Siamo giunti all’epilogo; ormai è tempo di capire se è vero che “Il Nord non dimentica“. L’epica conclusione di una battaglia preparata in tutte queste puntate sta per giungere e, sicuramente, non sarà priva di colpi di scena. Ovviamente, spoiler alert per chi non ha visto fino alla 6×08 di Game of Thrones.
Jon Snow sta tornando a casa; dopo essere ritornato in vita ed essersi ricongiunto con sua sorella Sansa, il bastardo ha solo un ostacolo che si frappone fra il Nord e lui: Ramsay Bolton. Tuttavia, Jon non è solo; in realtà, possiamo anche dire che non è in grande compagnia. Diciamo che è comunque riuscito a radunare un esercito grazie principalmente alla buona reputazione di cui nutre fra i Bruti (che gli garantiranno circa 2000 uomini) e alle capacità oratorie di ser Davos, che gli hanno garantito “ben” 62 uomini. Non rispettate invece, altre vecchie alleanze. Jon Snow deve dunque fare i conti con un esercito risicato, con apparentemente l’unico vantaggio di poter contare su guerrieri che sono abituati al freddo del Nord (elemento che mancava invece nell’esercito di Stannis, e che ha portato alla sua disfatta). Tuttavia, è molto difficile non considerare l’esercito di Jon sfavorito per la vittoria finale: il bastardo deve a tutti i costi recuperare il possesso di ciò che appartiene a lui ma soprattutto alla sorella, per rimettere ordine e giustizia in quella parte di Nord da troppo tempo stuprata e maltrattata: Grande Inverno.
Dall’altra parte si schiera l’altro bastardo, Ramsay Bolton: pazzo, folle, maniaco, patricida e assetato di potere ma soprattutto attuale reggente a Grande Inverno. Il vantaggio di trovarsi già a Grande Inverno è notevole ma, purtroppo, non è l’unico: Ramsay ha un vero esercito a sua disposizione (non sappiamo la precisa entità, ma quello che ha sconfitto Stannis era decisamente molto numeroso). Il personaggio da circa 3 puntate a questa parte è sparito: l’ultima volta lo abbiamo visto all’opera mentre uccideva Osha e comunicava, in una lettera dal sapore di dichiarazione di guerra, a Jon Snow la sua volontà di uccidere il fratello Rickon, tenuto in ostaggio. Il tempo in cui non lo abbiamo visto sarà senza dubbio recuperato in questo epico scontro al Nord, che in un modo o nell’altro decreterà una svolta decisiva per gli equilibri della storia.
In pratica la domanda è: basterà a Ramsay la superiorità numerica? Normalmente la risposta sarebbe positiva, ma ricordiamoci che è il Trono di Spade, e soprattutto che è la nona puntata: succede sempre qualcosa di sconvolgente alla nona puntata di ogni stagione. Grandi epiche battaglie della letteratura e della cinematografia (fantasy e non) hanno a volte visto trionfare l’esercito meno numeroso: un esempio clamoroso è il Signore degli Anelli. Ovviamente ci sono ricorsi storici in cui l’esiguo numero di un esercito è stata prova di grande tenacia e resistenza, ma ha solo rinviato la disfatta (i circa 300 uomini di Leonida alle Termopili nella guerra dei greci contro la Persia). Cosa aspettarsi dunque è quasi imprevedibile, perciò affidarsi alle sensazioni sembra la soluzione più limpida: Jon Snow vincerà e riconquisterà Grande Inverno. Il ruolo di Sansa, che ha in questa stagione vissuto la sua maggiore trasformazione, è stato fondamentale e sicuramente lo sarà ancora; ci chiediamo se il Nord risparmierà Jon (cosa probabile), mentre non è impossibile assistere a sacrifici importanti: ser Davos e Tormund potrebbero essere indiziati importanti.
Sarà dunque il campo di battaglia a parlare: non sono pochi a fare il tifo per Jon Snow, su questo non c’è dubbio. Cosa la vittoria dell’uno o dell’altro implicherebbe è arduo dirlo: sicuramente, quella di Ramsay non cambierebbe molto la sua situazione, visto che è già padrone di Grande Inverno. Il Nord, e in particolare Grande Inverno, hanno però una sola legittima reggente: gli Stark.