**DISCLAIMER: Enrico Mentana non ha mai condotto (ancora) una maratona nel mondo di Westeros; sebbene qualcuno dichiari di aver visto Paolo Celata aggirarsi per Essos. Quanto segue è solo il frutto delirante dell’immaginazione di Hall of Series**
Dopo le avventure della caduta dei governi, exit poll, primarie ed elezioni amministrative, politiche e regionali, Enrico Mentana non riusciva più a trovare un evento degno di essere raccontato. Desideroso di immergersi in una nuova ed estenuante #MaratonaMentana, dopo aver sentito parlare di una certa “lunga notte” che si apprestava ad arrivare il 6 maggio 2019, il direttore ha spedito tutti i suoi inviati a documentare in presa diretta la Battaglia di Grande Inverno. Ovvero la battaglia finale della Grande Guerra: l’esercito dei vivi contro l’esercito dei morti guidati dal Night King. Paolo Celata, Alessandra Sardoni e altri prodi inviati sono andati per noi a Winterfell, sede di Casa Stark e capitale del Nord. Se avete visto l’episodio 8×03 di Game of Thrones intitolato The Long Night, ma avete perso l’emozionante diretta di Enrico Mentana, siamo qui per rimediare (se li avete persi entrambi, allora non proseguite la lettura per evitare SPOILER).
Enrico Mentana: «Sarà una lunga notte, cari telespettatori. Io sarò solo un riempitivo. In fondo, siamo degli apostrofi di variazione cromatica tra le parole Jon e Snow»
L’inviato Paolo Celata è già sul posto, al sicuro, nel castello di Grande Inverno mentre gli altri sono dislocati sul campo di battaglia. In studio, il conduttore Enrico Mentana ha chiesto l’intervento degli esperti dell’argomento che parteciperanno all’analisi della situazione in corso.
Enrico Mentana: «Eccoci qua. Ci siamo tutti. Preparatevi a un’ambientazione più lugubre dell’elezione dei sindaci del 2016: calma, caffè e pure una sigaretta perché l’evento che stiamo per seguire sarà un vero godimento. Buona sera Makkok, sei pronto a illustrare per noi lo scontro bellico in procinto di iniziare? Buona sera Lucia Annunziata e ai due dioscuri della trasmissione: Marco da Milano e Franco Bechis. Vedo e saluto anche Aldo Cazzullo. E immancabilmente, il decano: Marcello Sorgi. Questa sera, cari telespettatori, abbiamo l’onore di avere qui con noi il medievista Alessandro Barbero. Alessandro, sei emozionato?»
Alessandro Barbero: «Sì, lo ammetto. Allora, la serie è molto divertente, anche se dopo la terza stagione mi si è allentata la tensione. Io che faccio il medievista mi scoccio sempre a guardare le serie tv storiche perché soffro: sono piene di errori. Ma qui siamo in un mondo inventato. Siamo nel fantasy! Enrico, io mi divertirò, ma qui non c’entro proprio nulla.»
Enrico Mentana: «Va bene, fa niente, Alessandro. Ci sono le armature, i cavalieri, le lance. Poi facciamo una foto di gruppo. Ma entriamo nel vivo della situazione. Colleghiamoci con Paolo Celata che dov’è? A Buckingham Palace?»
Paolo Celata: «Buonasera direttore. No, Siamo al centro della regione del Nord di Westeros lungo la Strada del Re che va da Capo Tempesta alla Barriera. Siamo all’estremità orientale della Foresta del Lupo, a nord del ramo occidentale del Coltello Bianco e di Castel Cerwyn. La tensione è indescrivibile. Fuori e dentro il castello è tutto pronto per lo scontro: l’inverno sta arrivando. Questa volta per davvero.»
Enrico Mentana: «Paolo, ma non ti vediamo, sei andato a prendere una boccata d’aria? Ci sei Paolo? Regia, perché è così scuro? Intanto andiamo da Raniero Altavilla che sta cercando di strappare una dichiarazione a Samwell Tarly prima del proverbiale fischio d’inizio. Raniero, ti sembra agitato?»
Raniero Altavilla: «Buona sera direttore. Ebbene sì, Samwell si sta aggirando nervoso nel castello. Non vorrebbe raggiungere gli altri sul campo, ma non vuole nemmeno passare come codardo»
Enrico Mentana: «Raniero, non riusciamo a vedere nemmeno te. Stiamo per assistere alla battaglia più importante di Game of Thrones dopo quella dei Bastardi. Regia, per favore, non fate scherzi!»
Lucia Annunziata: «Confermo direttore. Si tratta della resa dei conti tra i vivi e il popolo misto di Estranei e Non Morti. Uno scontro annunciato sin dall’inizio dell’avventura. Il Night King si appresta a cancellare “la storia”, eliminando Brandon Stark, niente meno che il nuovo Three-Eyed Raven.»
Enrico Mentana: «A occhio e croce, nel castello, c’è più gente di quanta se ne possa ospitare. In questo momento vediamo Bran, solenne e silenzioso, dirigersi da qualche parte. In che modo parteciperà alla battaglia? Se vede il futuro, ha già previsto l’esito dello scontro? Purtroppo non vuole rilasciare dichiarazioni. Alessandra Sardoni, ci sei? Ti voglio più incalzante. Vabbè che è una maratona, ma sei in fondo»
Alessandra Sardoni: «Sì, direttore. Venga, venga, siamo sul campo di battaglia. Come vede, c’è un silenzio, lasciatemelo dire, spettrale. C’è tantissima gente dentro il castello, ma fuori non sono abbastanza. Jon Snow teme che non ce la faranno a fronteggiare i non-morti.»
Enrico Mentana: «Accidenti, male, male. Ricordiamone la formazione: un’alleanza di eserciti dei vivi, tra cui le forze degli Stark, degli Arryn e dei Targaryen. Le armate di Daenerys sono composte da 100.000 Dothraki e poco meno di 8000 Immacolati. L’esercito avversario è – per ovvie ragioni – quello dato vincente. I vivi, dal canto loro, hanno Bran, che è l’obiettivo principale. Tuttavia non si esprime in merito alla sua strategia. Poi abbiamo il vetro di drago e l’acciaio di Valyria. Non mi sembrano elementi sufficienti. L’unico punto di forza, a questo punto, è la tenacia del comandante, che ultimamente non ne azzecca una. Marco da Milano, qual è a tuo avviso la minaccia più grande?»
Marco da Milano: «Oltre alla poca lucidità di Snow? Ritengo che il drago non-morto Viserion rappresenti la minaccia peggiore. Nemmeno la condizione di “non-morti” degli avversari è da sottovalutare.»
Enrico Mentana: «Va beh Marco, non c’è bisogno di ridere delle sciagure altrui. Mi zoomate su quei giannizzeri di Jon Snow e Daenerys Targaryen. Intanto, Alessandra, sappiamo il numero approssimativo dell’esercito nemico? Abbiamo notizie di Melisandre? La Donna Rossa potrebbe ancora salvare il salvabile. Intanto ricordiamo che Jaime Lannister è arrivato da solo. Cersei non rispetterà gli accordi presi al vertice alla Fossa del Drago dunque non invierà alcuna truppa di Casa Lannister. Un chiarissimo gesto di ostilità che preannuncia delle contromisure estreme.»
Marcello Sorgi: «Un atto decisamente ostile, Enrico. Cersei Lannister dimostra poca lungimiranza perché qualora vincesse l’esercito dei vivi, avrà Westeros contro»
Lucia Annunziata: «Sorgi, però, non dica sciocchezze. In ogni caso avrà vinto Cersei: così risparmia il suo esercito, che è nettamente superiore a questi quattro selvaggi, e tampona i non-morti. A patto che rimanga qualcosa di vivo»
Alessandra Sardoni: «Direttore, direttore, direttore: Melisandre è apparsa dal buio, a cavallo. Sta pregando in alto valyriano affinché il Signore della Luce infuochi gli arakh dei Dothraki. Eccoci, direttore: è iniziata.»
Mentana: «Ah, finalmente un po’ di luce, e ci voleva tanto. Vediamo un doveroso scambio di Valar morghulis, valar dohaeris ed ecco che la Donna Rossa entra nel castello. Celata, vedo un assembramento. Nel castello c’è un’atmosfera un po’ troppo rilassata, sbaglio?»
Alessandra Sardoni: «Direttore, lo scontro è iniziato. Torce, urla e terrore. Oh no. Si mette male: i non-morti stanno travolgendo i Dothraki.»
Mentana: «Cerchiamo di riempire questi minuti di assordante silenzio con la pubblicità… Anzi no! Ecco che arriva un cavallo»
Alessandra Sardoni: «Sì, direttore, ne stanno tornando indietro in molti. Ora è il turno degli Immacolati e dei bruti»
Mentana: «Sono momenti di panico e terrore, cari telespettatori. Non facciamo altro che chiederci: cosa aspettano Jon Snow e Daenerys. Perché non intervengono? Finalmente! Ecco i draghi. E ecco anche Zoro che è venuto in taxi a trovarci»
Marco da Milano: «Direttore, non è stata una grande mossa quella di Snow. Non si può affrontare un esercito di non-morti così, con la stessa strategia con cui si affronta un normale esercito. Il Re della Notte ha il clima dalla sua parte.»
Alessandra Sardoni: «Che dramma direttore. Abbiamo perso Eddison Tollett, morto per salvare Samwell.»
Lucia Annunziata: «La Donna Rossa, come prognosticavo, si è rivelata l’unica a poter qualcosa contro il Re della Notte, per ora. Mi chiedo cosa stiano aspettando nel castello, lasciando Tyrion fuori dai giochi. Lasciare uno stratega come lui nelle cripte non ha molto senso»
Mentana: «Eccellente. Questa te l’eri preparata! Ragazzi, ma i non-morti possono attraversare il fuoco? Calma, clama, calma. Sembra proprio di sì! Non è detta l’ultima. Mentre Jon Snow prende un albero in faccia dietro l’atro, Celata ci chiede il collegamento dal castello»
Aldo Cazzullo: «Per completezza d’informazione: Jamie e Brienne Tart, eroi indiscussi della stagione.»
Mentana: «Aldo Cazzullo, per caso ti è partita “la ship”, come dicono i giovani?»
Paolo Celata: «Direttore, sembra quel film con Brad Pitt: i non-morti sono riusciti a oltrepassare le mura e la coraggiosa Lyanna Mormont si è gettata a capofitto su un gigante non-morto. Nulla da fare per la piccola, però, che è stata spappolata viva, ma ha ucciso il gigante. Solo dolore e morte al castello. Arya intanto tiene testa a tutti, anche a Sandor. Direttore, qui si matte male: dobbiamo abbandonare il posto.»
Mentana: «Celata, ma cosa dici? Resta là, non mi faccia un Caporetto! Abbiamo notizie da Sardoni? Cari telespettatori: siamo in stallo. L’esercito dei non-morti non può essere arrestato, servirebbe un miracolo. Servirebbe Bran, ma pare che se ne stia pensieroso sotto l’albero a prendere freddo. Celata, il ragazzo sta ancora continuando a parlare per enigmi? Si è fatto anche un viaggetto astrale, dicono.»
Franco Bechis: «Posso dire che la cosa più divertente della trasmissione è il drago non-morto? I draghi veri, invece, inutili come un impianto di riscaldamento a Dubai»
Marco da Milano: «Lo dicevo io che il drago non-morto sarebbe stato il jolly degli avversari. In fondo è solo un drago che sputa ghiaccio, perché non riescono ad abbatterlo? Hanno due draghi vivi per la miseria! Il fuoco batte il ghiaccio, almeno a morra cinese.»
Dopo interminabili ore di ipotesi, collegamenti, squartamenti, calcoli matematici e strategie belliche, tra il buio dei corridoi del castello, i morti che resuscitano e il Re della Notte ignifugo, Mentana getta la spugna.
Mentana: «Una carneficina, signori. Non c’è altro che io possa aggiungere. Non ho più notizie da Sardoni e Celata. Alzo le mani per la prima volta nella mia lunga e faticosa carriera. Sono spacciati. Siamo spacciati. Attenzione, dalla regia ci dicono che Arya, convinta dalla Donna Rossa, con un balzo alla Michael Jordan alle spalle dello spilungone ha portato a casa la giornata, tra l’altro facendo esplodere i non-morti come quella volta che giocai con la cristalleria di mia nonna. Che ansia signori, e che momenti memorabili di televisione catturati in appena dieci ore di diretta. Purtroppo non abbiamo visto la scena, ma dicono che Arya sia stata leggendaria. Tanto quanto la sconfitta elettorale di chi so io. Makkox, tu sei riuscito a portare a casa la giornata?»
Makkox: «Diretto’, ho fatto quello che ho potuto. Che faccio, mostro?»
Enrico Mentana: «Vai, Makkok, mostra»
Makkox:
Enrico Mentana: «Va beh, questo è il bello della diretta: si fa quel che si può. Aspettiamo dei dati reali per chiamare la vittoria? Pare che i vivi abbiano vinto. Ma siamo certi che arriveranno tempi peggiori. Sono le 6:45 di mattina, la Donna Rossa si è accasciata a terra… E con questa immagine albeggiante, poetica e terribile chiudiamo il collegamento con Westeros. Tanto qui abbiamo altri Draghi da pelare.»
Alessandro Barbero: «Grazie Enrico. Non mi emozionavo così dalla Guerra della secchia rapita del 1325!»