È difficile scrivere una recensione quando si è ancora molto scossi da ciò che si è visto. Questa settimana Game of Thrones ha terminato l’episodio con quindici minuti degni di un finale di stagione, che hanno messo le basi per qualcosa di possibilmente ancora più epico.
Tutto è iniziato con la solita routine. I personaggi sono alle prese con queste nuovissime sistemazioni, dove prevalgono strani sensi dell’onore e di orgoglio. Come accade a Cersei, la quale continua a negare ciò di cui è accusata nascondendo il suo disagio dietro una finta compostezza che abbandona immediatamente nel momento in cui nessuno la sta guardando. Oppure Theon/Reek che sembra ormai completamente fedele ai Bolton, nonostante la rivelazione fatta a Sansa, servita probabilmente a consolidare la fiducia della ragazza in lui, nonostante tutto. La scena della confessione però non ha avuto la giusta carica emotiva, probabilmente a causa della sua rapidità. Sansa sembra veramente persa a questo punto. Le sue parole continuano ad essere taglienti, ma ad esse purtroppo non seguono determinanti azioni. Almeno, non ancora.
Ad Arya Stark, invece, vengono assegnate le prime missioni nelle quali sembra esserci in qualche modo un senso di onore. Uccidere i prepotenti per far bene ai poveri e ai deboli. Ma, potrebbe essere molto più complicato di così. Nonostante la scoperta dei “mille volti”, resta tutto ancora un mistero.
Anche Tyrion e Daenerys, dopo l’incontro tanto atteso, sembrano essere molto legati al concetto di onore. Si stanno studiando a vicenda e seppur le loro conversazioni sembrino essere state povere a livello di contenuti (non ci hanno dato informazioni nuove sulla trama, ne sui personaggi in sé), in futuro questo duo potrebbe sorprenderci. Ci sarà davvero la fatidica e questa volta reale partenza per la conquista del trono di spade? Tyrion non sembra convinto. Consiglia a Daenerys di restare nella ex baia degli schiavisti e di continuare a regnare lì. Come mai? Non vuole che lei diventi la legittima sovrana di Westeros o, come sembra di capire, vuole evitare che lei si ritrovi in mezzo a quella che ormai sembra una guerra senza fine destinata solo a degenerare? Danerys però è determinata. Vuole spezzare “la ruota” composta da tutte le altre casate. Chissà se la fortuna sia tornata a girare dalla sua parte.
Passiamo invece al momento più inaspettato dell’episodio che è qualcosa di quasi totalmente nuovo rispetto ai fatti scritti nei libri di George Martin. L’anno scorso i lettori sono rimasti decisamente sorpresi dalle grandi rivelazioni fatte sui White Walkers e su i loro poteri. Quest’anno gli autori di Game of Thrones hanno deciso di farli tornare più in “forma” che mai, inscenando una battaglia magari non epica dal punto di vista numerico, come quelle che siamo abituati a vedere nei prodotti fantasy, ma decisamente suggestiva e, come scrivevo all’inizio dell’articolo, da finale di stagione. La scelta di dare più spazio ai White Walkers sembra essere stata accettata anche da chi stava iniziando a criticare la serie, perché dopotutto la storia è iniziata proprio con queste creature sinistre.
Jon Snow è uno dei pochi personaggi ad essere stato totalmente consapevole, sin dall’inizio, della minaccia che rappresentano, per questo vuole convincere i suoi confratelli e i Bruti ad allearsi. La sua storyline in questo episodio sembrava essersi risolta per il meglio. Buona parte dei Bruti aveva accettato l’alleanza perché di certo consapevole a sua volta dei pericoli presenti a nord della barriera. Anche il pubblico ne è a conoscenza, ma non avevamo mai visto i White Walkers all’opera, non come questa volta. Negli ultimi quindici minuti la temuta minaccia si presenta proprio di fronte a loro e si diffonde rapidamente. Gli zombie (perché è di questo che si tratta, alla fine) di ghiaccio sono forti e veloci e non sono certamente facili da uccidere. Per di più, ci sono i White Walkers (comparsi in maniera suggestiva in cima ad una delle montagne e in sella a dei cavalli) queste figure magiche che riescono a riportare in vita i morti con immediatezza.
Il giovane Jon Snow, già uno degli eroi per eccellenza, scopre di poterli sconfiggere con la sua spada, ma gli è quasi costato la vita. Ogni momento di quel combattimento sembrava essere il punto finale, il cliffhanger della storia. Quindici minuti di pura suspense terminati con un inteso scambio di sguardi tra Jon e uno dei boss dei White Walkers, in cui gli unici rumori di fondo erano il gelido vento del nord e i corpi dei non-morti appena risorti.
Solitamente Game of Thrones riserva le grandi battaglie o i grandi eventi al penultimo episodio della stagione. Quest’anno invece ci hanno sorpreso dando il giusto spazio ai, probabilmente, veri antagonisti della saga. Come se non bastasse, le teorie sul destino di Jon Snow (e sulle sue origini) sembrano essere sempre più chiare. A questo punto potrebbe essere davvero lui l’essenza del “ghiaccio e del fuoco” che fanno da titolo alla saga? Prima però bisogna fare i conti con i draghi…
L’ottavo episodio di Game of Thrones ha avuto un finale sorprendente e ricco di azione. La storia inizia ad entrare nel suo meglio, caricandosi per il finale vero e proprio che vedremo tra due settimane.
(Un saluto agli amici di Team Sansa e Game of Thrones ITALIA!)