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5 cose che non devono accadere nella settima stagione di Game of Thrones

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Ormai mancano pochissimi giorni, e noi non stiamo più nella pelle. Solo a sentire l’inizio di uno spot sulla settima stagione di Game of Thrones ci scorrono i brividi lungo la schiena. In questi lunghissimi mesi ci siamo fatti mille teorie e fantasie in testa, in base alla visione delle precedenti stagioni, oppure perché siamo dei fan inguaribili.

Ma, in tutte le teorie, ci sono dei punti su cui non siamo disposti a negoziare: ecco cosa non vorremmo mai che accadesse nella prossima, attesissima, freddissima, settima stagione di Game of Thrones.

1. MORTE DI JON SNOW (DI NUOVO)

Game of Thrones

Non potremmo reggere, questa volta. La resurrezione di Jon Snow nella scorsa stagione è stato forse il colpo di scena più telefonato di sempre, e non ci ha stupito perché nel profondo lo sapevamo già, che non ci avrebbe lasciato così. Ma se Jon è resuscitato, è stato per uno scopo più grande, che va oltre al riprendersi Grande Inverno e a diventarne il Lord.

Lui è probabilmente una delle chiavi principali della lotta al grande freddo, la vera grande battaglia che nessuno ha ancora mai combattuto. Lui lo può fare perché è ancora benvoluto dai Guardiani della Notte, ha il loro appoggio e la loro collaborazione, è un leader (sebbene riluttante), conosce molto bene la minaccia che attende Westeros, è un metamorfo e questo gli dà una forza che pochi hanno. E poi, glielo ha chiesto Tyrion.

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