#2 Jaime e Cersei Lannister
In principio il nostro odio nei loro confronti era abbastanza paritario, poi lentamente abbiamo visto quanto bene i due gemelli si bilanciassero.
Cersei era la moglie frustrata di un re ubriacone, che per qualche motivo aveva suscitato la nostra simpatia. Però provate a immaginare come potrebbe farci sentire essere sposati con un grasso ubriacone innamorato di un fantasma?
Cersei era in fin dei conti una donna comprensibile: ambiziosa e assetata di potere, questo è vero, ma comunque una madre il cui unico obiettivo era proteggere i suoi figli.
Jaime dal canto suo ci venne presentato come il giovane rampollo arrogante della più potente casata di Westeros. Lui ha compiuto il vero primo atto drammatico in Game of Thrones, è a lui che dobbiamo il nostro battesimo della disillusione. Inoltre si era macchiato di tradimento e regicidio, per cui non possiamo proprio dire di averlo apprezzato all’inizio. Ma poi le cose cambiano, o forse nel suo caso è meglio dire che si svelano.
Abbiamo tutti questa ferma convinzione che Jaime sia cresciuto: certo, è maturato molto soprattutto dopo che gli è stata tagliata la mano con cui, combinazione, aveva spinto il giovane Stark (… e la ruota continua a girare…), ma molti aspetti positivi di questo personaggio non sono frutto della crescita, ma semplicemente di ciò che man mano abbiamo conosciuto di lui.
Cersei allo stesso modo aveva nascosta dentro di sé una regina.
Dietro alla madre intenzionata a proteggere i propri figli, c’era una regina pronta a prendersi il potere e il trono di spade. Fin dalla prima stagione era chiaro: «al gioco del trono o vinci o muori» e lei non ha mai avuto l’intenzione di morire. Il cammino della vergogna ha risvegliato la leonessa e la vendetta era più che prevedibile.
Concluso il cammino della vergogna alla fine della quinta stagione, tutti noi abbiamo visto quello sguardo. Io personalmente ricordo di aver detto le parole «e mo’ so’ tutti cavoli vostri, passerottini», ed alla fine la nostra Cersei ha avuto la sua vendetta.
Tuttavia non possiamo che fare uno sconcertante collegamento con un altro sguardo molto interessante.
Alla fine dell’ultimo episodio della sesta stagione è lo sguardo di Jaime Lannister a chiudere la scena dell’incoronazione. Un altro sguardo in grado di comunicare l’inesorabile destino cui quella che era la famiglia più potente di Westeros sta andando incontro.
E non può essere casuale il fatto che, proprio in questa sesta stagione di Game of Thrones, Bran ci abbia offerto una meravigliosa panoramica su re Aerys II Targaryen nei suoi ultimi momenti di vita: il re folle voleva fare esattamente ciò che ha fatto Cersei (almeno apparentemente) ed è proprio lo Sterminatore di Re ad aver decretato la fine di quella pazzia.
Cersei e Jaime come lo Yin e lo Yang, come il bianco e il nero, come l’inizio e la fine inevitabile (e se ne volete sapere di più vi consiglio questo articolo).