5. DAENERYS SALE SUL TRONO, E CI RESTA
Abbassa quel ditino, Dany: il trono potrà anche essere tuo di diritto, ma non hai mai avuto la stoffa della regnante. Daenerys è l’esempio di come non basti un nome altisonante (anzi, nel suo caso, tanti), una schiera di consiglieri, tre draghi, un esercito di lanzichenecchi, una manciata di buone intenzioni, per essere una regina.
Di tutti i suoi buoni propositi, fino ad ora, non ne è andato in buca neanche uno: i suoi sudditi ad Essos la odiano, e a ragione, il suo consigliere più fidato la vendeva regolarmente alle spie del Continente Occidentale, i suoi draghi sono stati relegati per mesi in uno scantinato e ora probabilmente hanno qualche disturbo mentale come ogni animale domestico Targaryen che si rispetti.
Sbarcherà a Westeros, e troverà ad accoglierla un popolo che non la conosce, e che lei non conosce, a cui dovrà imporre, nuovamente, il suo pugno di ferro per farsi rispettare. E la cosa più tragicomica di tutte è che proprio sul più bello rischierà di perdere il suo regno per via di una minaccia sotto zero e decisamente poco disposta a scendere a patti di cui, finora, non si era minimamente occupata.
Daenerys non deve essere regina anche perché sarebbe il finale che tutti si aspettano: invece di acclamare regina colei che in groppa al suo drago proietta un’ombra enorme, sarebbe bello vedere sul Trono di Spade un piccolo uomo capace di proiettare, da solo, una grande ombra.