All’interno di quella ristretta e fortunata categoria di prodotti mediali che sembrano destinati a restare nel cuore del pubblico, perché dotati di quel non so che che li rende indimenticabili, Futurama riveste un ruolo fondamentale.
Sì, perché la sitcom animata partorita dal genio creativo di Matt Groening può fregiarsi di aver narrato una storia che in qualche modo è stata in grado di segnare la nostra adolescenza, e i cui echi continuano a risuonare anche nella nostra vita adulta.
Trasmessa per la prima volta su Fox Channel il 28 marzo 1999, Futurama è rimasta nel cuore di molti e continua ad affascinare per la sua originalità e intelligenza. Eppure, nonostante il grande successo di pubblico, la sua vicenda produttiva è stata tutt’altro che semplice, e qui ci poniamo l’obiettivo di tracciare un resoconto e di illuminare gli alti e i bassi che hanno segnato la storia della messa in onda della sitcom.
Ma prima di addentrarci nella selva oscura dell’infinita sequela di cancellazioni, rinvii e inattese rinascite, facciamo un veloce recap della trama e delle caratteristiche che la rendono una delle serie tv animate più amate di sempre.
Siamo nel 1999, a New York, ed è l’ultimo dell’anno. Philip J. Fry è un ragazzo semplice e non troppo brillante, la cui unica occupazione è la consegna di pizza a domicilio per conto di un burbero pizzaiolo italoamericano. Neppure la sua vita sentimentale gli riserva troppe soddisfazioni, tanto che ha appena scoperto che la sua ragazza lo ha mollato per un altro.
La sera del 31 dicembre Fry si trova a dover consegnare una pizza in un laboratorio di criogenia e finisce per sbaglio in una capsula di conservazione, che lo congela e preserva il suo corpo per i successivi mille anni.
Si risveglia l’ultimo giorno dell’anno 2999, a “Nuova New York“, e in un mondo che gli appare totalmente stravolto. Tutto è cambiato, la società a cui era abituato non esiste più: strane creature popolano la città e i progressi della scienza hanno reso possibile l’impossibile, tanto che le macchine volanti e i viaggi interstellari sono all’ordine del giorno.
Per puro caso Fry riesce a trovare lavoro (di nuovo come fattorino!) presso la ditta di spedizioni spaziali di un suo pro-pro-pronipote, il professor Farnsworth, uno scienziato tanto geniale quanto folle. E i nuovi colleghi non saranno meno interessanti: lo strafottente robot Bender, l’insicuro dottor Zoidberg (un alieno dalle fattezze di aragosta) e soprattutto l’affascinante Leela, capitano della navicella della Planet Express dotata di un solo grande occhio, destinata a diventare l’unico e vero amore di Fry.
Queste le premesse di una storia che ha saputo mescolare fantascienza, commedia, sentimento e, soprattutto, satira politica e sociale in modo geniale e assolutamente innovativo.
Guardare Futurama significa immaginare il futuro con gli occhi di Matt Groening, e intravedere al di sotto della superficie comica e cartoonesca un’acuta critica mossa all’America iperconsumistica degli anni 2000.
Il pubblico non ha tardato a innamorarsi della serie, da molti ritenuta di egual valore rispetto ai più celebri Simpson per originalità e profondità dei temi trattati, ma ciò non sembra essere stato sufficiente a garantire un’evoluzione produttiva serena e lineare alle vicende dell’ingenuo Fry.
I problemi sono infatti iniziati presto, quando Groening e David X. Cohen, suo co-sceneggiatore, si sono scontrati con la Fox per l’orario di messa in onda del programma. Gli autori premevano per le 20.30 della domenica, come seguito de I Simpson, ma l’emittente insisteva sul trasmetterla in orario notturno e poi il martedì. Si è andati avanti così per un po’, ma presto Futurama fu nuovamente spostata alla domenica sera e, in seguito, anticipata alle 19. La programmazione prima di importanti eventi sportivi contribuì alla difficoltà di previsione della trasmissione dei nuovi episodi, e queste irregolarità andarono avanti con il proseguire delle stagioni e fino a metà della quarta, nel 2003, quando la Fox annunciò ufficialmente di aver interrotto la produzione della serie.
Dopo una breve (ma fortunata in termini di ascolto) parentesi di messa in onda delle repliche su Adult Swim, i diritti furono acquisiti solo nel 2005 da Comedy Central, che decise in seguito di produrre quattro film da distribuire inizialmente in dvd e poi in televisione, divisi nei sedici episodi di una quinta stagione. Stando ai piani dell’emittente, questa avrebbe dovuto essere l’ultima e segnare la conclusione della serie, ma nel 2010 la 20th Century Fox annunciò a sorpresa di aver rinnovato Futurama per ulteriori 26 episodi (la sesta stagione). Visti il plauso del pubblico e gli altissimi indici di ascolto, Comedy Central rinnovò la produzione di una settima e ultima stagione, andata in onda negli Stati Uniti tra il 2012 e il 2013.
Considerate le mille peripezie, sembra quasi strano pensare che Futurama abbia letteralmente fatto incetta di premi.
Sette Annie Awards, sei Emmy, due Writers Guild of America e due Environmental Media, oltre a una nomina all’ambito premio Nebula.
Tuttavia il riconoscimento più grande e duraturo è stato (e rimane) quello del pubblico, che ha visto nella sitcom un prodotto intelligente, divertente e profondo allo stesso tempo, in grado di trasfigurare su un piano fanta-comico una satira arguta e modernissima. Del resto, i numeri parlano chiaro: Rotten Tomatoes ha raccolto il 95% di pareri positivi tra quelli della critica e, soprattutto, del pubblico, che nonostante l’inizio claudicante sulla Fox ha poi dimostrato di amare lo show riservandogli ascolti altissimi (la trasmissione di Futurama su Comedy Central nel 2010 è stata la più apprezzata nella storia del network).
E sembrerebbe proprio che le sorprese non siano finite, perché stando a recenti rumors (di cui vi parliamo meglio qui) una reunion del vecchio cast di doppiatori non sarebbe del tutto da escludere. Una notizia, questa, che indurrebbe i più affezionati a sperare in un possibile prosieguo della avventure di Fry.
Fino a quel momento, che ci auguriamo possa arrivare il prima possibile, potremo comunque continuare a rivedere la serie completa sul catalogo Amazon. Perché, ammettiamolo, la vera forza di Futurama risiede nell’essere uno di quei rari show che non sanno cosa significhi invecchiare e che continuano ad avere qualcosa da dire nonostante il passare del tempo.