9-10) JAIME LANNISTER & DORNE:
La storyline che ha subito il più radicale dei cambiamenti è quella di Jaime Lannister, nella quale rientrarno anche i personaggi di Dorne. Lui in realtà sarebbe dovuto partire per Delta delle Acque e conquistare l’ultimo possedimento dei Tully. Lì avrebbe affrontato un cambiamento importante da un punto di vista emotivo, che lo avrebbe allontanato definitivamente da sua sorella/amante Cersei.
Cosa ha funzionato: E’ stato interessante vedere Jaime, uomo ormai maturo grazie alle esperienze passate nelle precedenti quattro stagioni, avere a che fare con una famiglia che non nutre poi molto affetto per i Lannister. O almeno è quello che crede. La situazione a Dorne è complicata ed è stato pure commovente vederlo partire in missione per Myrcella, come se tutto di un tratto volesse prendersi delle responsabilità, dedicandosi a ciò che ritiene importante, sua figlia, che alla fine gli dichiara anche di sapere la verità.
Cosa non ha funzionato: Il duo Jaime e Bronn ha portato dell’ironia in una serie già fin troppo piena di tragedie. Il problema è che tutta la storyline di Dorne si è poi trasformata in una barzelletta. Anche qui a causa di alcuni cambiamenti nei personaggi. Ellaria Sand, compagnia del defunto Oberyn in realtà non ha mai cercato di vendicarsi. Sono invece le figlie dell’uomo, le Serpi delle Sabbie, a volerlo fare. In entrambi gli universi vengono scoperte fin da subito e imprigionate.
In realtà è tutto molto più complesso. A mandare avanti la storyline di Dorne è un personaggio omesso: Arianne, figlia del nuovo principe Doran, fratello di Oberyn. La ragazza è affezionata a Myrcella e conoscendo i complotti crescenti vuole non solo salvarla ma anche farla diventare la regina di diritto al Trono di Spade. Decide di portarla via, ma qualcuno la tradisce e la giovane Lannister/Baratheon perde un orecchio, evento che causa l’imprigionamento di Arianne stessa.
E’ stato scelto di omettere tutto questo, con la speranza che la storyline potesse risultare interessante con l’aggiunta di Jaime. In realtà, nonostante le grandi premesse, tutto si trasforma in una piccola battaglia fallimentare che non ha portato allo sviluppo ne dei personaggi, ne della storyline stessa che però alla fine termina con la morte di Myrcella per avvelenamento. Un altro elemento di shock.
A questo punto mi auguro che questa esperienza porti Jaime Lannister a fare un cambiamento che lo avvicini al personaggio complicato e più maturo dei libri.
Abbiamo terminato questo lungo elenco di storyline, dove si evince che in realtà non tutti i cambiamenti apportati hanno fatto danni. Il difetto maggiore si è riscontrato nel poco sviluppo dei personaggi e della loro introspezione, cosa ha che provocato infatti l’ira dei fan, in particolare dei lettori che si erano innamorati di altri personaggi e di ben altri percorsi. Detto ciò, dobbiamo ovviamente tenere conto che nel processo di scrittura molte cose devono essere obbligatoriamente omesse e che in mancanza di materiale (come nel caso di Sansa), ci si è dovuti arrangiare in qualche modo.
Il team creativo della serie televisiva ha sicuramente fatto un grande sforzo per fare rientrare le varie storyline nella storia generale, ma in molti punti ha lasciato che le risoluzioni fossero troppo frettolose, decidendo che l’impatto visivo (tipico comunque dei prodotti di questo genere) avesse più spazio rispetto all’introspezione che chi come me legge la saga letteraria sa essere fin troppo complessa da rappresentare. Soprattutto, come dimostrato in questa stagione, per la televisione.
Infine, per terminare questo già lungo discorso, voglio anche ricordare che l’autore dei libri, George Martin, sta ritardando la pubblicazione degli ultimi due romanzi della saga e questo non solo rende noi lettori più intransigenti e suscettibili, ma probabilmente metterà (e avrà già messo) in difficoltà gli autori della serie ormai sempre più decisi a percorrere una strada diversa.
Questi due fattori sono la vera causa della spaccatura tra i due prodotti che, a questo punto, dobbiamo accettare così come sono, con la speranza, almeno, che qualche personaggio si salvi da un punto di vista non solo fisico ma anche introspettivo. Le critiche più costruttive, come quella che ho cercato di fare io, non sono mai fatte per cattiveria o perché ci si voglia lamentare a prescindere, ma sempre perché si spera nella qualità del prodotto che si ama.
(Un saluto agli amici di Team Sansa e L’immane disgusto di Varys nei confronti dell’umanità.)