Buonasera e benvenuti alla seconda puntata di Penelope, l’attesa del piacere è essa stessa il piacere?!
Nella scorsa puntata abbiamo descritto e analizzato scientificamente, SPUDORATAMENTE e inequivocabilmente l’antropologia di New Girl. Per chi se la fosse persa o per chi ama ascoltare all’infinito la mia soave voce, ecco qui il link utile per (ri)apprezzarla.
Quest’oggi cambiamo invece argomento, voliamo sulla groppa di un drago dalle maestose fattezze e imprecisabili squame rugose. Parleremo della Nata dalla tempesta, Non bruciata, Madre dei Draghi, eccettera eccetera eccetera, Daenerys Targaryen.
Ecco, partiamo da questo lunghissimo e insensatissimo nome. Un insieme di appellativi ridondanti e fighetti a coronare le tendenze borghesotte e colleriche di una bipede in fondo uguale a tutti noi. Nata dalla tempesta, cosa vorrà dire? Che forse ce l’ha portata in dono un lampo a ciel sereno? Oppure che come una dea è nata dalla potenza della pioggia? Ebbene miei cari amici no. É solita chiamarsi così perché quando stava nascendo fuori era brutto tempo. Bene, non vorrei essere blasfemo ma mi pare di ricordare di essere nato in un giorno di pioggia, ma io sono umile e mi faccio chiamare solo Alberto Angela. Ma la nostra borghesotta ha fame di fama e quindi si dice che sia anche Madre di tre draghi.
Adesso, vogliate tutti scusare i miei modesti studi accademici, ma una persona per essere chiamata madre biologica, i figli li deve sfornare da qualche parte. A me sovviene che a questa le tre uova le hanno pure regalate. Insomma, si evita i nove mesi di gonfiore, di irritabilità e sofferenze varie ed è pure passibile di denuncia per rapimento di minori, e non solo, perché poi potrebbe anche essere accusata di abbandono degli stessi.
Menomale che a quel tempo gli avvocati non esistevano.
Un po’ di pietà bisogna pur mostrarla a questa monumentale, MAESTOSA, STUPEFACENTE donna di alto borgo. La sua adolescenza non è stata semplice. Non fece in tempo ad entrare in questa delittuosa fase che quegli anni furono per lei già densi di bollente femminilità, come direbbe la mia collega Franca. Viene infatti costretta da suo fratello Viserys a sposare Khal Drogo, un omone dagli indescrivibili bicipiti e pure da qualcos’altro che però la nostra buona Daeny ha saputo invece descrivere bene. Divertitevi tutti.
Ammettetelo che avete cliccato, tutti ninfomani siete eh.
Ma io sono un uomo di scienza che non giudica e che invece condivide il suo modesto scibile con voi. E quindi continuiamo. Secondo il più discreto fardello di conoscenza e astuzia del fratello, lo sposalizio di Daeny avrebbe portato lui e la casa Targaryen a sedere ancora una volta sul Trono dei Sette Regni. Ma il tontolone, chiamiamolo benevolmente così, non aveva fatto i conti con il contabile e quindi viene ridicolmente ucciso da Momoa, alias Drogo, mentre Daeny assiste alla scena e se la ride allegramente.
In questo periodo Daenerys Targaryen conosce un certo Jorah Mormont che le offre i suoi servigi. Eh. Jorah, la ragazza è minorenne ed ha già dato prova dei suoi animaleschi istinti. Neanche a farlo apposta, rimane incinta di Drogo. La sua gravidanza purtroppo non dura a lungo, a causa del tradimento barbaro e meschino di una sacerdotessa, che non solo la priva della maternità, ma le uccide anche il marito. Tra le tante nefandezze però, lei esce illesa dal rogo in cui lei stessa, coraggiosamente e con anche un po’ di pirlaggine, si è tuffata. Facendo schiudere così anche le tre uova di drago diventando la nuova Khaleesi. Girl Power come si direbbe di questi tempi.
Acquisito il suo miserissimo, tiratissimo khalasar, Daenerys Tragaryen si dirige insieme al suo amico Jorah, che ci spera ancora, alla volta di Astapor. Qui, trova ad accoglierla un esercito di virili, coraggiosi, minacciosissimi Immacolati. Inutile dire che questo sia pane per i suoi denti, vista la sua più volte sottolineata tendenza alla ninfomania. Riesce comunque con grande autocontrollo a tenere a bada i suoi ardori e guadagna a suon di fuochi e fiamme anche l’esercito degli Immacolati con annessa consigliera Missandei.
Daenerys Targaryen continua così la sua volata tra le città spronando il suo entourage con inni alla vittoria e alla libertà. Famoso di quel tempo era il solfeggio Fischia il vento scandito dalla marcia cadenzata dei soldati in cammino.
Colpita da un ardente impeto comunista libera anche la Città di Yunkai che le dona l’ennesima etichetta da scriversi sulle mani, altrimenti è possibile che se la scordi, di Mhysa.
Approdati alle porte di Meereen, la passione tra Daenerys Targaryen e Daario Naharis si fa incandescente e assistiamo al primo vero tradimento a Jorah Mormont che ci fa proprio compassione, magari la prossima puntata la dedichiamo a lui. Ma nel mentre perde le due città che precedentemente aveva conquistato. Fa un passo avanti e dieci indietro.
Ma chi, io?
Ecco cari amici, abbiamo trovato ulteriori conferme degli insaziabili istinti lombari di questa donna.
E’ arrivato il tempo di scomodare anche l’amato Sigmund Freud perché sappiamo tutti che l’infanzia gioca un ruolo cruciale nell’equilibrio psichico di una persona e Daenerys Targaryen prima o poi queste mancanze le doveva in qualche modo dimostrare, perché ad un certo punto si perde un figlio e rinchiude gli altri due in una catacomba. Mi sa proprio che non vincerà il premio mamma dell’anno.
Allontanata anche dal figlio ritrovato da poco decide di vendicarsi malamente con i figli altrui, tali Figli dell’Arpia che poco prima avevano sterminato alcuni suoi alleati. Colta da improvvisa cupidigia e irritabilità, come neanche in tempi di mestruo, sfama i suoi draghi con un nobile. E qui la sua irrimediabile esplosione di energia primordiale viene calmata dall’arrivo di Tyrion e Jorah, che dopo l’ennesimo rifiuto era stato messo al bando.
Ma l’ignoranza è dura da estirpare e una donna al comando, in quei tempi così ottusi e privi di apertura mentale, viene notata da un gruppo di conservatori che non perdono tempo e la catturano. La brutta copia di Khal Drogo la esorta a servire il suo Khalasar stando con le altre vedove a guardia del Tempio, ma è di Daenerys Targaryen che stiamo parlando, mica di pizza e fichi. E allora la donna ricomincia a dare fuoco a tutto e a tutti. Che donna splendida, STRAORDINARIA. Monumentale. Continua infine la lotta di Jorah Mormont per uscire dal suo stato di Friendzone perenne puntando tutto sulla compassione. Spera infatti che la donna, sapendo che ha contratto il Morbo Grigio, lo accompagni a cercare una cura. Invece lo lascia andare solo, inerme verso una morte più che certa.
Morto, o quasi, un Jorah se ne fa un altro.
Al suo cospetto adesso abbiamo un giovane di bella presenza, un buon partito. Costui però vuole il suo aiuto per sconfiggere i fantomatici Estranei. Daenerys Targaryen però ha un’ossessione: la fame di fama. Gli ordina quindi di prostrarsi dinanzi a lei e proclamarla Regina, ma Jon no, non vuole arrendersi a una donna. Varie chiamate e processi vari intercorrono tra i due che chiedono le proprie ragioni senza dare retta a quelle dell’altro. E quando il collo comincia a farci male come dopo aver guardato mezz’ora di tennis dal vivo, Jon comincia a vedere nel Bend the knee la soluzione migliore alle sue paranoie. Ed è a quel punto però che Jorah fa ritorno, sano, salvo e profumato.