domandano gli impiegati della Planet Express e, in particolare Bender, che, essendo stato creato artificialmente e non essendo tecnicamente dotato di quella che potremmo definire “anima” si sente particolarmente vicino ai pixel che costituiscono i corrispettivi di sé stesso e dei suoi amici e che si sente in dovere di proteggere. La prima parte di Futurama 11×10 che va quasi a costituire un “episodio bottiglia” porta infatti i protagonisti a speculare sulla possibilità di essere solo pedine manovrate da qualcuno di esterno e a indagare sui temi dell’esistenzialismo in chiave scientifica e filosofica. Ecco allora che si va a riflettere sul libero arbitrio, sull’apparente futilità di una vita non pienamente propria e perfino sul “cogito” cartesiano, spunti ovviamente riletti in chiave ironica in perfetto stile Futurama. La ricetta dell’episodio, d’altra parte, è quella che ha reso grande la serie: abbiamo un marcato elemento fantascientifico, colpi di scena non banali, battute poste al punto giusto e una buona componente emotiva che va a colpire lo spettatore proprio sul finale. La scena che conclude l’episodio, accompagnata dalla meravigliosa Satellite, colpisce sul vivo e ci porta a empatizzare attivamente con quelli che sappiamo essere soltanto dei semplici pixel che però, ignari della propria natura, vivono pienamente la propria vita, un’esistenza che, secondo i calcoli del Professore, durerà nei secoli a venire. Un finale dolce, ma anche parecchio malinconico, a suo modo poetico.
Che importa quale sia la natura della nostra esistenza fintanto che sentiamo di poter essere felici e con le persone che amiamo? Forse a importare non è tanto il perché, ma il come e il cosa: come viviamo la vita che abbiamo e che ci è stata concessa.
Altro elemento positivo della puntata è stato quello di vedere i nostri amati protagonisti nella migliore versione di loro stessi: se nella 11×09 ci eravamo infastiditi per il trattamento riservato ai personaggi di Fry e Leela, in questa puntata ognuno dei membri della Planet Express si rivela coerente con sé stesso e con la propria caratterizzazione: Leela e Fry incarnano perfettamente la coppia cementata che si è costruita nel corso delle stagioni, il professor Farnsworth riveste la parte dello scienziato geniale dai tempi comici altissimi, Amy mostra finalmente il suo lato più brillante tempestandoci di domande e di interrogativi tanto da farci dubitare della nostra stessa esistenza. E Bender? Bender finalmente riprende un ruolo primario dopo essere stato tenuto in secondo piano per troppe puntate. La vera e propria crisi esistenziale mistica del robot ci ha fatto tornare in mente la stupenda Il mestiere di Dio (3×20/ 4×08 a seconda della suddivisione delle stagioni), che comunque rimane un gradino sopra in quanto a qualità.
Il fatto stesso che grazie al ritorno di Bender la serie ci suggerisca che i protagonisti stessi vivano in una simulazione potrebbe portare a due possibili scenari: da un lato che essi siano a loro volta frutto di una simulazione da parte di un ulteriore Professor Farnsworth, in un gioco di scatole cinesi possibilmente senza fine. Dall’altro, potremmo ipotizzare che la serie voglia giocare dal punto di vista metanarrativo: dopotutto, Fry, Leela, Bender e compagnia altro non sono che il frutto dell’immaginazione degli autori della serie, non esseri autonomi ma marionette in mano a sceneggiatori e ad animatori.
Dopo una battuta d’arresto causata da una puntata che sperimentando eccessivamente ci aveva privato dello spirito di Futurama, possiamo dire di essere rimasti oltremodo soddisfatti e appagati dalla 11×10, un episodio che funziona sotto tutti i punti di vista e che ci lascia con tanta voglia che la pausa prima del rilascio della seconda parte di stagione duri davvero poco. Dopotutto, se scritta bene, Futurama ci ha dimostrato di avere ancora qualcosa da dire, colpendoci sia con sagace ironia che con inaspettata profondità. Per ingannare l’attesa, non ci resta altro da fare se non procedere con un rewatch delle vecchie stagioni, disponibili solo su Disney+.