10) Mance Rayder

Le differenze tra libro e serie mostrano due approcci diversi al personaggio. Nei libri, Mance è una figura complessa, un leader strategico che continua a essere rilevante anche dopo la sua apparente morte, mentre la serie lo tratteggia in maniera più diretta e tragica, con una conclusione definitiva che elimina molte delle sfumature della sua storia.
Nei romanzi, Mance è un ex membro dei Guardiani della Notte che ha disertato dopo essersi sentito soffocato dalle loro rigide regole, specialmente il divieto di legami personali. Ha vissuto tra i Bruti, ne ha compreso la cultura e si è guadagnato il rispetto di molte tribù, unificandole con l’obiettivo di condurle a sud della Barriera per sfuggire all’inverno e agli Estranei. È un uomo carismatico e intelligente, più un leader che un guerriero, e il suo comando si basa più sulla diplomazia che sulla forza. Nonostante la sua ribellione contro i Guardiani della Notte, è un personaggio con un forte senso dell’onore e una visione chiara di cosa sia necessario per la sopravvivenza della sua gente.
Dopo la sconfitta alla Battaglia del Castello Nero, Stannis Baratheon lo fa prigioniero e giustiziandolo sul rogo per volontà di Melisandre. Tuttavia, nei libri il Mance che muore è in realtà Rattleshirt, il Lord delle Ossa, grazie a un’illusione magica della sacerdotessa rossa. Mance, sotto le spoglie del Lord delle Ossa, parte poi in missione a Grande Inverno per salvare la falsa Arya Stark (Jeyne Poole). Questo rende la sua storia molto più intricata e aperta a possibili sviluppi futuri.
Nello show, Mance mantiene il suo ruolo di unificatore dei Bruti e antagonista/alleato riluttante di Jon Snow, ma il suo destino è molto più lineare.
Dopo la sconfitta contro Stannis, brucia sul rogo, e a differenza dei libri, la sua morte appare reale e definitiva. Jon Snow gli risparmia le sofferenze uccidendolo con una freccia prima che le fiamme lo consumino completamente. Questo elimina del tutto la sottotrama del falso Arya e l’uso dell’illusione di Melisandre, semplificando la storia e riducendo il ruolo di Mance a quello di un capo sconfitto piuttosto che di una pedina ancora attiva nel gioco del trono.
11) Ser Barristan Selmy

Ser Barristan Selmy è uno dei personaggi più nobili e rispettati de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, nonché un esempio vivente del codice cavalleresco nella sua forma più pura.
Nei libri e nella serie Game of Thrones, la sua storia segue un percorso simile all’inizio, ma poi prende strade molto diverse, specialmente nella seconda metà della sua apparizione.
Nei libri, Barristan è un leggendario cavaliere della Guardia Reale, un uomo d’onore che ha servito diversi re con fedeltà incrollabile. Nonostante la sua reputazione impeccabile, re Joffrey e il Concilio Ristretto lo umiliano pubblicamente, congedandolo dalla Guardia Reale in favore di Jaime Lannister, un atto che Barristan considera un grave insulto. Dopo la sua cacciata, sparisce per un po’, solo per ricomparire a Essos sotto il falso nome di Arstan Barbabianca, dove si mette al servizio di Daenerys Targaryen.
Inizialmente, si presenta come un umile scudiero, nascondendo la sua vera identità per testare la giovane regina prima di rivelarsi. Una volta riconosciuto, diventa una delle sue guide più sagge e fedeli, offrendole consigli e avvertendola sui pericoli della sua corte. Dopo che Daenerys scompare a bordo di Drogon, Barristan assume un ruolo di comando a Meereen, diventando una figura centrale nelle guerre della città. Nei libri, è ancora vivo e impegnato nella gestione della situazione politica e militare mentre cerca di mantenere l’ordine in assenza della regina.
Nella serie tv, il suo personaggio segue un arco simile all’inizio ma con una conclusione molto diversa. Dopo il suo congedo da Approdo del Re, viaggia direttamente a Essos per unirsi a Daenerys senza l’espediente della falsa identità. La sua lealtà e saggezza sono chiare, ma il suo ruolo è meno prominente rispetto ai libri. Non diventa mai un vero leader politico e non ha lo stesso peso nelle decisioni strategiche di Meereen. La differenza più drastica sta nella sua morte. Mentre nei libri è ancora vivo, nella serie viene ucciso prematuramente in uno scontro con i Figli dell’Arpia. Un evento che molti fan hanno considerato un’occasione mancata, dato il potenziale del personaggio.
12) Grenn & Pypar

Nei libri, Grenn è inizialmente un ragazzo grande e goffo, soprannominato “Toro” per la sua stazza, ma anche insicuro e facilmente impressionabile. Con il tempo, grazie all’addestramento e all’influenza di Jon, diventa un guerriero leale e determinato, acquisendo sicurezza e forza. Pypar, invece, detto Pyp, è un ragazzo minuto e agile, molto spiritoso e sempre pronto a scherzare, portando leggerezza tra i confratelli. Era un apprendista attore prima di finire alla Barriera, vittima di un’ingiustizia. Entrambi accompagnano Jon nelle sue prime esperienze nei Guardiani della Notte e restano tra i suoi più fedeli amici.
Nel corso di Game of Thrones, le loro personalità vengono mantenute abbastanza fedeli, ma il loro destino cambia.
Grenn e Pyp restano vicini a Jon e fanno parte del gruppo che cresce con lui alla Barriera. Tuttavia, mentre nei libri entrambi sopravvivono fino a diventare membri importanti della guarnigione della Barriera, nella serie muoiono durante la battaglia contro i bruti. Grenn affronta un momento eroico in cui guida un manipolo di uomini contro il gigante che attacca il tunnel della Barriera, mentre Pyp muore in combattimento, ucciso da una freccia di Ygritte.
Le modifiche servono a intensificare l’impatto emotivo della battaglia e a dare maggiore drammaticità alla guerra alla Barriera, condensando il destino di vari personaggi. Nei libri, invece, entrambi sopravvivono a lungo e continuano a far parte della storia di Jon alla Barriera, mantenendo il loro ruolo di amici e confratelli.