#7 Melisandre
Abbiamo disprezzato Melisandre per moltissimo tempo, con un picco assoluto rappresentato dalla morte di Shireen nella quinta stagione. Tuttavia un attimo dopo aver assistito a quella morte orrenda e ingiusta, ci siamo ritrovati a sperare proprio in nella strega rossa.
In parte per Melisandre si può parlare di evoluzione, ma in parte è stato il suo svelamento quello che ci ha colpito di più.
Alla fine delle quinta stagione di Game of Thrones e per tutta la sesta abbiamo conosciuto un nuovo volto di Melisandre: la fanatica e arrogante sacerdotessa ha compreso il suo sbaglio, e sulle sue spalle porta il peso di quell’errore fatale.
Lei aveva fede in un dio che si era mostrato più volte, e che più volte le aveva dato prova di essere dalla sua parte. L’aveva sempre guidata e la sua cieca fede, per quanto ai nostri occhi assolutamente insensata, era comunque giustificata da fatti reali e soprattutto da intenzioni benevole.
Melisandre sa che la vera battaglia deve ancora arrivare, e sa che quella battaglia non si combatterà tra questo o quel re, ma tra i vivi e i morti.
Melisandre è tra i pochi in Game of Thrones davvero consapevole di ciò che il futuro riserva loro, ed è tra i pochi in grado di fronteggiarlo, ed è solo alla luce di questo che aveva sempre combattuto le sue battaglie.
Ma infine la sacerdotessa si è sbagliata. Quanta forza ci vuole per ammettere nel proprio fanatismo di essersi sbagliati?
Nella sesta stagione di Game of Thrones, Melisandre è una donna fallita, una donna che naviga nelle conseguenze dei propri errori e nel dubbio che da essi scaturisce. Tuttavia è altrettanto consapevole che deve trovare la forza di andare avanti e di fare ciò che va fatto.
Nel momento in cui più si sente abbandonata dal suo dio, ecco che il fuoco e la vita ritornano per suo tramite in Jon Snow, e una nuova speranza torna con lui.