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Futurama 12×03: Un perfetto signor nessuno

Futurama 12x03
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Il terzo episodio della dodicesima stagione di Futurama, intitolato The Temp (Il precario), è approdato su Disney+ questa settimana, ricevendo un buon riscontro da parte di parecchi fan della serie animata fantascientifica di Matt Groening. Un condensato di umorismo, nostalgia e una trama con dei buoni risvolti, che ci ha tenuto compagnia per tutti i suoi venti minuti. Ma di che cosa parla Futurama 12×03? La storia ruota attorno al ritorno dell’iconico Frank. Come? Non ricordate il suo nome? Tranquilli, non è colpa vostra: l’episodio gioca infatti volutamente con gli spettatori, introducendo dal nulla un personaggio del passato su cui la serie stessa non si era mai soffermata. Come di preciso?

Ve lo raccontiamo nella nostra recensione con spoiler di Futurama 12×03. Buona lettura!

Futurama 12×03.

La narrazione dell’episodio prende il via in modo alquanto particolare. Leela ha una sensazione strana, come se qualcosa non andasse, nonostante tutto sembri nella norma. A disturbarla, anche se non sa di preciso il motivo è un personaggio estraneo agli spettatori, uno che indossa gli abiti di Fry e si comporta come lui (a eccezione del suo fare proattivo e servizievole), ma che chiaramente non è Fry. Eppure, incredibilmente, tutti i membri della Planet Express non sembrano accorgersi del cambiamento e partono per Omicron Persei 8, dove l’equipaggio fa da catering al banchetto per il rinnovo dei voti tra Lrrr e Nd-Nd, i sovrani degli Omicroniani, che abbiamo visto a più riprese nel corso delle stagioni di Futurama.

Tuttavia, Hermes e Farnsworth si rendono conto di un inspiegabile aumento della produttività a seguito di un viaggio presso la discarica dei libri.

La grande rivelazione di Futurama 12×03 arriva con un flashback. Esso ci riporta indietro di ben ventitré anni, immediatamente dopo gli eventi di Amazzoni in amore (3×01), uno degli episodi più memorabili di Futurama, in cui Fry e gli altri protagonisti si trovano prigionieri su un pianeta di donne amazzoni che praticano lo Snu-Snu. In quell’occasione, Fry rimane gravemente ferito per il troppo Snu-Snu e, per recuperare, va in ferie (Paradossalmente in Amazzonia). L’anonimo Frank viene quindi assunto, cosa che realizza i suoi sogni, ma, a causa della sua mancanza di personalità viene dimenticato sul pianeta Dalton-B, che funge da discarica per i libri non più utilizzati. Qui, abbandonato e dimenticato, Frank sopravvive mangiando i libri e assorbendo la conoscenza che trova tra le pagine di antichi testi, come l’Arte del Klang Foo, che gli permette di manipolare le menti.

Ventitré anni dopo, durante il rinnovo dei voti di Lrrr e Nd-Nd, la Planet Express si trova a passare nuovamente per Dalton B, recuperando Frank, che si sostituisce quindi subdolamente a Fry, che viceversa rimane intrappolato sul pianeta, tra libri e insettoidi.

Futurama

Frank è talmente solo, che inizialmente non tenta nemmeno di vendicarsi per essere stato dimenticato per più di un ventennio. Anzi, vuole solo sentirsi amato e apprezzato.

Per lui, essere Fry è un modo per realizzare quel desiderio, per avere finalmente un posto dove sentirsi a casa. La situazione raggiunge il climax quando su, Dalton-B, Fry riesce a far ricordare agli amici la sua identità e l’esito finale riporta la situazione allo status quo. Con i protagonisti che si dimenticano di nuovo di Frank e di tutto ciò che lo riguarda per tornare alla loro folle normalità.

Un episodio non sensazionale, ma sicuramente di buon livello, che presenta delle particolarità non solo per quanto riguarda la fantascienza e l’umorismo, ma anche in merito alla sua struttura, che parte in medias res, ci fa rituffare nel passato e poi fa proseguire la storyline principale. A emergere come assoluto protagonista è sicuramente il personaggio di F… Aspettate, com’è che si chiamava? A parte gli scherzi del caso, il personaggio di Frank, stereotipo suo malgrado della mediocrità e dell’essere anonimi, non è solo il villain (e stavolta a ragione) dell’episodio. Egli è una vera e propria figura tragica che, proprio in virtù della sua storia, funge da perfetto motore comico dell’episodio. Il fatto stesso che Futurama 12×03 si concluda in maniera anticlimatica, dal momento che i personaggi dimenticano il motivo stesso per cui si trovavano sul pianeta, è a suo modo geniale!

The Temp è quindi, seppur con qualche difetto, tra cui un inizio un po’ lento, un episodio che incarna perfettamente lo spirito di Futurama. In linea con il suo umorismo tanto sopra le righe e surreale, quanto cinico e tagliente.

Futurama 12x03
Futurama 12×03.

L’episodio riesce a fare satira su temi attuali come l’obsolescenza culturale e l’indifferenza della società moderna. Essa, infatti, sceglie i sostituti come se fossero cartacce da usare a piacimento, ma anche sull’inettitudine e l’incapacità di distinguersi. Anche la presenza di piccoli dettagli, come i riferimenti alla tecnologia futuristica fanno la differenza. Non mancano le consuete gag visive disseminate qua e là, che confermano che Futurama non ha perso il proprio tocco nel creare un universo coerente e ricco di dettagli, che è sempre stato uno dei suoi punti di forza.

Lodevole è poi l’abilità degli autori nel collegare eventi passati con nuove narrazioni, creando una continuità che gioca con la stessa storia della serie. Ciò è reso possibile grazie a riferimenti ad altre storie e momenti iconici della serie, come lo “Snu-Snu” e il ritorno di alcune immortali gag come quella del “pigiama” del Professor Farnsworth. Basta questo a rendere Futurama 12×03, una piccola perla? No. Nonostante alcune battute azzeccate e citazioni al punto giusto, in The Temp, la comicità non sempre funziona e alcune battute hanno ancora una volta faticato a farci ridere, a differenza delle storiche puntate.

Nonostante ciò, dopo un primo episodio deludente e un secondo che, nonostante i pregi, non ci aveva convinto completamente, The Temp, fa ulteriori passi in avanti, lanciando al contempo qualche non troppo velata critica alla crisi della cultura e all’importanza del tema della memoria, un bene prezioso per cui chiunque sarebbe disposto a lottare. Un segno del fatto che, anche dopo dodici stagioni, la serie ha ancora molto da offrire, una vera e propria veterana, dimostrando che c’è ancora molto da esplorare nel suo universo bizzarro e meraviglioso. Se la serie continuerà su questa strada, potremo aspettarci ancora molte altre storie indimenticabili.

Futurama era davvero arrivata dal futuro