Iperconsumismo, collezionismo che porta a compiere follie… Questi sono solo alcuni dei principali temi su cui si sofferma Futurama 12×08, scritta da Kristin Gore, diretta da Edmund Fong e intitolata Cuteness Overload o, in italiano Tenerezza eccessiva. Dopo averci fatto divertire ed entusiasmare per lo scorso episodio, dedicato a Conrad, ecco che la serie di Matt Groening si sofferma, ancora una volta su un personaggio secondario, stavolta Amy, su una scia che sta pian piano togliendo i riflettori da quello che, da sempre, è stato il terzetto protagonista formato da Fry, Leela e Bender. Una scelta che potrebbe piacere come infastidire i fan, ma che sta da un lato permettendo al revival di diventare sempre più corale, da un altro, da un altro di raccontare storie sempre nuove. La puntata ci avrà convinto?
Per scoprirlo, ecco a voi la nostra recensione di Futurama 12×08, disponibile solo su Disney+. Allerta spoiler attiva.
La narrazione si apre facendoci dare uno sguardo alla caotica vita familiare di Amy e Kif, ormai genitori, a partire dalla scorsa stagione, di tre figli: Mandy, Axl e Newt, dei bambini piuttosto viziati. Come fare per instillare in loro un po’ di giudizio? La risposta è semplice: portarli all’orfanotrofio dove Leela è cresciuta, per mostrare loro come la vita potrebbe essere più difficile se non fossero tanto fortunati e farli diventare più ubbidienti e meno capricciosi.
L’orfanotrofio è infatti un luogo fatiscente, misero e fangoso, ma ospita dei piccoli tesori.
Quando la piccola Mandy gioca con un’orfana con un Fuzzy Funbags, un piccolo peluche di una linea da collezione, Amy cade nella smania assoluta del collezionismo a tutti i costi. I Funbags sono infatti pupazzi assolutamente adorabili: la tenerezza che trasmettono sembra avere un potere quasi sovrannaturale, capace di soggiogare chiunque li veda. Una tenerezza che abbaglia e che spinge inevitabilmente alla loro ricerca. È in questo contesto che la puntata sviluppa una riflessione più profonda su come la società moderna sia guidata dall’ossessione per la novità e degli oggetti di tendenza nonostante una mancanza di utilità.
Il fenomeno dei Fuzzy Funbags diviene allora metafora di una cultura iper-consumistica, in cui gli oggetti vengono spesso percepiti non tanto per il loro valore intrinseco, per l’aspetto ludico o estetico, ma per la propria rarità o la propria capacità di assurgere a un particolare status. Collezionare non per il gusto stesso di farlo o per una passione per l’oggetto, ma per le possibilità economiche che esso può garantire una volta acquisito. Un po’ come accaduto con i giocattoli Beanie Babies negli Stati Uniti negli anni ’90 o, più recentemente, con la rinnovata riscoperta della carte Pòkemon. L’episodio ironizza con sagacia su come i consumatori siano facilmente manipolabili dal desiderio di possedere oggetti rari, aspetto che, talvolta, porta a compiere delle vere e proprie follie.
Amy, materialista viziata e amante del lusso, diventa il perfetto veicolo per dare forma a tali concetti.
Una volta scoperto che i Funbags sono collezionabili e che ne esistono circa 200 varianti, lo scarso interesse di Amy si trasforma in ossessione, la stessa che la porta ad abbandonare i propri stessi figli e ad approfittarsi di una povera orfanella. Una caccia, non una passione, destinata a morire quando la moda del momento inizia a venir meno, come mostrato a fine episodio. Quando l’esemplare più raro non è più solo, allora anche il resto dell’operazione crolla e quello che doveva essere un investimento sicuro finisce in discarica. Ma al di là della satira nei confronti del consumismo sfrenato, la serie offre anche altri interessanti spunti che si collegano con la nostra realtà.
Un altro tema centrale dell’episodio è infatti rappresentato dall’analisi che il Professor Farnsworth dà della tenerezza e di come essa sia utilizzata come arma di manipolazione emotiva. Un’evoluzione che portato gli esseri umani a trovare irresistibili alcune caratteristiche fisiche, come occhi grandi e teste sproporzionate nei cuccioli, legge scientifica che il Professore riesce perfino a misurare a suon di “Aww”.
Questa sequenza comica, seppur pensata per far ridere, mette in luce come la nostra reazione biologica a ciò che è “carino e coccoloso” possa essere sfruttata per manipolarci a livello di marketing. In un mondo in cui la percezione della bellezza e della tenerezza può essere costruita artificialmente, siamo tutti vulnerabili a essere condizionati dalle aziende che cercano di capitalizzare su questi istinti.
Ecco spiegato il successo del kawaii e di brand come quello di FunkoPoP!
Ma ecco che, immancabilmente, arriva il colpo di scena fantascientifico. I Funbags non sono solo peluche carini e collezionabili, ma anche una specie aliena pericolosa, il cui ventre è abitato da spore viventi pronte a invadere la Terra. Tutti questi alieni rispondono a un solo essere, l’Alfa, che qui corrisponde a Seppiolina, il più raro tra i pupazzi. Uno spunto che porta azione ma anche tanta comicità non solo per la svolta alla “Gremlins“, ma anche perché permette di rispolverare uno dei personaggi più amati di sempre della serie, come il vanesio e sciocco Zap Brannigan, mattatore di battute e di gag ben riuscite.
Il punto culminante dell’episodio vede Amy affrontare un dilemma morale: continuare a perseguire la sua ossessione per i Funbags o riconnettersi con la sua famiglia e mettere al primo posto i suoi figli. Amy, che inizialmente vedeva i Funbags come una soluzione ai suoi problemi familiari, capisce però finalmente che nessun oggetto può sostituire l’affetto e il tempo passato con i propri cari e fa ammenda per i propri errori, mentre un abbraccio pone vita, letteralmente, ai terribili piani di Seppiolina
Che dire, quindi di questa Futurama 12×08?
Un episodio forse non ai livelli degli ultimi, ma che resta su ottimi livelli, soprattutto per chi temeva che il revival potesse portare ad un abbassamento di qualità. Non è mancato neppure un grande cameo! Dobbiamo dire infatti che alla reazione disgustata dei membri della Planet Express di fronte al povero Bart Simpson e alle sue pupille a spille non abbiamo potuto fare a meno di farci una bella risata.
Insomma, Futurama 12×08 risulta essere un buonissimo episodio, capace di divertire, ma anche di far scattare in noi alcune riflessioni né scontate né banali, bilanciando brillantemente comicità, satira sociale e fantascienza.