Futurama, creata da Matt Groening, già ideatore de I Simpson, è una delle serie più amate e longeve della televisione animata. Uno show che continua a mescolare in maniera brillante fantascienza, commedia e satira finendo per influenzare profondamente non solo il mondo dell’animazione per adulti, ma anche della cultura pop. Debuttata nel 1999, la serie segue le avventure di Philip J. Fry, un ragazzo di New York che, dopo essere stato ibernato accidentalmente per mille anni, si risveglia nell’anno 3000. Fry si unisce alla Planet Express, una compagnia di consegne intergalattiche, lavorando al fianco di personaggi eccentrici come il robot Bender, la mutante Leela, e il bis-bis-bisnipote, il Professor Farnsworth. In questo articolo, esamineremo quindici curiosità e interessanti aneddoti che forse non conoscevate su Futurama, tra storie assurde e dettagli divertenti.
Ecco a voi 15 interessanti curiosità su Futurama!
Il titolo della serie
Il nome Futurama non è stato scelto a caso. Deriva infatti dalla Fiera Mondiale del 1939, svoltasi a New York. Durante quella fiera, la General Motors presentò una mostra chiamata proprio Futurama, progettata dal famoso designer industriale Norman Bel Geddes. L’esibizione immaginava un mondo futuro, dall’avanzata urbanizzazione e da innovazioni tecnologiche mai viste prima, tra autostrade sopraelevate e velocissime automobili. Era una visione ottimista e ambiziosa del futuro, molto simile all’universo di Futurama, in cui la tecnologia e il progresso giocano un ruolo cruciale.
Matt Groening e il suo team scelsero questo nome perché incarnava perfettamente l’idea di uno show ambientato in un futuro tecnologicamente utopico. A differenza della visione ottimistica della fiera del 1939, tuttavia, il futuro di Futurama è caotico e spesso surreale, come ci dà prova la sigla stessa della serie animata, con vetture volanti che si scontrano nel traffico aereo, tanto colore e dinamicità.
Il finale alternativo tagliato per il cane Seymour
Uno degli episodi più memorabili e toccanti di Futurama è sicuramente Jurassic Bark, in cui Fry scopre i resti fossilizzati del suo amato cane, Seymour. L’episodio, noto per essere un vero e proprio pugno emotivo, termina con la scena straziante del cane che, a seguito della fortuita ibernazione del suo padrone, aspetta Fry per tutta la vita, senza mai rivederlo.
Tuttavia, il finale in origine doveva essere molto diverso e decisamente meno tragico. Nella prima versione della sceneggiatura, gli autori avevano previsto che Fry scoprisse che Seymour aveva vissuto una vita lunga e felice dopo la sua scomparsa, andando avanti senza di lui. Questo finale, però, fu giudicato troppo leggero e venne scartato in favore di quello più malinconico e commovente che vediamo oggi. Secondo il produttore David X. Cohen, questa fu una decisione sofferta, ma alla fine si ritenne che il finale straziante avrebbe avuto un impatto emotivo maggiore e avrebbe reso l’episodio indimenticabile.
Gli autori ammettono che non si aspettavano la reazione emotiva così intensa da parte dei fan. La totalità degli spettatori si è dichiarata devastata emotivamente dall’episodio. Eppure, proprio questa intensità lo ha reso uno dei più iconici dell’intera serie, un toccante omaggio alla vera storia di Hachiko, un cane giapponese che attese il ritorno del suo padrone per anni dopo la sua morte.
Il linguaggio alieno
Una delle caratteristiche più distintive di Futurama è la presenza di specie aliene tra loro molto eterogenee. Come rappresentare i loro modi di comunicare? Gli autori hanno optato per due linguaggi. Il primo linguaggio alieno, costruito ad hoc per lo show. Il primo è relativamente semplice da decifrare: ogni simbolo alieno corrisponde a una lettera dell’alfabeto inglese. Ciò permette ai fan più attenti di tradurre messaggi nascosti nei cartelloni pubblicitari e negli sfondi della serie. Tuttavia, gli autori sapevano che il pubblico avrebbe presto decifrato questo linguaggio, così hanno creato un secondo linguaggio alieno, molto più complesso. Questo secondo sistema, apparso per la prima volta nella seconda stagione, richiede conoscenze matematiche per essere decifrato, cosa che la rende una sfida molto più impegnativa per gli spettatori più esperti.
A occuparsi di ciò c’è Ken Keeler, autore e sceneggiatore che può contare su un dottorato in matematica, che si diverte a inserire qua e là codici e sfide che stuzzichino l’attenzione e la curiosità dei fan.