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7 cose che davvero non sopporto più di Game of Thrones

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Game of Thrones, secondo la mia opinione, è una delle Serie Tv migliori della storia della serialità. E lo è tuttora, nonostante abbia avuto un tracollo mostruoso nelle ultime due stagioni. Sì perché, come si suol dire, a un certo punto i nodi devono venire al pettine. Puoi fare tutti i colpi di scena che vuoi, ammazzare i protagonisti come non ci fosse un domani, ma a un certo punto la storia deve necessariamente arrivare da qualche parte. Ed ecco che diventa tutto prevedibile. Ci può stare, per carità. Anche perché a questo punto veder morire i nostri beniamini ci allontanerebbe invece che spingerci a seguire con maggiore curiosità. Ammazzare Robb Stark e corte al suo matrimonio poteva andar bene quando c’era una marea di roba da scrivere ancora. Ma ammazza qua, ammazza là, alla fine quelli che rimangono devono sopravvivere per portare a compimento la storia. I problemi però sono altri. Ci sono stati aspetti, nel cambiamento che ha avuto Game of Thrones (che ribadisco essere necessario) che mi hanno creato una buona dose di stizza. Quali sono?

1) Il lato magico

Una delle cose più affascinanti di questa Serie era la marginalità di tutto ciò che era strettamente appartenente alla magia e al soprannaturale. Chi ama il soprannaturale sa che, per essere efficace, deve essere centellinato. Un soprannaturale alla Warcraft va bene per un videogioco (e infatti il film è un bel disastro). Cose come gli incantesimi, gli spettri, grandi esplosioni di energia magica e morti che camminano (a meno che non sia The Walking Dead) vanno tenute sempre come un’eco lontana, che risuona tra i racconti dei personaggi creando un’aura di mistero e mito. Quando arriva l’inverno e il Re della Notte, alla fine della stagione n. 6, mi è calata l’attenzione. Game of Thrones era interessante per gli intrighi e il destino fatale che spettava a chi partecipava a questo gioco. A me, personalmente, dell’Inverno e degli zombie interessa fino a un certo punto.

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